CINESCRITTORI

CINE SCRITTORI CINE SCRITTORI Gioie e dolori dei romanzieri «sullo schermo Le esperienze di Ravera, Cavazzoni, Cerami IL gran passo è fatto e il libro arriva sullo schermo. Come è vissuta dagli scrittori la trasformazione dei loro romanzi in film? Quando il libro diventa cinema non ci sono solo gioie ma anche dolori, e nei casi più gravi si può giungere persino al divorzio. E' capitato a Lidia Ravera quando con Marco Lombardo Radice ritirò la propria firma dal film tratto da Porci con le ali. I due coautori del romanzo-scandalo degli Anni 70 avevano partecipato alla sceneggiatura del film e non erano rimasti soddisfatti della regia di Paolo Pietrangeli: «Ma oggi faccio l'autocritica - osserva la scrittrice e sceneggiatile -, era il mio battesimo nel campo della scrittura per lo schermo. Ho imparato presto la tecnica della sceneggiatura ma, a diciassette anni dTdistanza, mi rendo conto che avrei potuto fare molto meglio. Se fossi stata più brava avrei saputo mediare tra le mie esigenze di mantenere nella pellicola il tono ironico, divertente, un po' surreale del libro, e quello più serio e impegnato di Pietrangeli». Cosa rimproverava soprattutto a Pietrangeli? «Oggi assolutamente niente perché mi rendo conto che lui offrì semplicemente la sua interpretazione del racconto. Noi rimanemmo delusi perché avevamo ricevuto tante offerte di regia, ma optammo per il "compagno" Pietrangeli. Lo sostenemmo vivamente presso la produzione, perché avevamo fiducia che lui più di ogni altro avrebbe colto lo spirito della storia. Dalla nostra delusione nacque una grossa polemica. In seguito, dei film tratti dai miei libri, sono sempre stata soddisfatta». Porci con le ali non è il solo romanzo della Ravera che ha fatto il tuffo nella celluloide: tra gli altri, anche Ammazzare il tempo con la regia di Mimmo Rafele e Due volte ventanni diretto da Livia Gianpalmo sono diventati racconti per cinema e tv. Ma non è sempre baruffa quando «si gira» un libro. Un vero e proprio colpo di fulmine avvenne sotto le luci della ribalta tra Ermanno Cavazzoni, autore de II poema dei lunatici, e Federico Fellini che ne trasse il film La voce della luna: «Romanzo e film sono due ambiti artistici estranei l'uno all'altro, come una zebra e un cercopiteco - osserva Cavazzoni -, ma può anche capitare di "riconoscersi", di capire che si appartiene alla stessa famiglia. Io, in questo senso, sono stato molto fortunato, perché è come se Fellini avesse trovato nel mio libro un'aria di casa. Così ho avvertito che il film non era una traduzione ma un'opera "sorella" e affine. Anche se poi Fellini si distacca molto dal testo e soprattutto nella seconda parte del film segue le sue privatissime fantasie e malinconie. Un altro elemento che non mi appartiene è l'esigenza di Fellini di continui rinvìi al presente. Così, per esempio, in un ristorante, effigiata vicino al ritratto del Milan e di Gullit, c'è l'immagine del proprietario del locale, un riccastro di provincia. Il cameriere ogni volta che dava un calcio alla porta faceva sbattere e metteva in pericolo l'immagine. Fellini era molto divertito dal fatto Tallone a New York NEW YORK. Omaggio a Tallone, editore in Alpignano, dopo gli «anni di prova» a Parigi. Nella capitale francese, Alberto, il fondatore della Casa, fu allievo di Maurice Darantière, di cui ereditò l'officina. «Da Parigi ad Alpignano 1943-1993» è il tema, appunto, della mostra che sarà inaugurata il 30 marzo al Grolier Club (fino al 27 maggio). Tallone è il primo editore italiano ad essere invitato. di avervi raffigurato - e la somiglianza si notava - Silvio Berlusconi per cui mi aveva più volte confidato di non avere una grandissima simpatia». Vincenzo Cerami, sceneggia¬ tore e scrittore, con le sue opere di narrativa non è sfuggito all'abbraccio del cinema, in un incontro appagante e pieno di soddisfazioni: il Borghese piccolo piccolo ha avuto la regia di Ma- La polifonia di Gadda f referendum dal ROMANZO alSi ii il ti dl i P il i Sl dl Lib i Si avvicina il centenario del cinema. Per il prossimo Salone del Libro, in maggio a Torino, «Tutlolibri» organizza un convegno su letteratura e cinema: un rapporto d'amore non privo di delusioni e tradimenti. Vi è piaciuto di più il Gattopardo di ] .ampedusa o quello di Visconti? Avete amato di più leggere o guardare IAitila, Nnbokov o Kubrick? Vi ha «scandalizzato» di più Moravia o Brass, con L'uomo che guarda? Qua! è sialo il film più riuscito tra quelli ispirati a un romanzo? E quale il film meno riuscito? La parola ai lettori. Pubblicheremo i loro giudizi, ogni settimana, fino a maggio. Basta compilare il tagliando, e inviarlo a: Referendum Tuttolibri/La Stampa, via Marenco 32,10126, Torino. BOLOGNA. Si conclude oggi il convegno «Per una storia della polifonia di Gadda», organizzato dal Dipartimento di Italianistica dell'Università di Bologna. Interventi di Stefano Agosti («Una lettura del Pasticciaccio»), Luca Bacchi («L'euresi dell'infinito nella scrittura di Gadda»), Ferdinando Amigoni («Gadda lettore di Freud»). QUAL17 IL MIGLIORE FILM TUA ITO DA UN TITOLO: Gli Oscar piccoli classici DAL ROMANZO, PKRCI Ili': Dino Buzzati, con II borghese stregato, ha inaugurato la collana «Oscar piccoli classici». Altri titoli: L'usignolo e la rosa di Oscar Wilde, Morfina di Michail Bulgakov, Un posto pulito, illuminato bene di Ernest Hemingway. Ogni volume costa ottomila lire. QUAL F' IL PFGGIORE FILM TRATTO DA UN TITOLO: DAL ROMANZO Pavese in Romania PKRCI IR': BUCAREST. L'Istituto Italiano di cultura organizza (8 aprile) un colloquio internazionale su Cesare Pavese. Il seminario è stato organizzato anche per celebrare il varo di una nuova edizione in romeno delle opere di Pavese. Saranno prolettati i video messi a disposizione dal Centro Studi intitolato allo scrittore di Santo Stefano Belbo. NOML COGNOMI'] INDIRIZZO