Insegnanti e vitelloni in gabbia; la resistenza dei poveri diavoli

Insegnanti e vitelloni ingabbia; la resistenza dei poveri diavoli Insegnanti e vitelloni ingabbia; la resistenza dei poveri diavoli ai soggetti richiedenti: basterà che le condizioni economiche e contrattuali risultino concorrenziali, perché si assista ad un processo inverso, apportando al privato l'elemento ancora mancante, la qualità. Finché dunque i «torelli» si sono tenuti a bada con lo stillicidio di colpetti, essi hanno chinato la testa, ma ora che si pretende di contrastarli a viva forza, è assai dubbio che si possano ancora trattenere. Mauro Bocci Monteriggioni (Siena) «Cara Ilaria ti ricordo così» Sono una studentessa somala e abito in Italia da circa dieci anni. Le parole non servono a molto, ma sono molto amareggiata per quello che è successo alla mia amica Ilaria Alpi, inviata del Tg3, morta in Somalia insieme all'operatore Miran Hrovatin. Io volevo molto bene a Ilaria, come tutta la mia famiglia che sta a Mogadiscio e con cui Ilaria passava sempre molto tempo. Ho visto in tv la cerimonia funebre: è stata molto importante, sono contenta che l'Italia abbia accolto in questo modo i suoi figli. Anche se per quel po' che conoscevo Ilaria mi viene da pensare che forse avrebbe preferito qualcosa di più semplice. Avrei voluto essere lì anch'io, ma ho preferito che nella mia memoria rimanesse un'altra immagine di Ilaria, quella dell'ultima volta che l'ho vista, in procinto di partire per la Somalia. Un'immagine molto sorridente, contenta di partire, per fare un lavoro che la gratificava molto, l'inviato appunto. Voglio ricordarmela così. Sono invece molto delusa di come sono andate le cose dopo. Perché i giornalisti italiani -i colleghi di Ilaria - non sono rimasti in Somalia per fare una ricerca sul posto, prima che si perdessero tutte le tracce? Avrei preferito non vedere tutti quei Vip alla cerimonia. Avrei preferito vedere dei fatti più concreti da parte del Governo italiano, e forse più professionalità da parte dei colleghi. E' chiedere troppo? Ilaria era molto amata in Soma- RISPONDE 0.d.B. assino sono isteri bombardamento di Cassino ho già letto molto, compreso il fondamentale Monte Cassino di David Hapgood e David Richardson, edito anche in italiano da Rizzoli nel 1985 che contiene, tra l'altro, la dichiarazione del generale E. Howard del servizio informazioni della V Armata: «Avevo indicazioni sufficienti a stabilire che non vi erano postazioni tedesche nell'Abbazia. Dissi loro che non c'era ragione al mondo per bombardarla; dissi che, se fosse stata bombardata e ridotta in macerie, sarebbe divenuta una migliore postazone difensiva per il nemico. Stettero a sentirmi, ma non mi diedero risposta. Per sganciare un milione di dollari di bombe su un posto come quello, bisognava che ci fossero motivi migliori della presenza di pochi tedeschi...». Per ricambiare le sue informazioni, le segnalo, a mia volta, che nel bel libro L'Italia di Badoglio di Roberto Ciuni la vicenda, anzi la tragedia di Cassino, è narrata con grande esattezza ed efficacia da pagina 300 a 303. L'Italia di Badoglio è stato edito da Rizzoli nel settembre 1993 ed è da considerare l'ultima, per ora, pubblicazione italiana sull'argomento. Non ci sono più misteri. Ma solo possibilità di errori perché queste sono insite nella natura umana. Egr. Sig. Del Buono, scusi se la disturbo ancora: mi ri alla eoo alla mia lettera di qualche giorno fa sui Cassino e l'Abbazia di cui alla sua r ubirica. Nell'autunno scorso mi recai in gita in Campania, visitando fra l'altro Cassino e l'Abbazia. A gennaio di quest'anno scrissi all'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cassino chiedendo una specifica documentazione turìstica della zona che, giorni addietro, mi arrivò. Tra i vari fascicoli c'era una pubblicazione (di circa 100 pagine) abbastanza ben fatta nell; i quale è descrìtto quanto è successo di jrante la guerra... Osvaldo F'autasso, Torino GENTILE Signor Pautasso, non so come, ma tra noi si è verificato un qui prò quo. Lei mi ha scritto in seguito a una mia risposta alla lettera del Signor Conte di Torino