i tedeschi comprano gli Usa esplorano le poltrone tremano di Valeria Sacchi

/ tedeschi comprano, gli Usa esplorano, le poltrone tremano I NOMI E GLI AFFARI / tedeschi comprano, gli Usa esplorano, le poltrone tremano Cala, inarrestabile, la grande Germania. Occupa un posto in Comit con Commerzbank e il suo presidente Walter Seipp si aggiudica l'accordo Italici, esplora la distribuzione organizzata. Ora che, oltre a Sme, sono in arrivo sul mercato parti di Standa, come ammette il presidente della catena del Biscione, Giancarlo Foscale. E' riuscito, insomma, ad Erwin Hardt, presidente di Siemens, quello che non era riuscito al Barbarossa. Arrivare fino a Roma, alla Stet guidata da Michele Tedeschi. Il quale può vantare un insolito primato: nessuna critica ai rapporti di concambio per Telecom. A Piazza Affari, proprio Foscale alla vigilia del il venditore voto, scende Savona pensa ai telefonini Klaus Wodsak, Senior Vice President di Deutsche Bank, e dice che dobbiamo sture tranquilli: nei prossimi dodici mesi l'indice di Borsa salirà del 16%, nel 1995 il nostro Pil crescerà del 2,3%. L'Italia è «wunderschoen». L'Italia è «wonderlul» anche porgli americani. Basti pensare alla Sheraton che si è presa gli alberghi ex Aga Kahn, alla Plaid interessata al gruppo tessile già di Marco Rivetti, al signor William Miller, pronto a portare nella cordata di Steno Marcegaglia per l'Uva dollari sonanti. La Seconda Repubblica, che tanto dispera gli italiani, non preoccupa nessuno al di là delle Frontiere (-' degli oceani. Com¬ plice la svalutazione della lira. Tuttavia, le urne qualcosa rallentano. Ad esempio la decisione sui telefonini. Per il secondo gestore, le sintesi finali degli advisor sono già sul tavolo dei sei ministri competenti, tra cui il ministro delle Poste Maurizio Pagani e quello dell'Industria, Paolo Savona. Guanto peserà l'urna? Non rallenta viceversa il ricambio nel settore del credito. Oggi Sandro Molinari sarà incoronato presidente della Caripio, al posto del dimissionario Roberto Mazzotta. Il quale è però riuscito a mantenere la presidenza della Fondazione, con grande dispiacere del super cattolico Angelo Caloja. Altra novità in Cariplo Molinari verso il vertice Rondelli torna in gioco? Spa: sale alla vicepresidenza il vicepresidente (laico) della Fondazione Mario Talamona, al posto dell'inquisito, e dimissionario, Carlo Polli, ex Garofano. Nonostante un'eroica difesa in trincea, starebbe per capitolare il povero Franco Viezzoli, dopo che sul suo capo è caduta la tegola di Gioia Tauro. Giuseppe Pasqua, capo di Gabinetto del Tesoro e membro del consiglio dell'Enel, lo avrebbe convinto a trattare la resa. Il voto non lo salverà. La presidenza andrà ad Alfonso Limbruno. A Milano, il mondo della finanza ò concentrato sul prossimo appuntamento importante: l'assemblea del Credito Italiano. Il quiz, come si sa, è sulla presidenza, dove qualcuno insiste sul nome di Lucio Rondelli, candidato di Mediobanca. Quanto a Piero Barucci, che aveva avuto una mezza idea di uscire per tempo dal ministero del Tesoro per tornare alla sua poltrona di direttore centrale in piazza Cordusio, si intensificano su di lui le preghiere dei colleghi di governo, affinché ci ripensi. Non si sa se Barucci riconsidererà la precedente decisione. Si sa solo che, sulla questione, ha scritto una lettera a un «presidente». Il punto è: si tratta del presidente del Consiglio, o del presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro? Mentre sui Barucci vertici futuri scrive lettere delle ex Bin ogni giorno porxa qualche novità, scottato dai recenti collocamenti il presidente di Assogestioni, Gustavo Visentini, ne ha pensata una giusta: un comitato che vigili sul comportamento delle società quotate e difenda gli interessi delle minoranze. Coordinato da Guido Cammarano. Non basta. Sull'esempio (e sul successo) ventennale dell'Autodisciplina Pubblicitaria, Visentini ha deciso di varare un Codice di autodisciplina dei gestori di fondi, affidandone le sanzioni ad un organo esterno. Dove non sono riusciti i grandi editori milanesi, che si sono fatti soffiare il Salone del Libro da Torino e da Guido Accornero, è riuscito il possente e potente capo delle Edizioni Paoline, don Tarzia. Con il primo Salone del libro e della comunicazione religiosa, inaugurato alla Fiera di Milano dal cardinale Carlo Maria Martini. Al Salone, gli stand di libri religiosi si alternano a esposizioni di arredi, stole, campane, tutto per la chiesa e la religione, compreso il banchetto del più famoso degli esorcisti, il vescovo africano Milingo. Ultima notizia per i patiti di Borsa e affari. Stasera, alle dieci meno un quarto, parte su Telecampione la nonstop sul voto, dedicata appunto alle previsioni su listini, lira, business. Valeria Sacchi Milingo espone Rondelli torna in gioco? Molinari verso il vertice Martini inaugura Accornero apre il Salone Milingo espone Savona pensa ai telefonini Barucci scrive lettere Foscale il venditore