La frana whitewater

Una conferenza stampa nel disperato tentativo di voltar pagina. Via l'ultimo uomo di Hillary Una conferenza stampa nel disperato tentativo di voltar pagina. Via l'ultimo uomo di Hillary La frana Whitewater Clinton precipita nei sondaggi WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lo scandalo Whitewater ha fatto precipitare la popolarità di Bill Clinton all'inferno. L'ultimo sondaggio, condotto per conto del «Washington Post» e di «AbcTv», segnala un crollo della popolarità del Presidente di ben 11 punti soltanto nell'ultimo mese e questo dimostra che gli americani attribuiscono alla vicenda più importanza di quanto alcuni abbiano cercato di far credere. La situazione è grave e la crisi profonda. Se ne è reso conto anche Clinton, che ha improvvisamente convocato per ieri notte una conferenza-stampa televisiva con il difficile scopo di rialzare la sua immagine. Secondo il sondaggio reso pubblico ieri, l'indice di approvazione attuale di Clinton è sceso al 47% dal 58% di meno di un mese fa e dal 52% di quindici giorni fa. E' il dato più scoraggiante con cui Clinton, devoto fanatico dei sondaggi, deve fare i conti dall'inizio della sua presidenza e è anche un dato che, se non velocemente corretto, suona a morto per le elezioni del '96. Nel frattempo il 45% degli americani dice di disapprovare esplicitamente l'operato del Presidente. Il 27 febbraio scorso era solo il 38%. Nei giorni scorsi, Clinton ha ripetutamente protestato che il caso Whitewater è una costruzione della stampa, feroce e ingiusta nei suoi confronti. Ma il sondaggio di ieri, come del resto altri nei giorni scorsi, dimostra che gli americani sono complessivamente convinti dell'esistenza di arrosto sotto la vasta cappa di fumo. Non si tratta certamente di un pregiudizio di colpevolezza, ma, se non altro, della convizione che il modo di esercitare il potere da parte di Clinton nasconde angoli bui e una molto discutibile propensione a confondere i confini tra interesse pubblico e interesse privato. L'annuncio della conferenzastampa straordinaria del Presidente è stato dato l'altra notte, appena le agenzie hanno comin¬ Norberto Bobbio • Rita Levi Montalcini • Umberto Eco • Maurizio Costanzo • Ettore Gallo • Luciano Benetton • Paolo Sylos Labini • Luca Ronconi • Claudio Abbado • Francesco Rosi • Gerardo Marotta • Tullia Zevi • Paolo Marzotto • Giorgio Strehler • Angelo Guglielmi • Omar Calabrese • Paolo Costa • Guido Crepax • Margherita Hack • Furio Colombo • Mario Monicelli • Gianni Vattimo • Giò Pomodoro • Luciano Modica • Marina Salomon • Giandomenico Pisapia • Enzo Siciliano • Carlo Castellano • Salvatore Veca • Guido Artom • Tori Scialo.!a Mario Luzi • Giulio Giorello • Giuliano Quintarelli • Giacomo Marramao • Felice Ippolito • Guido Petter • e altri 2.000 firmatari I ii Paese coinè I Malia, che (leve essere completamente ricostruito, nini ha bisogno ili emotività. I la bisogno ili competenza, di serietà, ili creatività. Non volemmo né sul comunismo, né sul fascismo: voleremo sui programmi e sui valori necessari per risanare una nazione gravemente ferita nei suoi sistemi istituzionali e civili. II nostro primo appello ai cittadini è dunque perché diffidino di chiunque p romei In miracoli. Essi sono impossibili. I .'Malia ha davanti a sé anni difficili che si possono superare solo alli'oniando la realtà con saggezza e spirito di verità. Oneste ele/ioui non sono Mulinila spiaggia della democrazia italiana: sono solo le prime di una nuova era politica. Saper ascoltale è necessario per poter scegliere. Il nostro secondo appello ai cittadini è. dunque, perché rifiutino una campagna ideologica, rissosa, dai Ioni minacciosi. solo le ascI ciato a battere i risultati del sondaggio. Subito si è saputo che l'evento sarebbe stato trasmesso in diretta da tutte le principali reti televisive. I giornali di ieri davano per scontato che la conferenza-stampa sarebbe stata dominata da domande sul caso Whitewater. Ciononostante Clinton si è formato l'opinione di non avere altra scelta che accettare il rischio e cercare di volgerlo a proprio vantaggio, dimostrando che sono solo i giornalisti a voler parlare di Whitewater, mentre il Presidente vorrebbe dedicarsi alle cose che agli americani interessano davvero, come la riforma sanitaria, la lotta alla criminalità e la riforma della previdenza. Il rischio sta nel fatto che, come si è visto, gli americani (e non solo la stampa) ritengono che troppe domande non abbiano avuto risposte. Ieri è stato annunciato il sostanziale defenestramento di un altro pezzo grosso della Casa Bianca, William Kennedy, l'ultimo degli amici di Hillary venuto dallo studio Rose di Little Rock, che ha ammesso di aver frodato il fisco. Nei giorni scorsi la Casa Bianca aveva annunciato un'apparenza televisiva congiunta delle Prima Coppia, dopo che gli ultimi sviluppi del caso Whitewater avevano messo alla griglia più Hillary di Bill. Ma, alla fine, è stato scelto un altro formato, quello della conferenza-stampa, che esclude Hillary. Non si sa se questo sia dovuto all'indisponibilità della «first lady» a parlare in pubblico e a lungo di Whitewater o ad una nuova tattica dei consiglieri di Clinton: emarginare Hillary, che mesi fa era considerata un asso nella manica di Bill e oggi un palla al piede per lui. L'altro ieri Clinton e il suo vice Al Gore hanno fatto lo sciopero della fame come atto di solidarietà verso gli indigenti. Ma sembra che per Clinton non sia stato un gran sacrifìcio, dal momento che starebbe perdendo anche il suo leggendario appetito. NEW YORK. Choc artistico alla Casa Bianca: per la prima volta nella storia della residenza presidenziale, alle sue pareti trionfa un quadro astratto. Responsabile della «rivoluzione figurativa» è stata Hillary: sui muri che avevano ascoltato i commenti spregiativi di Harry Truman sui dipinti di Pollock («sembra un piatto di uova strapazzate») la first lady ha osato appendere un'opera di Willem de Kooning. La scelta dell'autore ha scandalizzato i conoscitori: anche perché - nota il New York Times - de Kooning è ancora vivo e tra i regolamenti dell'amministrazione ce n'è uno che vieta di acquistare opere d'arte per la Casa Bianca se il loro creatore non è sepolto da due decenni. «Questa - ha spiegato Alan Brinkley, professore alla Columbia - è una delle ragioni per le quali il ventesimo secolo in quel palazzo non ha cittadinanza». [Ansa] CASA BIANCA

Luoghi citati: Columbia, New York, Washington