«Finora abbiamo evitato la guerra civile Anche questa volta la ragione vincerà»

«Finora abbiamo evitato la guerra civile Anche questa volta la ragione vincerà» «Finora abbiamo evitato la guerra civile Anche questa volta la ragione vincerà» A fornircene qualche esempio sono perfino alcune delle cattive notizie che ho menzionato più sopra. Le prove, trovate dal giudice Richard Goldstone, circa il coinvolgimento della polizia nelle violenze sono state un evento fondamentale, che ha eliminato ima delle cause della violenza stessa. Da quando il conflitto del Natal esplose nel 1987 abbiamo sospettato che ci fossero delle complicità. Ma in quei giorni gli appelli perché si aprissero delle commissioni d'inchiesta venivano ignorati dal governo. Al presidente de Klerk ci vollero quasi due anni per prendere in considerazione le nostre domande. Adesso, per lo meno, la verità è venuta a galla e si sono gettate le basi per un efficace controllo. ABU DHABI. Ottomila tonnellate di greggio si sono riversate in mare in seguito a una collisione tra due petroliere avvenuta mercoledì sera nel Golfo di Oman, in uscita dallo Stretto di Hormuz che collega il Golfo Persico, una delle rotte mondiali più frequentate da gigantesche petroliere che si approvvigionano in Iran e nei Paesi petroliferi arabi del Golfo. Non sono state segnalate vittime o incendi a bordo dei due mercantili. Le circostanze della collisione non sono state chiarite. Secondo fonti marittime, lo scontro è avvenuta alle 22.15 di mercoledì (ora locale) a 15 chilometri dalla costa di Fujiarah, uno dei sette Emirati Arabi Uniti. Il deflusso del greggio dalla superpetroliera «Seki» - 293.238 tonnellate di stazza, bandiera panamense, proprietà ad Hong Kong - è stato arrestato da squadre di soccorso: guardacoste, rimorchiatori, lance antinquina¬ Il presidente croato Tudjman Ingrid Badurina coloso. AMBIENTE In mare 8000 tonnellate di greggio. La chiazza circoscritta con galleggianti

Persone citate: Richard Goldstone, Seki, Tudjman Ingrid Badurina

Luoghi citati: Abu, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Iran, Oman