Rifondanone canto vittoria di Flavia Amabile

Rifondanone canto vittoria Rifondanone canto vittoria Lo zoccolo duro del pei è rimasto con noi» « ROMA. Se le prime previsioni dovessero trovare conferma, Rifondazione Comunista sarebbe uno dei pochi partiti della prima Repubblica a superare la terribile soglia del 4 per cento prevista dalla nuova legge elettorale. E dovrebbe superarla anche con un ampio margine, mantenendosi intorno al 7 per cento, la stessa quota delle elezioni del '92. Per Rifondazione significherebbe, dunque, al contrario di quanto accaduto in altre formazioni, atterrare nella seconda Repubblica con tutto il suo elettorato, quello che, fedele, lo segue da quando due anni fa Sergio Garavini e Armando Cossutta decisero di abbandonare iì pds e di mettersi in proprio. Da allora, alcune cose sono cambiate, innanzitutto il segretario: al posto di Garavini, dall'inizio di quest'anno c'è Fausto Bertinotti, un passato da sindacalista, da leader degli estremisti della Cgil. Per Bertinotti, dunque, que¬ sta era la prima campagna elettorale. L'ha affrontata chiarendo fin dall'inizio qual era la posizione del suo partito sui temi caldi, dai Bot alle tasse. Anche Garavini ammette: «Se i dati sono questi, ad essere premiata è la politica del partito, una politica di programma, non di bandiera». E Oliviero Diliberto, esponente della segreteria cui è affidato il primo commento a caldo, ribadisce che «la linea di Rifondazione per l'alternativa e per il recupero dei voti popolari è vincente». Per quel che riguarda Bertinotti, dopo aver concluso la campagna elettorale, si è concesso una pausa di due giorni sulla riviera ligure, a Sperlonga. Per riprendere fiato e prepararsi all'ultimo tour de force, la nottata di ieri, niente di meglio che il mare, un libro sui Cistercensi, la compagnia della moglie e soprattutto l'isolamento dai primi scampoli di notizie sui risultati sfuggiti al riserbo imposto agli addetti ai lavori. Bertinotti, dunque, è tornato solo ieri pomeriggio tardi a Roma, giurando di non sapere nulla di nulla. Ha preferito tenersi ufficialmente lontano dai riflettori e amplificatori di notizie ancora per un bel po'". Fino a quando in cielo è comparsa la terza stella dopo il tramonto. Alle otto e mezza, in segno di solidarietà con la comunità ebraica, si è presentato in via dei Gio¬ chi Ismici, a Vigna Clara per infilare anche la sua scheda nell'urna. Il collegio è il 24, Prati-Flaminio, quello di Marco Pannella, quello di Gianfranco Fini e di Costanza Pera, ma ovviamente il suo voto per l'uninominale va al progressista Enrico Missoni. Al proporzionale la croce è sul suo nome e al Senato su Bartolo Ciccardini. Infine, alle nove e mezza, l'arrivo negli uffici della direzione. Negli uffici di via Barberini, durante questa lunga giornata di attesa, oltre alla segreteria al gran completo, il presidente Armando Cossutta e gli operatori delle televisioni impegnati a montare le postazioni per le varie maratone televisive della notte. Ormai, però, iniziano ad arri- vare anche giornalisti, rappresentanti di lista e semplici militanti. Si discute su che cosa accadrà, si fanno i conti. Inevitabile, il confronto con i cugini del pds: il rapporto dovrebbe essere lo stesso del '92, all'incirca un terzo di Botteghe Oscure. La parola d'ordine, a questo punto, è: «Andare avanti sulla strada dell'unità con le altre forze progressiste». Lo stesso sta accadendo nelle sezioni di tutta Italia. I candidati sono rimasti noi paraggi dei seggi quasi fino alla loro chiusura e solo una mezz'oretta prima delle dieci si sono trovati nelle varie sezioni per la lunga notte elettorale. Una volta raccolti i voti portati dai vari rappresentanti di lista, infatti, dopo le sei di questa mattina inizierà la parte più difficile, il calcolo con lo scorporo. Sarà questo, in molti casi, a decidere chi siederà sugli scranni della Camera dei Deputati. Flavia Amabile Da sinistra, Armando Cossutta e Fausto Bertinotti di Rifondazione Comunista

Luoghi citati: Italia, Roma, Sperlonga