che si lamentava per un'inesattezza a proposito del bombardamento di Cassino iin un airticolo pubblicato su La Stampa e io ho risposto al Signor Conte, dandogli ragione e meravigliandomi che ancora si facessero certi errori dopo mezzo secolo. Lei, per provarmi che avevo torto, mi ha mandato un ritaglio de La Stampa contenente proprio l'articolo con l'inesattezza in discussione. E io, francamente, ho creduto a uno scherzo. Ma ora lei torna a se rivermi per consigliarmi la lettura di un opuscolo turistico per chiarirmi le idee. La ringrazio, gentile Signor Pautasso, ma sul Montenon cpiù m avessimo atteso un'apocalisse, non so quanto più in crisi sarebbero oggi per gli italiani le idee di libertà, di democrazia e anche di nazione, pur ammettendo una parte dei giudizi dello storico De Felice. Venga pure l'apocalisse (chissà quando), libri di storia e Vangelo alla mano rivolgeremo a Dio domande brucianti, frattanto continuiamo a «resistere», come uomini piagati da miserie e dolori, non, purtroppo, come angeli. Alla fine anche Quinzio «resiste» e lo fa da grande studioso e buon giornalista; noi, come poveri mediocri che intendono la religione anche in funzione di un ruolo storico-mondano, alla maniera di Vattimo, cerchiamo di portare il nostro piccolo contributo collaborando a movimenti o partiti. Fedele Florio Barbania Canavese Cee, fondi sprecati e attori disoccupati Siamo un gruppo di attori. Disoccupati per tanti motivi. Perché lo Stabile non impiega elementi locali, perché la Rai-Tv è ormai appannaggio di pochi, perché a Torino di teatro succede poco o nulla... Abbiamo saputo dei corsi istituiti dalla Regione per la riqualificazione professionale in campo teatrale: l'assessore Cerchio ha stanziato circa un miliardo per istituire dei corsi inutili, frequentati da chi era vicino ai teatri che li producevano. Con una cifra simile si poteva effettuare una stagione teatrale lunga un anno con almeno una ventina di giovani attori scritturati. E allora sì che i fondi Cee avrebbero avuto una qualche utilità. Ma in questo modo i corsi sono serviti per rimpinguare le tasche di chi ha le mani in pasta! Come sempre in Italia. Gabriella, Luigi, Marco Ferdinando, Giulio, Torino In tribunale contro i mestatori Su La Stampa di ieri è riportata una dichiarazione di Luigi Caligaris, qualificato «organizzatore di Forza Italia», secondo la quale mi dovrei «vergognare per tutta la vita», in quanto responsabile della sua mancata elezione, conseguente al meccanismo dello «scorporo» contenuto nella legge elettorale. C'era un metodo molto semplice per evitare la conseguenza deprecata dal Caligaris, e cioè candidarsi in un collegio uninominale (e vincere) invece che sulla lista proporzionale bloccata. Ma, a parte questo, è falso addebitare al sottoscritto ogni responsabilità sulla vigente legge elettorale per la Camera, in generale, e sul meccanismo dello scorporo, in particolare. In qualità di relatore, avevo presentato una proposta diversa, che prevedeva, oltre al doppio turno e all'obbligo di indicazione preventiva del presidente del Consiglio, l'eliminazione, appunto, del meccanismo dello scorporo. Respinte queste proposte, mi sono dimesso da relatore, e insieme al gruppo del pds ho votato contro la legge elettorale per la Camera, come risulta dagli atti parlamentari. Un paio di mestatori tentano di diffondere una versione diversa, e il gen. Caligaris è caduto nell'inganno. A lui concedo la buona fede, i mestatori risponderanno nelle sedi giudiziarie. sen. Cesare Salvi, Roma Veltroni: resterò direttore dell'«Unità» Sono certo che mi si capirà se dico che fare il direttore di un grande giornale nazionale è un lavoro straordinario e appassionante. Ho cominciato da poco tempo, credo con qualche risultato, e intendo proseguire per un periodo non breve. E' questo, d'altra parte, l'impegno che ho assunto con la mia redazione. Per questo, ed anche per la stima e l'affetto che ho per chi oggi ricopre quest'incarico, non corrispondono al vero le notizie sulla possibilità che io possa assumere responsabilità di direzione nei gruppi parlamentari. Walter Veltroni Direttore dell'Unità