La Ferrari ha vinto avrà la sua benzina

FI senza gomme, sciopero a sorpresa dei tecnici Goodyear FI senza gomme, sciopero a sorpresa dei tecnici Goodyear La Ferrari ha vinto avrà la sua benzina Tennis a Madrid, spagnoli superfavoriti Azzurri in Coppa Davis con la calma dei deboli Subito Gaudenzi contro Bruguera «Niente drammi, al massimo perdo» SAN PAOLO DAL NOSTRO INVIATO Dacci oggi il nostro pane quotidiano, cioè una bella polemica. Di questo vive (e vivrà a lungo, felice e contenta) la FI. Superate senza problemi le temute verifiche tecniche, ottenuto dalla Ferrari l'ok per la sua benzina, ieri è scoppiata la grana delle gomme. Ma andiamo con ordine. Subito una buona notizia per la Casa di Maranello che ha vinto così la sua prima battaglia, almeno per quanto riguarda il carburante. La benzina FIO, infatti, che era stata considerata dalla Fia «non conforme allo spirito del regolamento», è stata accettata dopo un ulteriore esame realizzato presso un terzo laboratorio. Non si sa, tuttavia, se i tecnici decideranno di utilizzarla subito in Brasile, perché non sono stati ancora fatti test in pista. Ma, poiché il carburante pare offra 7-8 cavalli in più, non è da escludere un tentativo immediato. Ma il Brasile offre altre sorprese: alla vigilia della prima giornata di prove ufficiali del Mondiale 1994, ci si è messa anche la Goodyear ad animare l'ambiente: la Casa americana, che fornisce le gomme a tutti i teams (sono 14, con 28 vetture), ha deciso di entrare sciopero. Chiusi i pneumatici nei magazzini, ha rifiutato di consegnarli agli addetti ai lavori. Motivo della protesta (un po' banale, se vogliamo, ma ognuno ha le sue esigenze) la necessità da parte della Goodyear di avere qualche «pass» (tessera d'ingresso) in più per i suoi uomini. E poiché gli organizzatori si sono rifiutati di aumentare la dotazione, si sono fermati tutti. Probabilmente la cosa sarà risolta quanto prima, con l'arrivo di Bernie Ecclestone, ma un fatto è certo: a Interlagos non passa giorno che non registri qualche fatto clamoroso. Come era prevedibile si sono risolti pacificamente i dubbi che riguardavano le sospensioni della Williams e della Ferrari. I commissari hanno appena dato uno sguardo e sono passati oltre. Begolarc anche la McLaren, la quale ha tolto l'acceleratore elettronico (senza filo) che intendeva usare nonostante il divieto. Occhi puntati su Senna, considerato il grande favorito, e sul suo rivale più accreditato, cioè Michael Schumacher. Già oggi dopo il primo turno di qualificazione (dalle 17 alle 18 ora italiana) vedremo se nelle prove invernali qualcuno ha bluffato. «Io sono convinto - dice Niki Lauda, che qui è stato raggiunto dalla sua compagna Giovanna Amati (dicevano che si trattasse di una breve avventura, invece la loro relazione sta reggendo nel tempo) - che Senna e Schumacher ci daranno lo spettacolo che aspettiamo. E' normale: guidano le due vetture migliori. La McLaren ha cambiato motore e perso il brasiliano. Io, se avessi 100 dollari, li scommetterei su Ayrton. Anzi ne punterei anche 1000». Detto da lui che è così parsimonioso... E la Ferrari? «Da due stagioni va malissimo. Ora con Todt ha tutto per riemergere. Ma la vettura è troppo nuova, ha fatto solo qualche giorno di test per poterla spremere al massimo. Comunque già qui si potrà vedere quali sono i suoi limiti e le possibilità di migliorarne il rendimento (John Barnard ha già modificato 62 particolari dopo la presentazione della 412 TI, ndr). Il clima in squadra è molto buono. Alesi è forte e sufficientemente pazzo, Berger veloce e capace di fare una buona messa a punto. Sono abbastanza ottimista, anche se bisognerà aspettare