Caos nel seggio di Occhetto di Flavia Amabile
Voto «segreto» alle 6,30 Gli altri big: Bossi tranquillo, Berlusconi e Bertinotti votano stasera Caos nel seggio di Occhetto Quasi una rissa per la foto al leader ROMA. Lo più alte cariche dello Stato hanno votato nella prima mattinata di ieri. Oscar Luigi Scalfaro lo ha fatto a Novara, sua città natale; Giovanni Spadolini a Firenze, in una scuola di Pian dei Giullari; Giorgio Napolitano a Napoli, dove e candidato. Carlo Azeglio Ciampi a Roma, in un seggio vicino alla sua abitazione. VOTO VIOLENTO. Alla fine sono intervenuti i granatieri di Sardegna, ma c'era già stata una porta sfondata, diversi tavoli rovesciati, sedie per aria e persino elettori travolti. Tutto per conquistare un posto in prima fila, tutto per assicurarsi l'angolazione giusta della mano di Achille Occhietto, l'immagine esclusiva della sua scheda un istante prima di cadere nell'urna. Questo il voto del segretario del pds a Roma, in via delle Rondinelle, di fronte a Castel Sant'Angelo. E questo il voto anche delle decine di elettori del collegio 1 assegnati allo stesso seggio di Occhetto. Quasi per tutta la mattinata la scuola di via delle Rondinelle è stata letteralmente presa d'assedio da una folla di giornalisti, operatori, telecamere, microfoni e tutto il loro contorno di luci, cavi, auto e camion. Poi intorno alle 11,40 l'arrivo e l'aggressione del leader che, solo grazie alle spallate elargite senza risparmio dai granatieri di Sardegna, ò riuscito a tornare in auto e al suo ritiro in campagna dove sta cercando di riprendere le forze dopo il tour de force elettorale. VOTO E SCAPPO. Al termine di un'avvincente partita a tressette, Ciriaco De Mita ieri pomeriggio alle 17 ha votato a Nnsco circondato da un nutrito corteo di sindaci locali e semplici ammiratori. Per seguire le fasi conclusive delle elezioni e lo spoglio delle schede, però, De Mita si sposterà a Roma nel suo attico a pochi passi da Fontana di Trevi. E' scappato subito dopo il voto anche Ottaviano Del Turco, segretario del psi. Da Roma ò tornato a Collelongo in Abruzzo, il suo paese, per giocare a carte, passeggiare, rilassarsi. Toccata e fuga anche per il ministro del Lavoro Gino Giugni. Subito dopo aver votato a Torino alle dieci di ieri mattina è tornato in aereo alla sua casa romana. E per il ministro degli Esteri Nino Andreatta, impegnato da ieri pomeriggio in una visita ufficiale di due giorni a Malta. VOTO MATTINIERO. Voto all'alba per Vittorio Sgarbi, alle 6,45. Alla fine di una nottata o all'inizio di un nuovo giorno? A Milano fra i primi a votare, alle sette e mezzo nel centro storico è stato il cardinale Carlo Maria Martini nel collegio dove si sfidano Rivera, Bossi e Bassanini. VOTO RILASSATO. I primi fotografi sono arrivati intorno a mezzogiorno e lui, Umberto Bossi, si è presentato intorno alle cinque di ieri pomeriggio. Era impeccabile nella sua giacca blu nuovissima, la cravatta gialla con vignetta di Forattini che lo ritrae nell'atto di mangiare gli altri partiti, la cintura di pelle intrecciata e le scarpe nere lucidissime. In realtà si era alzato poco più di una mezz'oretta prima dopo undici ore ininterrotte di sonno. Per lui, un record. Ha votato con moglie e figli, ha mostrato ai giornalisti una vecchia moneta d'argento da 500 lire: «Me l'ha regalata l'altro ieri un'anziana signora dopo il mio comizio a piazza Duomo. Ti porterà fortuna, mi ha detto, guarda la nave che c'è raffigurata. Ha il vento in poppa, proprio come la Lega». Poi, una partita a calcio con amici e giornalisti, un melograno piantato nel giardino di casa e una passeggiata a Varese a raccogliere gli ultimi voti. VOTO SUPERSTIZIOSO. Quello della presidente Rosa Russo Jervolino che ha votato ad Ottaviano, in provincia di Napoli, nello stesso seggio dove il padre, Angelo Raffaele, già ministro della Repubblica, aveva l'abitudine di andare in occasione di ogni appuntamento elettorale. Ma anche quello di Alessandra Mussolini, a Roma, che ha evitato, come ad ogni elezione, le cosiddette «passeggiate elettorali» per le vie del collegio. VOTO SENZA SEGUITO. Per la prima volta dopo decenni, l'ex segretario della de, Arnaldo Forlani, ha votato come un comune cittadino, moglie al fianco, nessun codazzo di giornalisti e fotografi al seguito. I componenti del seggio di Novilara, una frazione di Pesaro, hanno notato che, al contrario del passato, Forlani non ha speso sorrisi né saluti. VOTO RINVIATO. Silvio Berlusconi voterà solo oggi dopo le 20 a Roma al termine della Pasqua ebraica. Inutile, dunque, l'assedio che, ovviamente, circondava anche la sua villa di Arcore, in provincia di Milano. A raccogliere l'invito del presidente della comunità Tullia Zevi, anche il sindaco di Roma, Francesco Rutelli, Marco Pannella, l'europarlamentare Dacia Valent, il segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti. Flavia Amabile Silvio Berlusconi A sinistra, il voto di Achille Occhetto
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