Frana il doppio azzurro

Jfeà TENNIS Davis: la Spagna riduce al lumicino le speranze dell'Italia Frana il doppio azzurro Nargiso e Cane, resa in quattro set MADRID DAL NOSTRO INVIATO I miracoli bisogna meritarli. Arrivano dal cielo, sono un dono divino, però gli uomini devono dimostrare di valere sì prodighe attenzioni. Venerdì sul far della sera Stefano Pescosolido aveva saputo guadagnarsi i favori del cielo sfruttando con intelligenza e bravura gli errori di Costa e j riaprendo all'Italia della racchetta la porta della grande speranza. Ieri Diego Nargiso e Paolo Cane, strana coppia di sventura, non hanno meritato un bel niente, hanno perso il doppio, la gara più importante, la gara decisiva, o adesso i responsabili del tennis azzurro, che meritano anche mono, devono sperare in un altro miracolo. Sperano da un sacco di tempo, per la verità, e invece sarebbe meglio che facessero qualcosa di più pratico e serio prima che il tennis italiano sia inghiottito dalla palude. E' difficile dire chi abbia giocato peggio. Di sicuro il match non e stato un modello di perfezione, di quelli che finiscono nelle cineteche per il diletto delle genti. Per dire tutta la verità è stato uno schifo. Ma oggi nel tennis delle stelle e del denaro nessuno gioca più il doppio, che richiede frequentazioni di vita, oltre che di sport. Il doppio resta importante solo in Coppa Davis, dove gli eroi della racchetta si misurano un paio di volte l'anno, quasi sempre con compagni diversi e con risultati facilmente immaginabili. Il pubblico di Madrid, insomma, si è divertito solo per il risultato che a meno di sorprese, o di miracoli, significa la qualificazione al 2° turno. Come era prevedibile, dopo il crollo psicologico in singolare, il capitano spagnolo Juan Avendano ha cancellato dalla lista il povero Costa, che avrebbe dovuto far coppia con Carbonell, e ha mandato in campo Bruguera, il quale non sarà un doppista nato ma ha la fortuna e il merito di essere un giocatore vero. Anche Carbonell non è male, tutto sommato. Colpisce bene al volo, è attento, ha occhio e tempismo. Ma il suo servizio fa paura. Non agli avversari, vogliamo dire, ina ai suo compagno e ai suoi tifosi. Uno straccetto innocuo, un invito a nozze per gli avversari. Lo spagnolo, inoltre, ha commesso 12 doppi falli in 7 turni di battuta. Il pubblico tratteneva il fiato, tesissimo, ogni volta che il giovanotto andava alla battuta. Malgrado il servizio di Carbonell, vantaggio per nulla trascurabile, e la desuetudine al doppio di Bruguera, esordiente in Coppa Davis, i nostri due eroi hanno fatto cilecca. Meglio, hanno fatto pena. Cane è pieno di acciacchi, di anni, di ricordi sbiaditi che solo Panatta si è ostinato a tenere accesi nella speranza che il vecchio campione potesse salvare come un tempo i traballanti destini della patria. Cane avrebbe dovuto addirittura giocare in singolare al posto di Pescosolido, se non avesse accusato un leggero stiramento: e in tal caso, supponiamo, tutto sarebbe già finito e non rimarrebbe neppure più un vago lumicino di speranza. «Cane non ha preso una palla», ha detto Panatta. Come giudizio, basta e avanza. Nargiso non è stato meglio del povero partner. «Ha servito malissimo», ha detto ancora Panatta. Il capitano era nero, come se le colpe fossero tutte degli altri, addirittura caustico. «Abbiamo giocato in maniera disastrosa, non mi ricordo nemmeno come abbiamo fatto a vincere il secondo set», ha aggiunto bocciando Carbonell, oltre ai suoi, e tessendo le lodi di Bruguera. Nargiso ha perso il servizio quattro volte di seguito, in una occasione con tre doppi falli consecutivi e ha sparacchiato fuori o in rete buona parte delle palle che gli capitavano a tiro di racchetta. «E' diffide parlare quando i numeri ti condannano», ha detto. Però ha parlato lo stesso: «Gioco quasi sempre sul veloce: dieci giorni di allenamento sulla terra non sono stati sufficienti». Cane invece l'ha messa sul patetico. «Ho dato il massimo, ma non sono stato capace di reagire nei momenti difficili», ha spiegato. I momenti difficili sono durati dall'inizio alla fine, 2 ore e 25 minuti. Oggi si chiude, inizio ore 12: prima Pescosolido contro Bruguera, poi Gaudenzi contro Costa o Berasategui, dipende. Occorre vincere tutte e due gli incontri: ciascuno tragga le proprie conclusioni. Carlo Coscia Spagna-Italia 2-1: BrugueraCarbonell b, Nnrgiso-Canò 6-3, 3-6, 6-1, 6-1. Jfeà A Cane (foto) dure critiche di Panatta

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