Leonardo seduce Coppola di O. G.

La D'Abbraccio a Spoleto: Maraini ha scritto apposta per lei un testo sull'amante di Rodin A Firenze Leonardo seduce Coppola FIRENZE. Il regista Francis Ford Coppola (foto) ha scoperto Pinocchio a Firenze. «La Stampa» ha raccontato l'immersione del regista negli archivi Giunti allo scopo di conoscere storia, interpretazione e iconografia del più celebre burattino del mondo. Ma altre sorprese e altre fascinazioni hanno invaso l'autore del «Padrino» in quella sua trasferta fiorentina. La prima è stata Villa La Loggia, sede della Giunti, un edificio del 1100 che fu la casa di Brunetto Latini e, successivamente, dimora dei Pazzi e dei Medici. Quella villa aggrappata alle colline di via Bolognese era singolarmente simile, nell'aspetto, alla casa di Coppola a San Francisco. Il regista pensò a una coincidenza stregonesca. Ma la folgorazione più violenta arrivò in una sala dell'edificio dove Coppola vide, per la prima volta in vita sua, i disegni e i codici di Leonardo da Vinci. Fu un innamoramento fulmineo. Lui, uomo di cultura prevalentemente visiva, rimase affascinato da un «corpus» documentario che soltanto da qualche anno comincia ad essere divulgato. Fino al 1974, tutto ciò che ora è esposto (riprodotto) in una sala della Giunti, era rigorosamente custodito nelle casseforti dai Paesi proprietari. I dodici Codici di Francia, per esempio, costituiti da altrettanti piccolissimi quaderni manoscritti con illustrazioni a margine, erano nascosti nel più impenetrabile caveau della Banca di Francia. Altri manoscritti si trovavano a Windsor, nella biblioteca Vaticana, all'Ambrosiana di Milano o alla Reale di Torino. E i proprietari si guardavano bene dall'esporli: è tale il loro valore culturale ed economico, che venivano custoditi più gelosamente dell'oro. Ma da quando la Giunti ha cominciato a pubblicare questi tesori in edizioni lussuosissime e costosissime, chiunque (si fa per dire) può verificare la straordinaria ricchezza dell'intuizione leonardesca. Grazie ai 70 volumi finora disponibili (costo complessivo 80 milioni) l'enorme, minuzioso, geniale lavoro di Leonardo, classificato come «Codice Atlantico», «Codici di Madrid», «Codici Forster», «Codice Hammer» ecc., ha una sua particolare circolazione. Coppola ne fu catturato immediatamente. Senza pensarci due volte, acquistò il blocco dei 70 volumi (ottenendo uno sconto) e se li fece spedire a San Francisco, nella sua casa che ospita 40 mila volumi, riordinati e schedati in permanenza da uno staff di bibliotecari. L'accanito bibliofilo aggiungeva ai suoi tesori i reperti per lui più sconvolgenti. Ha detto il regista: «Leonardo è più avanti di noi, ha visto tutto e capito tutto». Ma di sicuro, in quel momento, Coppola non voleva essere originale. [o. g.]

Persone citate: Brunetto Latini, Coppola, Firenze Leonardo, Forster, Francis Ford Coppola, Hammer, Leonardo Da Vinci, Windsor

Luoghi citati: Firenze, Francia, La Loggia, Madrid, Milano, San Francisco, Torino