Destra, penne all'arrabbiata

Destra, penne all'arrabbiata Destra, penne all'arrabbiata Ma ora essere «contro» è più difficile zioso della grande fotografia in prima pagina: la lotti che cade, Occhetto in barca, Giugni (sulVIndipendente di ieri) con un volto contratto in una smorfia di dolore. Con qualche eccesso, come la foto gigante in cui Carlo Azeglio Ciampi viene immortalato mentre si mette le dita nel naso: «Un errore - ammette Feltri -, un'autentica caduta di gusto». Inoltre un ripescaggio molto esteso di tutte le penne che hanno qualche motivo di rancore nei confronti della «sinistra»: da Selva a Edgardo Sogno, da Nino Longobardi a Oliviero Beha, da Arturo Gismondi a Luigi De Marchi a Maria Giovanna Maglie. E poi una giostra di pseudonimi: da Fabrizio del Dongo a Pampurio, da Licinio il Vecchio («che poi era Salvatore Scarpino», rivela Feltri) all'attuale editorialista dell'Indipendente «Il servo sciocco» (suo uno studiatamente greve «Beccatevi Berlusconi» dedicato ad alcuni nemici scelti del Cavaliere) che AL GIORN dall'antiproibizionismo all'irriverenza antiecclesiastica, ricavati da una cultura radical-libertaria (e anche dalla presenza di Aldo Busi) davvero indigeribile in un contesto culturale da destra «tradizionale» e «conservatrice». Se si chiede a Feltri quali siano le ascendenze di questo giornalismo di «destra», lui risponde così: «Ho letto e riletto le annate dell'Omnibus e del Borghese di Longanesi: grandi immagini, una grafica che parla, un linguaggio che rifiuta le fumisterie». Si potrebbe aggiungere il nome di Giannini e del suo Uomo qualunque, oppure il Guareschi del Candido, o la serie postlonganesiana del Borghese di Tedeschi e Gianna Preda. Oppure, aggiunge Nello Ajello, «questo giornalismo urlato e sanguinolento potrebbe vantare qualche ascendenza nello scarfoglismo immaginifico e spregiudicato, nella veemenza farinacciana intrisa di violenza verbale dei primi giornali fasci¬ A fianco Guglielmo Giannini padre dell'«Uomo Qualunque». A sinistra Guareschi, anima del «Candido» molti indizi, smentiti pervicacemente dall'ulti snassato, portano a ritenere sia Giiuliano Ferrara. A «Geronimo», Ila cui paternità la voxpopuli at tribuisce a Pomicino: «Fesserie - ribatte Feltri -, Geronimo seri1/e benissimo, ha tantissimi libri e articoli alle spalle. E' pazzesco pensare che Pomicino sia dotato di queste qualità». Caratteristici le e stilemi che certo non si ritr ovano nella nuova Voce di Mon tanelli così com- passata, elegante, graficamente impeccabile, ma che non si nega beffarde copertine sul «duce» Berlusconi. E che oggi si dividono tra le due testate oramai «nemiche» del Giornale di Feltri (che, con la «terza pagina» affidata a Stenio Solinas, insiste molto sui temi della battaglia culturale contro la sinistra) e dell'Indipendente di Pialuisa Bianco che accentua la titolazione «urlata» ma non disdegna la frequentazione di argomenti, ALE

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