Gazza: vi faccio vedere io

Gazza: vi faccio vedere io Gazza: vi faccio vedere io L'inglese promette grandi cose per rimanere in biancoceleste ROMA. Tra una multa e una fuga, un rutto e una rissa, un tocco da campione e una crisi di nervi, Gascoigne piazza il colpo del grande giocatore di poker: «La Lazio si lamenta? Che vuole, sono io ad essere scontento della Lazio. Parliamo del mio futuro, subito». L'inglese oggi contro il Torino cercherà la grande partita per dare forza al bluff, perché di bluff si tratta. Due miliardi netti l'anno glieli può dare solo la Lazio, Gascoi¬ gne lo sa, perché è ragazzo attento al denaro. E si è reso conto che Cragnotti sarebbe ben felice di poter evitare di pagare il suo ingaggio. Allora, deve aver pensato, per evitare brutte sorprese economiche meglio andare all'attacco. Nel prossimo campionato, con Zeman in panchina, Gazza rischia il posto. In casa biancazzurra il ragionamento è semplice: Gascoigne ha ancora grande presa sui tifosi. Quindi Zeman dovrà provarlo in avvio di campionato: se va male a novembre ciao. Non è un caso che il procuratore del campione inglese sia sbarcato a Roma nei giorni scorsi. Quindi a Gazza serve una grande prova contro il Torino, ad ogni costo. «Stavo male e non mi credevano. Mi hanno preso in giro. - protesta il giocatore - Ora basta. E intanto vi faccio vedere quanto valgo. Sono molto attaccato a questa squadra e ai tifosi. I soldi non sono tutto». Se Gascoigne barcolla, Bendoni medita. Il direttore generale della Lazio si è visto scavalcato dalla proposta di Cragnotti a Zoff. Finora, assente l'imprenditore, il bastone del comando era nelle mani di Bendoni. Ma se Zoff diventa presidente, con i poteri esecutivi che ha chiesto, viene da domandarsi quale possa essere il ruolo del direttore generale. Cragnotti non licenzia, lo ha dimostrato nei momenti bui di Zoff, ma Bendoni potrebbe non avere la stoica rassegnazione dell'allenatore. Senza dimenticare Zeman. L'attuale tecnico del Foggia, quasi certamente prenderà in mano la Lazio dalla tournée africana di maggio. A Zeman piace lavorare da solo, niente intermediari: i giocatori possono rivolgersi solo a lui. Per tutto. Tecnica perfetta a Foggia, più difficile da applicarsi a Roma. Anche se Zeman ha le qualità per diventare l'idolo dei tifosi biancazzurri. [p. ser.] Contro la Lazio, Carbone rientra assieme a Venturin e Sordo