Il proclama del secondo Stato boero libero e bianco
Il proclama del secondo Stato boero, libero e bianco «Nascerà prima delle elezioni di aprile», comprende un terzo del Paese. Ultimo appello a de Klerk perché rinunci al voto Il proclama del secondo Stato boero, libero e bianco Gli ultra afrikaner lo inchiodano al portone dell'antico Parlamento di Pretoria PRETORIA. Gli ultras afrikaner rivendicano più di un terzo del territorio del Sud Africa per istallarvi uno Stato separato. Freddie Hertzenberg, presidente del fronte del popolo afrikaner movimento bianco di estrema destra che raccoglie i discenrienti dogli antichi coloni olandesi ha annunciato ieri, di fronte a 5 mila persone radunate nella Church Square a Pretoria, che gli afrikaner avranno la loro patria prima delle elezioni del 26-28 aprile. Nello stesso tempo ha poro invitato il presidente Frederick de Klerk ad annullare le prime elezioni multirazziali nella storia del Paese, in quanto «non saranno sicuramente né regolari né libere». Il leader ha poi inchiodato alla maniera di Martin Lutero un proclama con i principi del nuovo Stato boero al portone di legno della Raadsaal, il Parlamento della Repubblica afrikaner distrutto alla fine della guer¬ ra anglo-boera d'inizio secolo. 1 confini dolio «Stato boero» comprenderebbero quasi tutto il Transvaal, meno Johannesburg e le homeland nere, la provincia dello Stato libero d'Orango e piccole frazioni del Natal e del Capo settentrionale. Senza minimamente nascondere l'orientamento razzista e discriminatorio, la bozza di costituzione approntata dal Fronte riconosce il diritto di cittadinanza ai soli afrikaner bianchi. I negri residenti nello «Stato afrikaner», la cui capitale dovrebbe ossero Pretoria, non sarebbero considerati cittadini ma, per benigna concessione di Hartzenberg, ò prevista la promulgazione di una Carta dei Diritti riservata a loro. Tra i partecipanti al raduno, ne spiccavano circa duemila in uniforme paramilitare color kaki muniti di pistole. Durante la manifestazione sono stato ammainato le bandiere nazionali da alcuni edifici pubblici, compreso quello della Corto suprema. Decine di dimostranti hanno bruciato la nuova bandiera sudafricana e alcuni ritratti del presidente do Klerk, accusato dagli estremisti di tradimento. Ieri a Durban, intanto, il presidente sudafricano Frederick di' Klerk ha incontrato il leader di circa sette milioni di zulù Mangosuthu Buthelezi por tentare di convincere il recalcitrante capo della maggiore etnia nera sudafricana a prendere parte allo elozioni. In un comunicato congiunto diffuso al termine dell'incontro, i due hanno annunciato di avere allo studio un «meccanismo per permettere lo svolgimento regolare delle elezioni nel Kwazulu-Natal». Inoltre, «soluzioni urgenti dovranno anche essere trovate per quanto concerne la posizione del re degli zulù Goodwill Zwelithini ed il diritto all'autodeterminazione della nazione zulù». L'incontro è avvenuto mentre truppe sudafricane entravano in una baraccopoli poco lontana da Durban per riportare l'ordine, dopo che la notte scorsa la faida tra i sostenitori del partito zulù «Inkhata» e quelli dell'African National Congress di Nelson Mandela aveva causato altri quattro morti, un uomo, una donna e due bambini. La sanguinosa rivalità ha già provocato più di 13 mila morti nel Natal. De Klerk aveva ammonito nei giorni scorsi che il suo governo potrebbe adottare «certe misure» per assicurare lo svolgimento di elezioni regolari c libero nella turbolenta provincia. [Ansa-Agi] Il corpo di uno degli uomini uccisi nella township vicino a Durban
Persone citate: African, Church Square, De Klerk, Freddie Hertzenberg, Frederick De Klerk, Klerk, Mangosuthu Buthelezi, Martin Lutero, Nelson Mandela
Luoghi citati: Natal, Pretoria, Sud Africa
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