Un'93 d'oro per la Sai che raddoppia il risultato di S. Lue

Un '93 (Foro per la Sai che raddoppia il risultato Un '93 (Foro per la Sai che raddoppia il risultato Riserve, premi e costi bassi i tre «jolly» della compagnia torinese Cuccia a Roma visita-lampo a Palazzo Chigi TORINO. La lettera agli azionisti è stata appena stampata, e sta viaggiando per posta alla volta di migliaia e migliaia di indirizzi. Ma i suoi contenuti trapelano già - come accade sempre, in qualsiasi società, quando le cifre rappresentano una situazione rosea - dal quartier generale della Sai, a Torino, sulle rive del Po. Nel 1993 la compagnia controllata dalla Premafin (gruppo Ligresti) ha conosciuto un anno di soddisfazioni. Il risultato ordinario si attesterà oltre i 120 miliardi, contro i 68,8 registrati nel 1992, e poco al di sotto dei livelli-record degli esercizi '85 e '86. La raccolta premi si è attestata, secondo le migliori previsioni, oltre i 2724 miliardi per la capogruppo, mentre a livello consolidato il totale è stato di 3158 miliardi. La quota di mercato complessiva in Italia è stata del 6,36%, con una predominanza del ramo-auto (tra Re e rischi diversi) con l'8,33% del mercato e un buon rafforzamento nel ramo-vita (4,85% di quota). La compagnia torinese, insomma, ha lavorato seriamente e serenamente, senza subire ripercussioni dalle vicende che a vario titolo hanno coinvolto l'azionista di controllo. A gestire operativamente il gruppo, col la supervisione dell'amministratore delegato Fausto Rapisarda, sono i due direttori generali, Pierluigi Bovone e Luciano Roasio, specialista del ramodanni il primo, e del ramo-vita e della contabilità il secondo. Ma è al '94 che la Sai guarda con rinnovata fiducia, perchè dal primo luglio la liberalizzazione delle tariffe Rcauto consentirà al ramo di superare il suo cronico deficit tecnico (cioè il saldo negativo tra i premi raccolti e i sinistri pagati). «La Sai ha una capacità di gestione, nel settore, che viene conside¬ rata tra le migliori in Italia», spiega Roasio. «Non a caso la nostra compagnia è nata proprio con una spiccata specializzazione nell'auto. Crediamo, quindi, di poter praticare tariffe competitive con quelle della concorrenza e remunerative per la compagnia». Uno dei punti di forza su cui la Sai ha sempre contato sono i costi di gestione, estremamente contenuti. «E' una condizione che ci viene consentita dall'informatizzazione efficiente e capillare del nostro sistema aziendale», garantisce Bovone. «Un'informatizzazione che non solo riduce i costi ma si traduce in una maggior qualità del servizio all'assicurato». E in Italia la Sai ne ha due milioni e mezzo, di clienti: una massa gestita da oltre 2200 agenzie, sub-agenzia e altri punti vendita. La rete dei liquidatori-danni della compagnia è forte di cinquecento addetti, Una forte crescita anche nel settore del risparmio gestito con 1200 carrozzerie concordatarie. Ma cosa deve attendersi l'utente Rcauto dall'imminente liberalizzazione delle tariffe? Ci sarà una stangata per tutti, o rimarrà qualche margine di «risparmio»? «Il rincaro delle tariffe sarà inevitabile, da parte di tutte le compagnie, in una forbice compresa tra un minimo del 7 a un massimo del 13%: la determinazione dei rincaro, dipenderà dall'efficienza delle singole compagnie», spiega Roasio. «Col tempo, però, sarà possibile introdurre gradualmente una certa personalizza¬ zione delle tariffe, che tenga conto del comportamento dell'automobilista, del veicolo assicurato e di vari altri parametri di rischio. Ma col tempo: per ora i margini saranno piuttosto ristretti». Per quanto riguarda il ramovita anche la Sai attende, come tutte le compagnie, qualche elemento di chiarezza nel business dei fondi-pensione, per anni promesso dai governi che si sono succeduti a Roma e infine nato morto, con una legge sostanzialmente inapplicabile. Se il «vento liberista» promesso dalla coalizione di destra vitto- ROMA. Vigilia di Pasqua a Roma per il presidente onorario di Mediobanca, Enrico Cuccia. Ieri mattina si è recato a Palazzo Chigi, da dove uscito attorno alle 12,30. Ambienti della presidenza del Consiglio assicurano tuttavia che Cuccia - che era accompagnato dalla moglie non ha incontrato Carlo Azeglio Ciampi, mentre non vi sono riscontri su altri incontri, a partire dal sottosegretario alla presidenza, Antonio Maccanico, ex presidente di Mediobanca. L'ultima visita a Palazzo Chigi di Enrico Cuccia risale al 17 dicembre scorso, quando fece a Ciampi e Maccanico una visita di cortesia e di auguri per le feste natalizie. In quella occasione, tuttavia, erano stati anche affrontati i temi relativi al risanamento del grappo Montedison e alla privatizzazione dell'Enel, per la quale Mediobanca è scelta come advisor. [radiocor] A sinistra Luciano Roasio e, in alto, Pierluigi Bovone i due direttori generali Sai riosa alle elezioni accelererà realmente il varo dei fondi, una compagnia come la Sai conta di inserirsi rapidamente nel nuovo business. «Quella dei fondi pensione è un'esigenza avvertita», conferma Bovone. «E noi siamo prontissimi a gestire. Nel frattempo, proseguiamo con la nostra strategia di rafforzamento nel ramo-vita, che ci ha dato buoni risultati grazie soprattutto agli accordi con i partner bancari: Monte dei Paschi di Siena, innanzitutto, e poi Popolare di Novara e Cassa di risparmio di Parma e Piacenza». [s. lue]