Fra i volumi preziosi trionfa la gastronomia

Fra i volumi preziosi trionfa la gastronomia Fra i volumi preziosi trionfa la gastronomia to ai Ballets Russes, Apollinaire che parla di Picasso, Luciani di Stravinskij, Balla su Feu d'artifice, Depero sul Chant du Rossignol, Cocteau su Diaghilev: bei tempi, insomma. Gii stessi in cui i cataloghi di mostra erano sottili come bighetti del tram, ma il testo dell'esposizione di Picabia lo scriveva Gertrude Stein ed era una poesia. Il bello è poter saltare da un'incisione di Mantegna o di Luca di Leyda ad un libro di Andreotti, che chissà perché ha già ottenuto uno statuto bibliofilo; dalle consuete tavole di tortura dei libri anatomici (magari illustrati da Pietro da Cortona) con le rubensiane donne gravide sfogliate come rose, per mostrare come s'accuccia bene il feto nel ventre materno, all'elegantissima versione dell'egiziano Libro della Verità, tradotto in perfetti geroglifici déco dal grande Schmied. Trasferirsi in un attimo dai contributi scientifici di Sbarbaro sui Licheni al volume d'Aereoprofiimi con collaudo pregevole di Marinetti, «Sansepolcrista e Accademico d'Italia», dall'Almanacco Anni Trenta di Giò Ponti e Fornasetti al bellissimo volume della regista Lotte Reininger, che raccoglie le silhouettes con cui avrebbe girato il suo film animato II principe Achmed (dal torinese Little Nemo: « ti MILANO \ I OLETE sapere che cosa ■I mangiava Beethoven men■ tre scriveva le variazioni " ÌDiabelli? Se vi capita di mettere il naso (e allora non ne uscirete che affranti e felici dopo alcune ore) alla V Mostra del Libro Antico, presentata dalla Publitalia alla Permanente di Milano, sino a domenica, potrete scoprire, dalla viva e confusa grafia del tormentato compositore, già afflitto da problemi di udito, quali consigh dava al suo domestico, quali condimenti usare e quah acquisti. Insomma, corretto con furia, il proverbiale «conto della spesa», che Rossini avrebbe voluto musicare. Ma non ci sono soltanto ghiotte curiosità da collezionista eccentrico: come la meravigliosa microbibliotechina shakespeariana 1800 proposta da American Bookstore di Milano, un piccolo scrignetto in legno e dentro tutte le commedie in quaranta microbici volumetti, più piccoli di un pacchetto di fiammiferi. Oppure la fotografia del matrimonio di Severini, in vendita da Sonia Natale, lui con il sorriso impacciato ed il gibus da Ridolini, accanto la sognante consorte Jeanne ed il padre, scapigliato e gagà, che era il poeta simbolista Paul Fort. Oppure un numero della rivista Sic, dedica¬ Masolino d'Amico Da oggi sarà ancora più difficile resistere al piacere di guidare una Alfa 33 oppure una Sport Wagon, perché potranno essere vostre ad un prezzo davvero irripetibile. zio scrive a Vittorio Pica, chiedendogli scusa per l'attesa: «Un amico mio è rimasto 18 giorni al Savoy, Sibilla Aleramo (ahi!) se ne andò dopo un mese senza vedermi». Lamenta il «calunnioso divieto romano» che non gli permette di uscire dal Vittoriale, annunzia il romanzo delle Tre Principesse, sospira «verso una caverna del Carso disperato». Ma ci sono anche lettere di Verdi, Canova, Foscolo, Giovio, gli svenduti libri di Re Umberto a Cascais, con dediche in ginocchio: la «devozione immutata» di Barzini, la «fiduciosa gratitudine» di don Cesare Angebni. Puccini ringrazia Mascagni per la «fraterna proposta di dirigere frammenti delle mie opere» ma non ha nulla di inedito e «solo sul versante di Edgar potrebbe fissarsi gli occhi ma io, visto e rivisto, son d'avviso di lasciarlo nel polveroso obbo». E poiché il tema dell'anno ò la cucina, ecco il primo libro di gastronomia 1485, il primo di una donna autrice, 1600, poi l'illustrazione d'una cucina da campo 1724, infine lo splendido trattato sulle ostriche. O sull'arte del Trinciante, il cavaliere che assisteva il suo signore, sezionandogli i cibi. Altro che Leporello. LEGGERE DIO

Luoghi citati: Carso, Cortona, Italia, Milano