un paio di gare per vedere tutto il nostro potenziale». Via ai motori, dunque. Oggi primo confronto Renault-Peugeot e debutto di due nuove scuderie inglesi: Simtek e Pacific. Colori bellissimi e nuovi per molte vetture, innovazioni regolamentari importanti, con i piloti che dovrebbero contare un po' più delle vetture e l'incognita dei pit-stop per il rifornimento del carburante. Ma ciò che conta, come sempre, è andare più forte degli altri. Cristiano Chiavegato MOTOMONDIALE mmm MADRID DAL NOSTRO INVIATO Il più tranquillo della truppa azzurra (o forse faceva solo finta), ci è sembrato Andrea Gaudenzi, 20 anni, esordiente in Davis, che per grazia del sorteggio oggi dovrà aprire le danze con la Spagna incrociando la racchetta con Sergi Bruguera, il numero uno al mondo sulla terra rossa. Peggio non gli poteva capitare, anche se Panatta, rilassato e pacioso (o forse faceva finta anche lui) ha ripetuto che dal punto di vista psicologico non ci sono problemi, che Andrea non ha niente da perdere e dunque giocherà senza affanni. Gaudenzi ha sposato la causa e ha tirato un bel dritto, giusto per far capire di non essere un ragazzetto. «In fondo è solo una partita di tennis, non vado alla guerra e nemmeno mi sparano» ha detto sorridendo alla platea che lo interrogava sui suoi timori. «Al massimo perdo la partita. Ma non c'è niente di drammatico. Anzi, non vedo l'ora di entrare in campo». Il giovanotto ha sdrammatizzato, Pescosolido che incontrerà Carles Costa nel secondo incontro ha detto che in Davis tutto può succedere, anche che i favoriti perdano, Nargiso ha elogiato l'importanza del doppio, Cane ha cercato di metterla sulla battuta e Panatta, da capitano senza macchia e paura, ha spiegato come i due singolaristi possono vincere l'incontro e perché la speranza non è ancora morta. Insomma, belle parole e una fifa del diavolo. La Spagna sulla carta dovrebbe farci a polpette malgrado il clima, sulle sponde del Manzanarre, non sia dei più tranquilli. Ogni mondo è paese. Pato Alvarez, per esempio, che è l'allenatore dei fratelli Sanchez giubilati da Juan Avendano, ha detto che il capitano è un folle, peggio, un inetto, avendo deciso di non schierare Emilio Sanchez e Sergio Casal in doppio. «Risponderò domenica sera» ha detto Avendano mordendosi la lingua, già sicuro però che l'esito della sfida darà ragione alle sue scelte. «Dell'Italia non temo Lauda (alto) punta su Senna e confida in Alesi (sopra): è sufficientemente pazzo Domenica il via a Eastern Creek, in Australia 19 TU 25/27 M USA 'INDIA 'OLANDA BELGIO 'SVEZIA DANIMARCA FRANCIA UNGHERIA 'ISRAELE REP. CECA •RUSSIA AUSTRALIA ITALIA •SPAGNA 'AUSTRIA GERMANIA Terribile esordio in Davis per Andrea Gaudenzi, 20 anni, contro Sergi Bruguera, il n° I al mondo sulla terra RNO 2° TURNO SEMIFINALI FINALE COPPA DAVIS 1994 15/17 LUGLIO 23/25 SETTEMBRE 2/4 DICEMBRE ARZO Le squadre con l'asterisco giocano in casa invece ha il dritto vincente e la palla pesante. Contro Costa deve tirare molto forte, deve giocare profondo e servire bene. Su questi campi (duri), con queste palle (veloci) e a questa altitudine (700 metri), il servizio diventerà decisivo». Il sorteggio ha stabilito soltanto l'ordine degli incontri della prima giornata, con inizio alle ore 12, possibilità di proseguire con la luce artificiale in caso le partite vadano per le lunghe. Ma gli azzurri non erano contenti, forse sono cominciati gli alibi. Gaudenzi avrebbe preferito giocare il secondo incontro, Pescosolido il primo. E Panatta avrebbe gradito Cane in singolare, anche se ovviamente ha negato di averlo già scelto prima che il bolognese accusasse uno stiramento alla gamba. Carlo Coscia