Sesso in ufficio, assolta

Sesso in ufficio, assolta VERONA Sesso in ufficio, assolta VERONA. Nessuna prova, ma solo indizi, che il quarto d'ora trascorso nella toilette dall'operaia e dal suo capo fosse stato dedicato ad effusioni o anche a qualche cosa di più. Così il pretore di Verona ha obbligato l'azienda dalla quale dipende Giuliana Lamberti a riassumere l'operaia in precedenza licenziata. La prima sentenza è stata ora confermata dal tribunale scaligero. Sesso solo chiacchierato, quindi, quello che è stato alla base del provvedimento aziendale assunto, però, soltanto contro la donna. Per il suo superiore, Sante Lucchi, invece, l'azienda non aveva preso provvedimenti così drastici perché l'uomo è stato giustificato: avrebbe ceduto al fascino dell'operaia. La sentenza di riassunzione assume per valida la spiegazione data dalla Lamberti. La donna ha infatti dichiarato di essersi appartata nella toilette con il Lucchi per poter «scroccare» senza essere vista l'uso del telefono portatile del superiore con chiamata a carico dell'azienda. [f. ru.j

Persone citate: Giuliana Lamberti, Lamberti

Luoghi citati: Verona