«Sono stato ingannato» con un trucco hanno avuto il mio si

«Sono stato ingannato» «Sono stato ingannato» «Con un trucco hanno avuto il mio sì» con l'offerta del viaggio a Sestu e l'omaggio ai partecipanti di teli da bagno e di cuscini. Mi ha chiarito che durante l'escursione sarebbe stata effettuata una vendita commerciale. Non potevo permettere un fatto simile. Mi sono messo in comunicazione con la signora che mi aveva proposto l'iniziativa e le ho intimato di annullare tutto, di distruggere, bruciare il materiale pubblicitario. Ha cercato di fare resistenza. Mi ha detto d'aver anticipato otto milioni. Poi dopo un lungo tira e molla si è arresa. O almeno così mi ha detto». Qualche giorno più tardi l'intraprendente signora si è rifatta viva con Virgilio Loi. «Ha sollecitato la mia autorizzazione racconta il pensionato - per poter accompagnare sulla tomba di Emanuela almeno le persone che avevano già prenotato il viaggio: "Sono amici", mi ha detto. Così sono caduto in trap¬ Virgilio Loi, padre di Emanuela desideravano rendere omaggio ad Emanuela e mi ha chiesto se avessi nulla in contrario perché li accompagnassi in visita alla tomba. Le ho risposto che gradivo molto l'iniziativa. Non dimenticare è un bell'omaggio alla ragazza. Che ingenuo sono stato!». I due si lasciarono con reciproci ringraziamenti. «Ma poi va avanti l'ex ferroviere - la settimana scorsa mi ha chiamato al telefono un amico. M'ha detto d'aver trovato nella cassetta delle lettere un dépliant pola per la seconda volta». Già, perché lunedì e martedì scorsi, nella zona di Sassari è ripreso porta a porta il volantinaggio per pubblicizzare l'iniziativa. «Mi ha avvertito un giornalista - spiega il padre della giovane uccisa dalla mafia - e questa volta non ci ho visto più anche perché pare siano stati addirittura affissi i manifesti sui muri. Mi sono imbufalito. Non si può giocare con la dignità dei morti ma neanche con quella dei vivi. Qualcuno, in paese, avrebbe potuto pensare che io fossi d'accordo. Che fossi disponibile a mettere in vendita la memoria di mia figlia. Ho afferrato il telefono e ho intimato alla vecchia amica di mia moglie di girare al largo da Sestu. Le ho chiarito che se si fossero presentati in cimitero li avrei sbattuti fuori personalmente, con le mie mani». La donna di cui l'ex ferroviere non vuol fare il nome ha ten¬ tato ancora di mediare. «Voleva farmi credere - chiarisce - che il caso era nato da incomprensioni. Allora le ho detto che mi ero fatto spedire al fax del Comune una copia del dépliant e che quindi avevo capito tutto benissimo. Disgustoso. Sono sconvolto. Da notti non dormo più per il dolore, come mi accadeva nei giorni successivi alla morte di Emanuela». Stamane Virgilio Loi cercherà di riconquistare un po' di pace con il quotidiano, muto colloquio con la figlia scomparsa. «Vado tutti i giorni in cimitero. E' la prima cosa - conclude - che faccio ogni giorno, non appena mi alzo. Spesso arrivo addirittura in anticipo e devo attendere fino alle otto che aprano i cancelli. Mi batterò senza respiro per evitare che il suo ricordo e il nostro dolore vengano trasformati in merce da vendere ad allegri gitanti». [e g.l

Persone citate: Virgilio Loi

Luoghi citati: Emanuela, Sassari, Sestu