Prossimamente di Mirella Appiotti

Prossimamente Prossimamente SILVIO D'AMICO FRA CARCERE E TEATRO EILVIO d'Amico a Regina Coeli: è il 5 ottobre 1943, undici giorni prima della tragedia nel ghetto romano. Perché i fascisti arrestano il fondatore dell'Accademia d'Arte Drammatica? Probabilmente per il tenore di alcuni suoi scritti, tuttavia nessuna imputazione precisa gli viene contestata tanto che, senza neppure un interrogatorio, il 22 di quello stesso mese il prigioniero viene liberato. Una parentesi breve e un trauma non devastante a confronto con il destino di tanti amici e compagni, ma un'esperienza che lo studioso annota in appunti su carte di fortuna (gli incontri con il {(traditore» Cianetti, l'amicizia con Giubilo ecc.) e che, tornato libero ma subito nascosto in casa di amici (da cui l'unico romanzo Le finestre di Piazza Navona ) mette in ordine, conserva. Poco più di 100 pagine inedite che escono ora da Sellerio: Regina Coeli (Giorni di prigionia), dove «la serenità, il fondamentale ottimismo» appaiono, in quel contesto, doti non meno importanti dell'alta qualità di scrittura dell'autore, come sottolinea Sandro d'Amico nel presentare il singolare resoconto paterno. Piccolo libro che funge quasi da prologo alla grande «operazione Silvio d'Amico» in dirittura d'arrivo da Bulzoni: sei volumi con il titolo La vita del teatro, due l'anno, il primo in uscita tra due mesi, che raccoglieranno complessivamente 1500 articoli, pressoché l'intero corpus degli scritti critici del nostro massimo storico della scena. Una favola di Guareschi Altro inedito (quasi), altro mondo: il piccolo grande mondo di Guareschi, nella «favola» ecologica antelitteram ( 1966) del Pestifero che sta per uscire da Rizzoli. Storia di ragazzi di già inquinata periferia trasportati in una villa misteriosa di delizie con tendenze al soprannaturale... Giovannino la scrisse per un libro pubblicitario ma fu vittima di un incidente tragicomico. L'illustratore del volumetto, uscito nel '67 da «Il borgo» di Bologna, cambiò vistosamente il testo guareschiano tagliandogli anche la frase fatale (per il committente): «...La seduta finì con un'orgia di Gelati Tanara...», evento che addolorò assai l'autore «perché quelle poche righe servivano a precisare il carattere pubblicitario del libro» anche nei confronti «del mio editore, che da 30 anni è Rizzoli». «Così fu nostro padre, leale allo spasimo», commentano commossi i figli Carlotta e Alberto. La Rizzoli ((restituisce»: anche le multinazionali hanno un cuore e soprattutto un «botteghino». Proust: la Francia promuove Raboni Mentre l'Italia è ospite d'onore (tra polemiche) al salone del Libro di Parigi, Angelo Rinaldi sull'Express loda incondizionatamente (e il fatto non può che renderci felici), la traduzione di italiana della Recherche appena conclusa da Raboni per i Meridiani Mondadori. Una sola osservazione: il «nostro» Proust ha un glorioso passato di traduttori alle spalle, legato soprattutto allo Struzzo e a gente come Natalia Ginzburg e Caproni e Fortini, per i quali tuttavia, oltr'Alpe, non ci si era mai chiesti, come ora: «Che questa Recherche non sia addirittura migliore dell'originale?». Superriconoscimento con assenzio? Sfida a calcetto tra scrittori Lodoli, Onofri, Veronesi; Magrelli, Carbone, Favetto; Romagnoli, 3aricco, Valeria Vigano, Albinati. Che faranno? Un incontro di calcetto, domenica 22 maggio: 5 scrittori contro 5, per la maggior gloria del Salone del Libro di Torino. Calcio d'apertura di Beniamino Placido. Ottimo. E chi storce il naso, stia a casa. A proposito, chissà dove l'avranno trovata, l'Idea... Mirella Appiotti

Luoghi citati: Bologna, Francia, Italia, Parigi, Torino