La lunga ombra del Codino di Fabio Vergnano

La lunga ombra del Codino La lunga ombra del Codino Mancini: questo ko ci farà bene Zola: ho perso un'occasione STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO Chissà se Matarrese definirebbe anche questa seconda consecutiva sconfitta come una secchiata d'acqua gelida. La verità è che, a meno di tre mesi dal Mondiale, la Nazionale arranca alla ricerca di un volto accettabile. Brutta Italia, dunque, e Sacchi non fatica ad ammetterlo. Misura le parole con grande attenzione, ma si vede che dentro bolle la rabbia. Il modulo colombiano sperimentato ieri sera ha fatto splash, ma l'Arrigo non si rassegna: «Era un tentativo per vedere se era possibile la convivenza dei giocatori in situazioni tattiche diverse. L'esperimento è stato utile, ho visto cose positive e negative. Adesso vedremo cosa è possibile fare». Il et elogia la Germania: «Ha vinto chi ha meritato di più. Noi ci siamo impegnati al massimo, loro ci hanno sovrastato fisicamente. Le sconfitte non danno entusiasmo, ma quando ci si impegna i presupposti per avere un miglioramento ci sono. E noi l'avremo. L'importante è capire che cosa c'è da fare e intensificare il nostro lavoro. E' chiaro che le valutazioni non possono essere positive in questo momento». I tedeschi hanno inguaiato gli azzurri sui palloni alti. Per Sacchi tutto previsto: «Da sempre ci sono superiori sul piano fisico. Noi abbiamo fatto una scelta precisa, privilegiando la tecnica e la rapidità contro la forza e la potenza. Ha avuto la meglio la forza». Non rinnega le scelte fatte: «Non parlo dei singoli, in questo momento mi è difficile valutare. Tutti hanno dato il massimo e questo è importante. Spero di non dover più commentare delle sconfitte, almeno per quest'anno». Ecco i grandi perdenti. Mancini e Zola hanno fallito la prova, ma affrontano il dopo in maniera diversa. Niente autocritica per Mancini: «Per gli attaccanti è sempre dura. Loro sono stati più bravi, meglio che sia capitata adesso questa sconfitta, è stata salutare, servirà per valutare gli errori. Baggio? Per noi è sempre fondamentale». Densissimo Zola: «Non ho giocato la partita che speravo, ho faticato più del previsto. Al di là del modulo, io dovevo dare di più. Il futuro? Non so che cosa mi attende. Per quel che riguarda la squadra, Sacchi avrà tempo per provare altre soluzioni». Onesto Baresi: «Un pareggio non sarebbe stato giusto, abbiamo concesso troppi spazi. Ci spiace, ma sono lezioni che servono, dovevamo essere più ordinato e aggressivi». Dino Baggio, uscito per una botta al ginocchio destro (il solito), è categorico: «Finché non sarò guarito non giocherò più. La partita? Bisogna avere fiducia in questa squadra, ma c'è da migliorare sotto il profilo fisico e tattico». Massaro è tranquillo: «Penso di aver fatto quello che Sacchi voleva da me e spero che sia contento. Sconfitta che allarma? Il et adesso farà scelte ponderate, cercando i giocatori che interpretano meglio il tipo di calcio che vuole lui». Pagliuca, eroe della serata, non drammatizza: «Non dimentichiamo che stiamo lavorando per essere pronti a giugno. C'è tanto da fare, ma il tempo per migliorare non manca. Ho fatto un paio di belle parate, poi su Moeller ho anche avuto fortuna. Ma sul primo gol di Klinsmann, c'è stata una deviazione di Maldini». Costacurta diffonde ottimismo e rifiuta critiche alla difesa: «A Napoli eravamo andati peggio, qui abbiamo tentato soluzioni diverse. E' tutto utile per il Mondiale. Restiamo sempre tra i favoriti. Se fossimo restati alla partita con il Portogallo, sarebbe peggio. Così sappiamo che dobbiamo migliorare». Strafelice il et Vogts: «Non ho mai visto una Germania così pericolosa in attacco contro l'Italia. Degli azzurri sapevo tutto, ma dopo questa partita sono ancora più tranquillo. Se dovessimo affrontare la squadra di Sacchi al Mondiale, saprei bene come regolarmi». L'ex interista Sammer gusta la sua rivincita: «Se Pellegrini era davanti alla tv, avrà cambiato canale, vedendomi». E anche Klinsmann è al settimo cielo: «Li abbiamo messi in crisi con la nostra grande aggressività. Io ho chiuso con il Monaco. Vorrei tornare in Italia, ma anche la Spagna mi attira». Matthaeus categorico: «Ho visto una bella Italia per venti minuti, poi siamo esistiti solo noi». Fabio Vergnano