UN MONDO NELL'OMBRA di Nico OrengoSandra Petrignani

UN MONDO NELL'OMBRA UN MONDO NELL'OMBRA La Petrignani racconta i « Vecchi UEL mondo di lontaM ||i nanza e di tramonto Jg A abitato da Vecchi è il Sa mi Pianeta dell'ultimo li- B bro di Sandra PetriII li guani. Finto reportagi W 8e di una condizione Wj Bf umana, racconti w W «ambigui» su una condizione di frontieBl ra, di limite estremo. La Petrignani si aggira nel mondo dei vecchi, universo a parte nell'ospizio, luoghi comuni fra giardini, balli all'aperto, strade, coabitazioni. Lo sguardo è quello di chi vuol cogliere un rapporto generazionale, vecchi fra vecchi, un rapporto fra generazioni diverse, per disegnare la figura del declino, Ci sono in Vecchi reclusi volontari, persone che si nascondono al mondo per un trauma, per la perdita di adesione ad una realtà che li offende e li trascura; c'è chi viene allontanato per egoismo, assenza di solidarietà; c è chi si allontana in cerca di un rifugio che suppone jabitato da pari, in un clima che crede amicale, sereno. La Petrignani, per costruire il suo libro, ha visitato Ospizi, Case di Cura, Centri Sociali. Ha ascoltato storie, ha guardato i visi, le mani, gli oggetti salvati, portati verso 1 ultima soglia. E a interessarla, in ultima analisi, non è tanto un discorso sociologico, di denuncia, quanto il lato in ombra di ciascuna storia, il risvolto da «romanzo famigliare». Intorno ad ogni vecchio brulica il mondo del prima, il tempo di una vita andata poi a schiantarsi, minuscolo asteroide, contro il gran freddo della senescenza. «Basta prenderla bene, non mettersi in urto con se stessi», Salvatore Mannuzzu Le ceneri del Montiferro Einaudi pp.218. L. 28.000 » «Finita mia moglie, niente aveva più valore», «per l'esperienza che ho mi auguro di morire prima o di arrivare alla vecchiaia completamente rincoglionita», «mi perdo tutto... Per questo non mi affidano più niente», «I vecchi si sciupano subito. A stare a letto si sciupano...», «la vecchiaia non è un problema, è una condizione». Brandelli di voci, strappi di confessione che la Petrignani rimonta per ottenere un volto ideale della vecchiaia, previlegiando al dato d'indagine il racconto emblematico. Per ottenere una galleria di vite in miniatura, altrettanti microromanzi. C'è la storia delle grandi amicizie femminili, quella del barbone che fugge l'idea di finire in un ospizio e insegue una canzone legata a un buco della memoria, quella del vecchio che ha «adottato» un Giardino dove vanno a giocare i ambini e lo cura amorevolmente, quelle, terribili, di chi cerca la fuga dai «ricoveri» scomparendo nel nulla o lanciandosi nelle trombe delle scale. Delusioni mute e piccole felicità, depressioni feroci e salvifiche follie si intrecciano in questo raccontare stretto della Petrignani, sorvegliato ma anche cedevole, qua e là a un più di sentimentalismo, ai tanti padri e madri perduti nel limbo della vita. Nico Orengo Sandra Petrignani Vecchi Theoria pp. 132, L. 14.000

Persone citate: Cura, Petrignani, Salvatore Mannuzzu

Luoghi citati: Ospizi