Torino problemi di soldi di Giorgio Viberti
Basket: la Francorosso aspetta oltre un miliardo da Venezia Basket: la Francorosso aspetta oltre un miliardo da Venezia Torino, problemi di soldi Da quasi due mesi e mezzo i giocatori non ricevono gli ingaggi pattuiti La società però non potrà pagarli prima di aver riscosso alcuni crediti A tre turni dall'inizio della seconda fase del campionato, la Francorosso non ha più nulla da chiedere a questa prima parte della stagione. Grazie alla sofferta vittoria casalinga contro Trapani, i torinesi sono matematicamente nei playout senza peraltro più speranze di poter agganciare in extremis i playoff. Le prossime tre partite (giovedì a Siena, sabato in casa contro la Teorematour Milano, domenica 10 aprile a Pavia) non significheranno più nulla per la squadra di Guerrieri, che tuttavia non pare così tranquilla come la situazione di classifica potrebbe far credere. Già domenica scorsa, durante il match con Trapani, nel parterre rimbalzavano alcune voci su un nuovo rimpasto nell'organigramma dirigenziale, non strettamente legato alla già avviata trasformazione da associazione sportiva a società di capitali. Una cosa è certa: si è dimesso dall'Auxilium Pallacanestro il dirigente responsabile Umberto Guasco, che tra le altre mansioni aveva quella di intrattenere i rapporti con gli istituti di credito per i fidi bancari. L'addio di Guasco avrebbe così complicato una situazione finanziaria già delicata, anche se non certo catastrofica come per altri club di Al e A2, resa inoltre più difficile dalla mancata riscossione di alcuni crediti. In particolare Venezia ha un debito verso l'Auxi- lium di 1,2 miliardi per il trasferimento di Zamberlan, mentre la Regione Piemonte salderà soltanto in questi giorni l'importo della sponsorizzazione biennale scaduta la scorsa stagione. Sarebbe inoltre in leggero ritardo anche il pagamento di una rata dalla Virtus Bologna per Abbio, già ceduto ai tricolori ma ancora a Torino (in prestito) per il campionato in corso. Questa situazione creditizia ha finito per ripercuotersi su alcuni giocatori della Francorosso, ai quali da metà gennaio non vengono corrisposti gli stipendi. «Io e i miei compagni - dice Mian - abbiamo capito il momento delicato della società e accettato certe condizioni, evitando di chiedere un lodo arbitrale. Ora però speriamo di avere i nostri soldi entro Pasqua. Certo, è un momento critico per tutto il basket nazionale, ma anche noi abbiamo le nostre spese personali e non possiamo più aspettare ciò che abbiamo pattuito». Viene il dubbio che le ultime opache prostazioni della Francorosso siano legate anche al mancato pagamento degli stipendi. «Nessuno di noi si è mai tirato indietro sul campo - precisa ancora Mian - però ammetto che, almeno psicologicamente, si finisce per essere condizionati, se pennesi si lavora senza ottenere nulla in cambio». Giorgio Viberti Il playmaker Marco Mian: «Non possiamo più aspettare, quei soldi ci servono»
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