Salta l'oleodotto terrore in autostrada

Ivrea: dietro l'incidente l'ombra di un sabotaggio. Rischi per le coltivazioni dell'area Ivrea: dietro l'incidente l'ombra di un sabotaggio. Rischi per le coltivazioni dell'area Salta l'oleodotto, terrore in autostrada Chiusa per ore la Torino-Aosta IVREA DAL NOSTRO INVIATO E' saltato l'oleodotto della Snam che trasporta greggio dalla Lombardia alla Valle d'Aosta e di qui alla Svizzera, attraversando mezzo Piemonte. E' saltato per una falla apertasi nella condotta che corre a fianco dell'autostrada Torino-Aosta, a pochi chilometri da Ivrea. «Incidente inspiegabile visto che quella tubazione è stata attentamente controllata alcuni mesi fa» mettono subito le mani avanti i tecnici della Snam. E non sanno spiegare come, all'improvviso, mentre i vigili del fuoco di Ivrea stavano cercando di bloccare la fuoriuscita di greggio, si sia sviluppato un incendio: una colonna di fumo alta oltre trenta metri ha completamente avvolto le case di Baio Dora, la frazione di Borgofranco di Ivrea, che ha subito i maggiori danni ambientali da quello che carabinieri e prefettura di Torino continuano a definire un incidente. Difficile anche per loro spiegare l'incendio: «Impossibile che il greggio bruci per autocombustione, qualcosa deve avere innescato le fiamme». Per esempio un rudimentale ordigno che spiegherebbe il sabotaggio dell'impianto. La gente della zona giura di aver sentito nitidamente, ieri verso le 16, quattro, cinque esplosioni: «Da ore non capivamo che cosa stava succedendo vicino all'autostrada: per tutta la mattinata, da quella zona arrivava una strana puzza di gas». L'incendio è scoppiato alcune ore dopo l'arrivo degli esperti della Snam: «I manometri sulla condotta avevamo rilevato qualcosa di strano: il tratto dell'oleodotto fra Ivrea e la bassa Valle d'Aosta è stato isolato immediatamente» spiega l'ingegnere Vito Monterubiano. Migliaia di litri di greggio sono continuati a uscire, finendo nei canaletti di scolo dei terreni coltivati a mais. Claudio Ferrando, sindaco di Borgofranco, è perplesso: «Voglio sapere che cos'è successo esattamente, qualcuno deve avere sottovalutato l'emergenza o si cerca di nascondere qualcosa». Alle tre di pomeriggio, poco prima che scattasse l'allarme per vigili del fuoco e protezione civile, il sindaco stava dirigendosi a Baio Dora per controllare l'insediamento del seggio. «Ho visto mezzi della Snam, ho chiesto se c'era pericolo per la gente: mi è stato detto che tutto era sotto controllo». Poco meno di un'ora dopo, è stato l'inferno. Il fumo finito sull'autostrada ha costretto la polizia a bloccare le due carreggiate della Torino-Aostra fra i caselli di Quincinetto e Ivrea: l'intera zona è stata isolata. Vicino all'oledotto corrono anche il metanodotto e un gasodotto che alimenta la centrale di Ivrea: «Una vera polveriera sotto terra: - denuncia la Legambiente -, non è pensabile disseminare l'intero territorio nazionale di impianti a rischio». Replica la Snam: «Il controllo dell'oleodotto che da Pavia ani¬ va a Martigny è costante: è bastato rilevare un flusso di greggio diverso per far scattare l'allarme». Che cosa può aver provocato allora la falla? La Snam esclude il cedimento improvviso dalle condotta: un tubo del diametro di 40 centimetri con una portata di greggio di 300 metri cubi l'ora: «I controlli delle condizioni della condotta sono rigorosissimi, considerato che questo impianto è stato costruito oltre vent'anni fa». Sabotarlo non è difficile, visto che la condotta corre a poco meno di un metro e mezzo sotto terra: «Potrebbe essere l'azione dimostrativa di qualche gruppo eversivo» si sbilanciano gli inquirenti ricordando che spesso da quella stessa zona sono arrivate telefonate anonime che segnalavano la presenza di bombe sotto la vicina galleria di Quassolo sull'autostrada. Oggi arriveranno gli artificieri per un sopralluogo che potrebbe imprimere una svolta alle indagini. Non mancano testimoni che giurano di aver visto, l'altra sera, uno strano movimento di auto intorno all'oleodotto saltato in aria ieri pomerigggio. Il successivo incendio ha mandato in tilt tre linee dell'Enel: i tecnici, in poche ore, sono riusciti ad attivare collegamenti di emergenza indispensabili soprattutto per alimentare i vicini stabilimenti Olivetti di Ivrea e Scarmagno. La circolazione sull'autostrada è ripresa regolarmente dopo due ore di blocco parziale. Difficile stabilire i danni alle colture: oltre 4 mila metri quadrati di terreno sono stati invasi da migliaia di litri di greggio. In pericolo anche le vicine falde dell'acquedotto di Borgofranco. In mattinata arriverà sul tavolo del procuratore della Repubblica di Ivrea Tinti un primo rapporto dei carabinieri. Attesa anche la relazione dei tecnici della Snam, determinante per capire che cosa possa aver causato l'incendio. Nessuno a Borgofranco sembra convinto dell'incidente: «Qualcosa di strano è successo a quell'impianto, devono spiegarcelo» ribadisce il sindaco. Guido Novaria lina colonna di fumo alta oltre 30 metri ha completamente oscurato anche una frazione di Borgofranco Gli abitanti: «Sentivamo da molte ore puzza di gas» A destra la colonna di fumo che si è alzata per trenta metri, dopo la falla nell'oleodotto. A sinistra vigili del fuoco constatano i danni alla campagna provocati dalla fuoruscita di greggio

Persone citate: Baio, Claudio Ferrando, Guido Novaria, Martigny