Parigi la festa diventa guerriglia

Saccheggi, auto rovesciate, caccia alle troupes tv, ferito dai teppisti un cameraman della Rai Saccheggi, auto rovesciate, caccia alle troupes tv, ferito dai teppisti un cameraman della Rai Parigi, la festa diventa guerriglia Degenera il corteo degli studenti PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Brutale e cieca, la violenza di 500 giovani ha rovinato la festa ai trenta-quarantamila loro coetanei che sfilavano ieri per i boulevard parigini gridando vittoria sul governo Balladur. Il Marzo. '94 meritava un epilogo gioioso. Ma la Francia ricorderà come un incubo l'ultima manifestazione studentesca. Dinnanzi a «gendarmi mobili» e «Crs» che volevano evitare lo scontro - sull'intero mese, la forza pubblica lamenta 400 feriti - il teppismo è dilagato con sistematicità e cruenza inimmaginabili sino a giovedì. Primo obiettivo: le troupes televisive. Cameramen e reporter sono accusati da giorni di passare alla polizia le immagini sugli scontri. Ne fa le spese un operatore Rai, ferito. E il suo collega di «France 2» Philippe Turpaud rischia il linciaggio. «Spione, razzista, porco!». Gli agenti riescono a sottrarlo in extremis a un gruppo di ragazzi. E' privo di conoscenza, la testa insanguinata. Dovranno ricoverarlo in ospedale. E una motocicletta del servizio stampa viene data alle fiamme. Sono le 15. Il corteo, che dalla Bastiglia sta marciando verso place Denfert-Rocherau (XIII Arrondissement), si fa incontrollabile. Foulard sul viso e spranga in mano, entrano in azione i vandali. Tracciarne un identikit non è facile. Età fra 15 e trent'anni (decisamente eccessiva per veri liceali) arrivano in massa dalle banlieue. A giudicare dalle immagini trasmesse ieri sera sui teleschermi, numerosi gli immigrati nordafricani. La rabbia che si portano dentro è immensa. Per loro il Cip, contratto d'inserzione professionale la cui revoca Edouard Balladur ha concesso l'altro pomeriggio, è un semplice alibi protestatario. Anziché soddisfarli come i loro compagni, l'abrogazione li aizza ancor più. Intuiscono, forse, che per mesi non avranno altre coperture di piazza. Bisogna approfittarne. E comincia il saccheggio. Cartelli stradali divelti, cabine telefoniche a pezzi, fermate di autobus in frantumi. Avanti. Poi tocca alla brasserie «Le Belfort», sul centrale boulevard Raspail. Il personale cerca di barricarsi dentro. Invano. Un commando sfascia le vetrine e scardina la porta. Via con la cassa. Ma non senza avere distrutto il bar e scagliato fuori sedie, tavolini, mobili. Per tenere lontana la forza pubblica - che peraltro si guarda bene dal volersi avvicinare - lanciano sassi e cubetti di pavé. Non uno slogan, solo secche direttive per cooordinare le devastazioni. Adesso tocca ai negozi. Dal carcere della Santée, i reclusi abbarbicati sulle grate incitano le varie «squadre» che si lanciano verso la rue Saint-Jacques. A vederla dopo il loro passaggio, la si direbbe reduce da un tifone. A decine le automobili in sosta vengono rovesciate. Quando la loro mole l'impedisce, arrivano i colpi di mazza sulla carrozzeria e i finestrini. Oppure le si incen- dia. Una quarantina almeno. Altre 60 sarebbero inservibili. Adesso crepitano i lacrimogeni. E il loro scoppio si unisce alle esplosioni dei serbatoi, con vampate che lambiscono i balconi. Le serrande sono giù. Chi non ha chiuso dal primo pomeriggio, lo fa con il fiato in gola. Ma è inutile. Non un vetro rimarrà integro per diversi isolati, inclusi quelli di una banca. Sulle prime, pare che la vogliano rapinare. Ma poi la furia si concentra verso bersagli più realistici. Una bigiotteria viene ripulita. E anche la Renault farà le spese della frenesia distruttiva. A un ■ INTEGRALISTI TURCHI mese horribilis per il premier cala comunque il sipario. Ma non gli mancano i motivi d'inquietudine. Nuove manifestazioni rìvendicative studentesche si annunciano per il 7 aprile. E ieri alla Air France 8 organizzazioni sindacati su 14 hanno bocciato il piano ristrutturatore. Sinistra avvisaglia, il blocco per un'ora delle piste, la stessa tattica che paralizzò gli scali francesi nell'autunno scorso, mettendo alle corde il governo. Allora era una novità. Ma sta divenendo abitudine. Il premier francese Balladur Nonostante il ritiro del contestato provvedimento su! salario giovanile le manifestazioni studentesche continuano, e continua la violenza Enrico Benedetto Un cartello issato dagli studenti duran te le nata normale, 13 dei 14 nazionalisti in favore dei quali era stata indetta la protesta sono stati trasferiti a Parigi ed affidati alla sezione antiterrorismo della procura. Il quattordicesimo arrestato è stato ricoverato in ospedale. Ieri la procura ha aperto un procedimento giudiziario sulla vicenda che ha portato all'arresto dei nazionalisti. I capi d'accusa presi in considerazione sono tentativo di distruzione di beni immobili e mobili con esplosivo, in bande organizzate; trasporto e porto di esplosivi, armi e munizioni, tentato omicidio contro responsabili dell'autorità pubblica. Mentre ad Ajaccio imperversava la guerriglia, sono stati registrati diversi altri attentati: a Borgo, nella Corsica settentrionale, un'azione dinamitarda è stata compiuta contro la locale caserma, mentre a Bastia diversi colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in direzione della gendarmeria. e manifestazioni (FOTO EPA] [Ansa] «Non ci sono rischi»

Persone citate: Balladur, Belfort, Edouard Balladur, Enrico Benedetto, Philippe Turpaud, Raspail, Spione

Luoghi citati: Francia, Parigi