Il basket ritrova Magic

L'asso statunitense si era ritirato nel '91 perché sieropositivo L'asso statunitense si era ritirato nel '91 perché sieropositivo Il basket ritrova Magic Da oggi è il nuovo tecnico dei Lakers la squadra in cui giocò dodici anni LOS ANGELES. Magic Johnson piace più di Madonna. La Nba, la lega del basket prò americano, che lunedi ha reagito con scetticismo misto a preoccupazione alla notizia che la famosa cantante vorrebbe acquistare una squadra (i Chicago Bulls, orfani di Michael Jordan ma pur sempre la formazione campione in carica, con Pippen e Kukoc), ha accolto con entusiasmo l'annuncio che Earvin Magic Johnson rientrerà nel basket, nei suoi Lakers, che lasciò nel 1991 dopo aver scoperto di essere sieropositivo. Magic, 34 anni, salvo nuove sorprese, non dovrebbe scendere più sul parquet: il suo posto, da domenica, sarà in panchina, in sostituzione del tecnico Randy Pfund, che passa ad altri incarichi. Per la Nba, che nel giro di due stagioni ha perso i tre suoi maggiori protagonisti (Johnson, appunto, poi Larry Bird, ritiratosi per problemi alla schiena, e Michael Jordan, stressato dal basket e desideroso di nuove esperienze), e soprattutto per Los Angeles è un colpo sensazionale: il ritorno di uno dei campioni più amati, l'uomo che tra il 1979 e il 1991 guidò per ben cinque volte i Lakers al titolo. Un impatto promozionale incredibile per la Nba che stava cercando nuove stelle, come il gigante Shaquille O'Neàl, per attirare l'attenzionedei tifosi: Il ritiro del campione era giunto come un fulmine a ciel sereno il 7 novembre 1991 quando Magic, noto non solo per le sue imprese cestistiche ma anche per la sua intensa e disordinata vita sessuale, annunciò di aver contratto il virus Hiv. Johnson, che si era sposato poco tempo di prima, decise di lasciare l'agonismo su consiglio dei medici, per evitare di affaticare eccessivamente il suo organismo. Il distacco era stato comunque poi mitigato dalla partecipazione all'Ali Star Game dell'Nba e, soprattutto, ai Giochi di Barcellona nel Dream Team Usa, lo squadrone delle stelle che per la prima volta aveva visto i professionisti par¬ tecipare alle Olimpiadi. Soddisfatto per l'esito della sua performance olimpica, Johnson (che sta curandosi con l'Azt per combattere il virus) aveva in seguito espresso l'intenzione di tornare nell'Nba, pur per un numero ridotto di partite, ma ne era stato dissuaso dalle dichiarazioni di altri giocatori, perplessi all'idea di trovarsi di fronte un atleta sieropositivo. Magic aveva così soddisfatto la sua «voglia di basket» compiendo una tournée con una squadra chiamata Magic Johnson Ali Stars e formata da ex professionisti: un'iniziativa con lo scopo di raccogliere fondi per la lotta all'Aids e di dimostrare che il virus non gli impediva di condurre una vita regolare. Successivamente il campione, che all'inizio della stagione ha rinunciato a un'offerta per allenare gli Atlanta Hawks, aveva anche cercato, invano, di rientrare nell'Nba come comproprietario di una nuova squadra a Toronto. Ma quando ha visto i «suoi» Lakers in difficoltà (la squadra, decisamente rinnovata, quasi sicuramente resterà fuori dai playoff per la prima volta dal '76) non ha saputo rifiutare l'offerta di Jerry Buss, il proprietario del club. Così fa il suo rientro, come protagonista e soprattutto come uomo, per continuare a mandare al mondo il suo messaggio: «Anche solo facendomi vedere dimostro che la vita va avanti», ha detto Magic. Entusiasmo nella Lega: «Qualsiasi iniziativa che riporti Johnson nell'Nba, per noi è un fatto estremamente positivo», ha commentato David Stern, il direttore generale del basket prò. Ma anche qualche amichevole ironico consiglio, come quello di Pat Riley, l'allenatore che guidò Earvin e i Lakers agli ultimi trionfi, ora tecnico dei New York Knicks: «Adesso anche lui scoprirà che razza di tortura sia sedere su una panchina». Ma Magic, che ha saputo reagire al contagio del virus Hiv, sicuramente non si spaventa per i nuovi problemi. [r. b.] Earvin «Magic» Johnson, 34 anni, da domenica sarà in panchina al posto dell'attuale tecnico dei Lakers, Randy Pfund

Luoghi citati: Atlanta, Barcellona, Chicago, Los Angeles, Nba, New York