Un orribile compleanno per Balladur di Enrico Benedetto

Il premier francese, in carica da un anno, rinuncia al discorso tv. Sgarbi da Chirac e Giscard Il premier francese, in carica da un anno, rinuncia al discorso tv. Sgarbi da Chirac e Giscard Un orribile compleanno per Balladur Igiovani occupano stazioni e caselli PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Amaro compleanno per Edouard Balladur. Con scuse più o meno diplomatiche, gli «amici» Giscard e Chirac - cui deve la maggioranza parlamentare - hanno snobbato ieri il pranzo di gala che celebrava i suoi primi 365 giorni a Matignon. Ma c'è ben peggio. Secondo l'ultimo sondaggio «Csa-La Vie», reso pubblico ieri, la popolarità del premier perde 12 punti in qualche giorno appena, inabissandosi al 40%. Persino Francois Mitterrand, che da mesi collezionava record negativi presso l'opinione pubblica, 10 supera, con un decoroso 45%. Colpa del Cip. Eppure il piano governativo che voleva ridurre i giovani senzalavoro diminuendo i minimi salariali è da 24 ore lettera morta. Lunedì Balladur l'ha sospeso, e giura che l'annullerà entro una settimana. Però la maledizione continua. 11 cadavere - o meglio lo spettro - del Cip continua a perseguitare il premier. Gli studenti confermano per domani nuove, massicce manifestazioni di protesta. Nell'attesa, ieri occupavano stazioni ferroviarie e scincoli autostradali un po' ovunque nel Paese, con mini-cortei a Parigi e in provincia. Il principale sindacato professori - gauchiste - viene loro incontro: so- lidale, giovedì la categoria sciopererà. L'ultima cattiva notizia arriva da Michel Bon, il mediatore che Balladur ha nominato per fare la pace e riprendere su nuove basi la concertazione con il mondo studentesco. Al lavoro da appena 48 ore, puntava su un clima disteso, conciliatorio. Ma si trova dinnanzi l'intransigenza della «generazione Mitterrand». Due incontri ieri, e altrettanti scacchi. I giovani lo accusano di voler contrabbandare un «nuovo Cip», cioè misure che depauerino i loro primi stipendi. Nulla, per ora, lo lascerebbe presagire. Ma la diffidenza è tale verso il governo, che la mobilitazione studentesca non cambia parola d'ordine neppure dopo le retromarce balladuriane. Il Cip va ritirato dicono - senza eufemismi o proroghe: «Discuteremo poi». Non stupisce, dunque, che il primo ministro si defili un pochino. Ieri sera doveva parlare alla nazione sugli schermi di «France 2». Ma il rendez-vous autocelebrativo - anniversario, programmi, prospettive politiche - si faceva imbarazzante. Così ha preferito rinunciarvi senza preavviso, indizio ulteriore che i troppi schiaffi del Marzo '94 lasciano il segno. Ma l'Esecutivo non si arrende. E' al ministro del Lavoro Michel Giraud che si deve l'ultimo tentativo, in ordine cronologico, per uscire dall'incubo Cip. Ieri pomeriggio ha promesso nuove leggi, innovatrici, sull'accesso al lavoro. Un vero pacchetto legislativo, da dibattersi in tempi brevi. Se ne ignorano, finora, i principi. Ma gli obiettivi sono chiari: dimostrare ai giovani come la Francia intenda mutare approccio verso la crisi occupazionale - 1 su 4 non ha impiego - che li affligge. Nessun mezzuccio, stile Cip. Né contentini. L'agenzia di collocamento per soli «under 25» che Balladur offriva loro, potrebbe tramontare a breve scadenza. I suoi destinatari la considerano «un ghetto». E allora Balladur gioca l'atout della grande iniziativa politica, con dibattito all'Assemblée Nationale. Timidi fin dall'inizio sullo spinoso dossier, i «patron» non nascondono più l'inquietudine se non l'irritazione per il vicolo cieco nel quale avanza brancolando Balladur. Un'indagine demoscopica rivela che 4 aziende su 5 ritengono globalmente inefficaci i suoi metodi anti-crisi. E pensare che infine, dopo mesi di stagnazione, l'industria transalpina intravede la fine del tunnel. Avrà tuttavia i suoi ritmi, un passo lungo incompatibile con l'incalzare dell'emergenza studentesca. Per ritrovare autorità e slancio, Balladur dovrebbe pacificare i contestatori diciottenni. Ma ne ignora il linguaggio, i costumi, la situazione reale. La sua pedagogia politica - discutere nella calma, senza pregiudizio ideologico, promettere solo il mantenibile, lavorare per il futuro a medio-lungo termine non fa breccia tra i teenager, che l'hanno messo spalle al muro come nemmeno i pescatori bretoni o il personale «Air France» seppero fare nell-autunnoinverno caldo. E il nuovo '68 sembra proprio volergli riservare altre fiammate. Enrico Benedetto La protesta degli studenti: per i leader continuerà [foto reuterj

Luoghi citati: Francia, Parigi