Sgarbi atto II montanelli anti semita di Maurizio Tropeano

Sgarbi atto II Sgarbi atto II «Montanelli antisemita» Sgarbi-Montanelli atto II: insulti in semi-diretta televisiva con «autocensura» del criticodeputato. La scena. 1 aprile ore 12,30: negli studi della Fininvest di Roma Vittorio Sgarbi inizia a registrare la puntata quotidiana della sua rubrica. Ore 12,55: Sgarbi, come sempre rivede la puntata in video, dopo le rigide disposizioni del direttore di Canale 5, Gori. Ore 13,15: il neo-deputato chiede al regista della trasmissione, Filippo Martinez, di «censurare» due parole particolarmente offensive. Ore 13,25: la puntata va in onda puntale con due bip che coprono due passaggi. Ore 20 al telefonino, il finale: «I bip? Coprivano delle parolacce. Quali? Solo parolacce. Effettivamente ieri ho un po' esagerato ammette Sgarbi -. Ma la sostanza non cambia: io Montanelli non lo mollo, nelle prossime puntate porterò dei documenti che provano che lui fu pagato dai fascisti». Nell'attesa del terzo atto - che andrà in onda dopo Pasqua, le vacanze valgono per tutti - vediamo la seconda puntata dei video-insulti del deputato berlusconiano. Questa volta Sgarbi ha sfoderato accanto al suo vocabolario di parolacce anche dei documenti in cui ha ricordato a Montanelli «i suoi articoli razzisti e anti-semiti» scritti a 25 anni. «Alla stessa età, Leopardi, Mozart e Bellini scrrivevano e componevano ben altre opere». «In quei documenti - spiega Sgarbi - c'è la prova dell'adorazione del giovane Montanelli di Benito Mussolini, parole scritte con un tono servilistico. Ma non solo c'era anche un'adorazione quasi fisica del Duce. E adesso lui, fascista anche se ha preso le distanze dalla destra proprio quando questa ha vinto, può dire tutto a Berlusconi tranne che sia fascista. Basta, è ora di rimboccarsi le maniche: i miti degli Anni Ottanta vanno abbattuti. Montanelli è come Andreotti». E il direttore della Voce! Dopo il Controcorrente di ieri «Sgarbi? Un tonitruante e gesticolante scherano che ci getta adosso tonnellate di insulti» Montanelli non replicherà più al critico-deputato. Stessa cosa faranno i giornalisti della Voce. Ma Sgarbi non sembra soddisfatto. Forse memore del detto mussoliniano «molti nemici, molto onore», ieri ha inquadrato nel suo mirino altri due bersagli. Il primo, Gianfranco Funari, colpevole - secondo lui - di aver ospitato nel suo programma - Funari News - Gabriele Pace, giornalista della Voce, definito «l'ossequioso cameriere di Funari che non vorrei fosse, con la sua costante presenza, causa dei suoi sempre più bassi ascolti televisivi». Il secondo: Eugenio Scalfari, direttore di Repubblica, che Vittorio Sgarbi definisce come «ruffiano di regime che crollato il regime è rimasto ruffiano». Maurizio Tropeano I

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