Vendetta del racket

Vendetta del racket Vendetta del racket Napoli, ucciso imprenditore NAPOLI. L'uomo s'incammina sulla rampa che conduce al garage. Non si accorge della moto che spunta all'improvviso alle sue spalle: a bordo ci sono due killer con le facce nascoste dai caschi. Gli si parano davanti, premono il grilletto. Cinque colpi vanno a segno e per la vittima designata non c'è scampo. Così è stato ucciso ieri pomeriggio Mario Cinque, 69 anni, uno dei più noti costruttori della penisola sorrentina. Il delitto è avvenuto a Castellammare di Stabia, il paese dove la camorra ha il volto del boss Michele D'Alessandro. Un omicidio «eccellente», ancora avvolto nel mistero, anche se la polizia ha una pista che porta al racket delle estorsioni. Incensurato, nessun legame con la malavita, meno che mai con l'usura che da queste parti è un affare a molti zeri. Neppure la politica lo aveva mai tentato direttamente, nonostante il fratello, pure lui costruttore, sia stato in passato consigliere comunale per la democrazia cristiana. Per anni, Cinque ha legato il suo nome all'edilizia, quella in grande stile, con un'impresa che ha realizzato decine di edifici e un intero parco nel vicino comune di Gragnano. Palazzi venuti su come funghi, speculazioni riuscite che avevano consolidato la posizione dell'imprenditore. Soltanto da poco sembrava aver messo da parte la sua passione per il mattone, dopo che la moglie era stata colpita da un ictus cerebrale. E ieri stava andando proprio a trovarla in clinica, quando i sicari sono entrati in azione. Gli assassini sono arrivati a bordo di una «Yamaha» e lo hanno fatto fuori crivellandolo di proiettili che lo hanno colpito alla faccia e all'addome. Respirava ancora quando è stato soccorso e portato all'ospedale «San Leonardo» di Castellammare, dov'è morto pochi minuti dopo il ricovero. Più tardi gli investigatori hanno trovato la moto usata dai sicari e abbando¬ nata a meno di cinquecento metri dal luogo del delitto. La vendetta di una banda di taglieggiatori? La risposta divide gli inquirenti che hanno a lungo interrogato i famigliari dell'imprenditore alla ricerca di indizi che possano far luce sul delitto. Per i carabinieri, la chiave del «giallo» è forse nella sua vita privata, oppure nell'attività che ne aveva fatto un uomo potente e amico dei potenti. Ma la polizia ha un'altra pista che, nonostante il silenzio imposto dalla delicatezza delle indagini, appare molto più concreta. Si parla di una richiesta di denaro, arrivata nelle scorse settimane al costruttore: la solita tangente che Mario Cinque potrebbe aver rifiutato di pagare. E da queste parti, dire «no» al racket può costare la vita. lm. ci Il boss Michele D'Alessandro, domina la zona sorrentina, dove è avvenuto il delitto

Persone citate: Michele D'alessandro

Luoghi citati: Castellammare, Castellammare Di Stabia, Gragnano, Napoli