Un solo Baggio non basta

Un solo Baggio non basta A Stoccarda i vecchi «panzer» tedeschi bocciano la prova di gruppo della Nazionale Un solo Baggio non basta Gli azzurri puniti da Klinsmann STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO Una doppietta di Jurgen Klinsmann, la Pantegana cara ai Gialappa's, infligge agli orfanelli di Roberto Baggio la seconda sconfitta consecutiva, dopo quella firmata dalla Francia a Napoli. Se escludiamo gli ultimi minuti, la partita non sfugge mai al controllo dei campioni del mondo, sotto di un gol (Dino Baggio), ma infinitamente più reattivi, geometrici, ficcanti. Fateci caso: quando il Codino gioca male (con la Francia) o non gioca (a Stoccarda), la barchetta dell'Arrigo cola a picco. Neppure Massaro riesce a evitare lo smacco. Beato chi ha intravisto un barlume di schema. Le girandole alternative di Sacchi portano Signori in tutte le parti del campo tranne che in attacco, lui che è capo-cannoniere del campionato. Ligio agli ordini, anche Donadoni scala al centro: acqua fresca. Mancini, ombroso, scivola spesso a sinistra. Il tourbillon alza un gran polverone ma, stringi stringi, non procura - su azione, almeno - plausibili opportunità. Per un po' la Germania lascia fare, salvo poi istallarsi al centro del ring e spingerci indietro. Matthaeus, libero tutt'altro che fisso, si presenta con una cintura a Casiraghi, sul quale opera Buchwald. A Mancini pensa Kohler, molto concentrato. Larghi, sulle fasce, il brillante Strunz (contro Signori) e il decadente Brehme (contro Donadoni). A metà campo, Effenberg macina un Baggio2 dal rodaggio allarmante e Sammer obbliga Albertini a trafelati rammendi. In attacco, i movimenti di Moeller, Klinsmann e Haessler creano non lievi impacci alla nostra difesa, specie quando Strunz parte in quarta e fa il vuoto. Come tifo, siamo lì. Almeno metà stadio è in mano agli italiani. La partita, viceversa, è saldamente in mano tedesca. Come testimoniano i voli di Pagliuca al 32' e al 35' sulle incornate di Klinsmann, nel primo caso servito da Haessler (dopo un fallo di Sammer su Maldini non colto dall'arbitro) e nel secondo da Effenberg). Non c'è due senza tre, e difatti la terza opportunità, al 36', è addirittura clamorosa: al cross, questa volta, va Moeller, il fuorigioco non scatta, Kohler batte di testa sulla traversa e Sammer spreca orrendamente da due passi. Quattro minuti di panico assoluto. I tifosi italiani invocano Zola. Una palla rubata da Casiraghi e Matthaeus, e recapitata a Illgner, un tiro precipitoso di Donadoni su lancio di Costacurta: l'Italia fa sincera pena, ma visto che gli dei ci amano, ecco Dino Baggio andare in gol, al 45' spaccato, con una capocciata sotto misura, su angolo, laborioso, di Donadoni. Troppa grazia. E difatti, nel giro di venti secondi, Klinsmann - sempre di testa doma un servizio di Sammer e sigla il pareggio. La Germania gioca meglio. Ci martella ai fianchi. Soprattutto con Strunz, che Maialini fatica ad arginare. Fasce sguarnite: era previsto. Alla ripresa, fuori Mancini e Albertini, deludenti, e dentro la coppia Evani-Zola. Trascorrono sì e no due minuti e i campioni del mondo raddoppiano: azione Strunz-MoellerKlinsmann, con palo dello juventino e diagonale vincente dell'ex interista. Siamo goffi, macchinosi, sterili. Zola e Signori si scambiano così come, in precedenza, si scambiavano Mancini e Signori. Evani affianca D. Baggio. La partita vive di scosse e di pause. I panzer ci so¬ no superiori in tutto: atleticamente e sul piano tecnico. La differenza fra Matthaeus e Baresi è che il nostro non «sale» mai, mentre Lothar, quando va in missione, esplode «missili» terrificanti. Da Maldini a Casiraghi, fuori bersaglio: se non altro, è un brandello d'azione. Al 64', Massaro avvicenda il bisonte brianzolo, opaco la sua parte, e subito impegna Illgner. Poi c'è un fallacelo di Baresi su Effenberg, a testimonianza di come e quanto il capitano soffra l'irruenza dei tedeschi. Senza l'ennesimo miracolo di Pagliuca (su colpo di testa di Moeller), potremmo passare alla cassa già al 70'. Baggio2 e Kohler, infortunati, lasciano il posto a Stroppa e Berthold. Klinsmann e Moeller ci infilano in velocità. Su spiovente di Zola, potrebbe scapparci il pari all'85': ma Maldini e Massaro, in mischia, centrano braccia, stinchi e caviglie. D'accordo, il finale è tutto nostro, ma la partita, quella è stata tutta tedesca. Roberto Bec cantini Italia senza schemi L'entrata di Massaro non fa il miracolo I campioni superiori GERMANIA ITALIA ILLGNER 5 Jb&& PAGLIUCA 7 STRUNZ 7,5 BENARRIVO 5 BREHME 6 MALDINI 5,5 KOHLER 7 BAGGIOD. 6 (71'BERTHOLD) SV (71'STROPPA) sv EFFENBERG 6 COSTACURTA 5 BUCHWALD 7 BARESI 5 MOEtLER 6,5 DONADONI 5,5 HAESSLER 6 ALBERTINI 5 (78'BASLER) sv (46' EVANI) 6 KLINSMANN 7,5 CASIRAGHI 5 MATTHAEUS 6,5 (64' MASSARO) 6 3AMMER 6,5 MANCINI 5 (46' ZOLA) 5,5 SIGNORI 5,5 AILVOGTS 7 AILSACCHI 5 Arbitro: MC CLUSKEY (Scozia) 6 Reti: 45' Baggio D., 45' e 47' Klinsmann. Ammoniti: 66' Barest Spettatori: 1 FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO nnn uHHIil :Jh|É ::1I11ÌI! A sinistra il colpo di testa di Dino Baggio che ha portato in vantaggio gli azzurri; a destra l'immediata replica di Jurgen Klinsmann che poi in apertura di ripresa ha segnato il gol-partita