Ma Piazza Affari non ha paura

Ma Piazza Affari non ha paura Ma Piazza Affari non ha paura Albertini: «Nessun panico, solo prudenza» GLI OPERATORI E LE ELEZIONI MILANO DATI ISTAT L ENTRE sul ring politico L si intrecciano accuse di golpe, attacchi di panico ed epici scontri, sui mercati finanziari prevale la calma piatta. Alla vigilia di un appuntamento elettorale che potrebbe cambiare il volto dell'Italia, Borsa e finanza dimostrano nervi saldi. E' vero, piazza Affari subisce limature quotidiane (ieri l'indice Comit è sceso dello 0,6% a 667,25), i volumi si riducono drasticamente di metà, addirittura di due terzi, 500 miliardi contro i 10001500 miliardi degli ultimi mesi. Ma lungi dall'essere interpretato come segno di panico, questo scarso dinamismo viene giudicato normale attendismo, normale buonsenso. Lo stesso discorso vale per la lira, che ieri ha perso alcuni punti rispetto al marco. Ma, fanno notare i cambisti, è il marco che si è rinvigorito rispetto alle altre monete Cee e al dollaro. E la lira non fa che seguire la debolezza del franco fraecse. Il marco si è portato a 992,40 contro la lira, dopo aver toccato il massimo dell'anno, ossia 995,50. Ma le autorità monetarie non sembrano preoccupate, anche se i cambisti non escludono altri piccoli scivoloni. Ieri fonti della Banca d'Italia hanno fatto sapere che «la politica economica e del cambio è nel segno della continuità», e che non si profilano interventi straordinari a difesa della nostra valuta in questi giorni. Certo, chi ricorda le vigilie elettorali del passato, con parterre in pre-allarme, la speculazione che impazzava e via dicendo, non può che stupirsi di questo self-control molto britannico. Un atteggiamento che probabilmente trova la sua ragione principale nel giro di boa della nostra Borsa, oggi non più del tutto emarginata ma maggiormente integrata con le piazze internazionali. Del resto, se i 500 miliardi di giro d'affari di ieri sembrano pochi, restano pur sempre una cifra colossale rispetto ai 150-200 miliardi di media di un anno fa. Quanto al fronte delle valute, esso sembra piuttosto dipendere dal gioco internazionale dei tassi, dal recente ritocco al rialzo di quelli americani, dal troppo timido ribasso dei tassi tedeschi. Insomma, per lira e futures l'input viene piuttosto da oltre frontiera. E perfino da oltre oceano. Sulla attuale debolezza del dollaro pesano motivi tecnici, un rialzo

Persone citate: Albertini

Luoghi citati: Italia, Milano