Gregucci propagandista di Calleri

Gregucci propagandista di Calieri Gregucci propagandista di Calieri «Capisce di calcio e sa sempre far quadrare i conti» TORINO. Calieri, che tipo di presidente è? Al Toro c'è un giocatore che può rispondere benissimo perché conosce a fondo l'aspirante padrone della società granata: Angelo Gregucci. La carriera dello stopper s'è dipanata quasi interamente sotto le presidenze calleriane, anzi proprio da esse è stata aiutata. Dodici anni fa, il diciottenne difensore che milita nelle giovanili del Taranto viene chiamato al Nord, nell'Alessandria, allora in C2, e nel club grigio trova Calieri come padrone. Nel '86 il dirigente rileva la Lazio condannata a iniziare il campionato di serie B da - 9 per il calcioscandalo: il nuovo proprietario della malridotta società capitolina rinnova mezza squadra, tra gli acquisti figura anche Gregucci da ben quattro stagioni colonna dell'Alessandria. E per cinque campionati il Greg lavorerà alle dipendenze di Calieri. «Certo - sorride il giocatore sarebbe stupendo se me lo ritrovassi ancora presidente. Gli sono, e gli sarò, sempre grato. Ha fatto il dirigente in tutte le serie, visto che ha retto anche l'Ivrea in serie D (nella notte dei tempi, ndr), conosce il mondo del pallone alla perfezione, è uno che se ne intende. La sua virtù migliore, comunque, si può riassumere così: Calieri è uno che sa sempre far quadrare i conti, ricordo che un anno venne premiato per aver presentato il bilancio migliore». E' vero che Calieri è un presidente che segue da vicino la squadra: insomma, che è un presidente che frequenta molto lo spogliatoio? «Sì, vive a stretto contatto col tecnico... No, non domandatemi perché litigò con Fascetti e lo mandò via chiamando Materazzi: dico solo che Calieri s'è rivelato un padrone ottimo, competente, bravo a ottenere ottimi risultati sul campo e sul piano della gestione amministrativa. No, non l'ho sentito, ho telefonato solo a suo figlio, Riccardo, che vive a Roma dov'è candidato alle elezioni nel partito di Berlusconi». Insomma, se Mondonico s'augura che Calieri riesca a diventare presidente del Toro (l'ha ribadito anche ieri), se ad augurarselo sono i tifosi, straniti dall'incubo del fallimento, figuratevi Gregucci che domani ritrova la sua amata Lazio, contro la quale (ironia della sorte) ha segnato quest'anno l'unico gol, per giunta il gol della vittoria (21 novembre, i granata » CONTRO L'INDIFFERENZA Mi

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