Scatta la «lotteria» degli exit poll di Enrico Mentana

La lunga notte dei risultati si aprirà con i sondaggi effettuati già da oggi all'uscita dei seggi La lunga notte dei risultati si aprirà con i sondaggi effettuati già da oggi all'uscita dei seggi Scatta la «latteria» degli exit poli Primi dati domani alle 22, con tante incognite ROMA. L'unica cosa certa, è che sarà una lunga notte. Comincerà alle 22 in punto di lunedì, nello stesso istante in cui saranno chiusi i seggi. Sugli schermi di tutte le tv compariranno i primi attesissimi, incerti, forse contestabili dati degli «exit poli». E allora si scatenerà la bagarre: qualcuno canterà vittoria, qualcun altro inviterà alla prudenza. E probabilmente avranno ragione i secondi, perché mai come questa volta le cifre dovranno essere prese con le molle. Sistema uninominale, sistema proporzionale, alleanze incrociate, distribuzione geografica non uniforme dei simboli: tutto sembra complottare per rendere oltremodo difficile e complesso il lavoro degli esperti di statistica. «Ai normali problemi della teoria del campione, un margine di errore che è normale nei sondaggi, questa volta - spiega Nicola Piepoli, il direttore della Cimi, l'istituto che fornirà le cifre alla Rai - si aggiunge anche il problema della doppia votazione, quindi proporzionale e uninominale, quindi la necessità di calcolare poi i seggi. Noi infatti daremo le quote dei partiti della proporzionale e poi la distribuzione dei famosi 630 seggi della Camera dei Deputati. A questo punto le difficoltà sono più elevate che nei normali exit-poli perché basta un voto in più per prendere un seggio». Ma oltre alle «incertezze» provocate dal sistema uninominale, sarà soprattutto la complessa distribuzione geografica dei partiti e il loro intersecarsi a creare difficoltà. Il centro si presenta lungo tutto il territorio nazionale in maniera abbastanza ben distribuita, ma il Patto per l'Italia non è presente in vari collegi nei quali vota il 25 per cento della popolazione. Anche l'area dei progressisti è ben distribuita e omogenea sul territorio nazionale. A destra, invece, Lega e Forza Italia sono unite per quello che riguarda le configurazioni dei collegi in tutto il Nord Italia fino alla Toscana; Alleanza Nazionale e Forza Italia sono unite nel centro-sud, e poi vi sono 45 seggi formati da Marche, Abruzzi e Campania 2, in cui sono separate e concorrenti. Poi c'è la lista Pannella, che si presenta in ordine sparso. Ci sono gli indipendenti, i solitari. In Trentino Alto Adige, in Valle d'Aosta e in molte circoscrizioni soprattutto meridionali sono presenti simboli molto eterogenei. Per vincere la sua «guerra delle cifre» la Ch-m ha arruolato un esercito di 600 intervistatori. Avrà due incaricati per ognuno dei 300 seggi scelti, ripartiti nelle 20 regioni italiane in proporzione alla loro popolazione elettorale. Effettueranno ciascuno una media di 40 interviste a mano a mano che gli elettori usciranno dai seggi nei quali avranno votato. L'intervista sarà eseguita alle porte dei seggi in maniera piuttosto breve, utilizzando un modulo di due facciate. Su un lato l'intervistatore segnerà le caratteristiche di sesso, età, istruzione e condizione professionale dell'intervistato; sull'altro lato l'intervistato in segreto voterà come aveva fatto nel seggio pochi minuti prima. L'elaborazione delle informazioni avverrà secondo i metodi dell'istituto francese Bva, leader in campo mondiale nell'esecuzione di exit-poli. Le informazioni saranno controllate nella loro attendibilità da un gruppo di politologi italo-francesi, [sii. e] In campo per la Cirm un maxi-esercito di 600 intervistatori Il direttore della Cirm Nicola Piepoli Enrico Mentana direttore del Tg5

Persone citate: Nicola Piepoli

Luoghi citati: Abruzzi, Campania, Italia, Marche, Roma, Toscana, Trentino Alto Adige, Valle D'aosta