L'ITALIANO DIVISO TRA VENERE E MARILYN di Ruggero Bianchi

L'ITALIANO DMSO TRA VENERE E MARILYN L'ITALIANO DMSO TRA VENERE E MARILYN della terra la ruvidezza della vita reale è ben diversa dalle copertine delle riviste patinate. Il calcio della Fiorentina e della Juve si rispecchia nel baseball americano; la «Roma troia» che seduce e degrada turisti e avventurieri ha il suo equivalente nei pornocinema e nei live shows di Broadway e della 42a Strada; tra la Venere di Tiziano e la Marilyn di Hollywood non c'è soluzione di continuità. William Holden e Humphrey Bogart non sono poi così distanti da Luciano Tajoli; proprio come una traduzione da Dreiser può facilmente confondersi con l'imitazione di un romanzo giallo di Mickey Spillane e della cosiddetta hard-boiled school. La vita è immagine e l'immagine è vita. 0 si esce da questo gioco ambiguo o si finisce nei dormitori immondi dell'Ymca, sulle strade della Bowery, nei bordelli più o meno eleganti della Dolce Vita e di Otto e mezzo di Fellini, nel sottobosco periferico della dorata vita romana. Unica consolazione possibile, ma via via più improbabile, le partite a scacchi per le strade del Village, le vacue discussioni teoriche sul Che nell'Upper West Side o nel Lower East Side, con contorno Romano Giachetti Nel letto di Marilyn Rizzoli pp. 329. L. 28.000 di tessere del pei stracciate da padri veterocomunisti per consentire ai figli il visto permanente d'ingresso negli Stati Uniti, alla caccia dell'ylmerican Dream. Sicché, alla resa dei conti, tra America e Italia la differenza non sta nei Ginsberg, nei Ferlinghetti o nei Kerouac in contrapposizione ai Gramsci e ai Togliatti. Nella concretezza del «vivere» resta soltanto un'unica, atavica volontà di «sopravvivere», ormai incapace di distinguere tra Marilyn e Venere, tra gli Universal Studios e Cinecittà, e concentrata nei casi migliori, quasi calvinisticamente, sull'etica del lavoro più che sull'etica del successo e del guadagno. A mondi fasulli costruiti sull'immagine (ivi inclusa quella, falsa e ricattatoria, della necessità del sacrificio e della rinuncia) si può opporre soltanto un mondo che rifiuta i meccanismi del consumo e prende atto dell'urgenza del bisogno. Ruggero Bianchi

Luoghi citati: America, Hollywood, Italia, Roma, Stati Uniti