«Scalfaro, sarai tu il garante degli accordi» di Gian Carlo Fossi

«Scalfaro, sarai tu il garante degli accordi» L'INCERTEZZA DELLE URNE Industriali e forze sociali guardano al dopo voto: l'intesa sul costo del lavoro deve essere salvaguardata «Scalfaro, sarai tu il garante degli accordi» Confindustria e sindacati lanciano un appello al Capo dello Stato ROMA. Il presidente della Repubblica Scalfaro come garante della continuità dell'accordo del luglio scorso sul costo del lavoro: lo chiederanno questa mattina, insieme, il presidente della Confindustria Abete e i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Trcntin, D'Antoni e Lurizza in un incontro fissato perle 13,15 al Quirinale. E alle 15 terranno una conferenza. La necessità di un appello congiunto al Capo dello Stato, che non ha precedenti analoghi nella lunga storia delle relazioni sindacali, è scaturita da una riunione di tre ore svoltasi ieri a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Ciampi e i rappresentanti delle confederazioni degli imprenditori e dei lavoratori. «Qualunque governo arrivi - ha dichiarato il leader della Cisl D'Antoni, lasciando Palazzo Chigi - dovrà tenere conto dell'accordo sulla politica dei redditi, che è assolutamente unico nel mondo per i suoi contenuti eccezionali ed innovativi: discostar- si dalla sua linea porterebbe il Paese su un crinale assai pericoloso. Per questo sindacati e Confindustria hanno deciso di rivolgersi direttamente a Scalfaro perché si faccia garante del rispetto e dell'applicazione di un patto indi spensabilo perche il nostro Paese esca dalla crisi e riprenda lo sviluppo». Le parti sociali temono che il prossimo governo possa prendere lo distanze dall'intesa? «So si affermasse - replica Epifani, numero due della Cgil, forzando lo spirito dell'iniziativa noi confronti del Capo dello Stato - una linea liberista, come ad esempio quella sostenuta dal polo di destra, la politica dei redditi contenuta nel- l'accordo verrebbe mossa in discussione. E' importante che anche il nuovo governo no riconosca il valore e ne confermi la linea». Per la Uil, il segretario confederale Musi rileva: «Stiamo passando dalla prima alla seconda Repubblica e il futuro è molto incerto. Indipendentemente da chi vincerà le elezioni, le regole stanno cambiando; ma mentre le passate esperienze elettorali hanno sempre assicurato cortezza nella continuità delle regole, oggi invoco c'è molta confusione e Scalfaro è un punto di riferimento certo». La Confindustria, dal canto suo, chiarisce il vero significato dell'appello: «Qualunque sarà la maggioranza scelta dai cittadini, essa dovrà porsi con immediatezza l'obiettivo di dar vita ad un governo attento al risanamento dell'economia e alla ripresa dello sviluppo produttivo e dell'occupazione, valorizzando l'accordo di luglio. Qualora dalle urne non dovesse, invece, uscire alcuna maggioranza stabile, le istituzioni e le parti sociali dovranno impegnarsi a perseguire i medesimi obicttivi con la coerenza già dimostrata, impegnando il futuro governo a non interrompere, o peggio compromettere, il cammino faticosamente iniziato». Il governo Ciampi, comunque, ha confermato l'impegno a predi¬ sporre il rapporto sull'occupazione che sarà al centro della sessione di primavera della politica dei redditi. Il ministro Colombo (Università e Ricerca scientifica) ha riferito sul piano per la ricerca, ormai definito per il triennio 19941996. Inoltre - precisa una nota di Palazzo Chigi - sono stati trattati i temi della formazione professionale e si c convenuto di avviare fin dalle prossimo settimane l'indagine nazionale sul patrimonio informativo. Nel complesso, dunque, il risultato della riunione a Palazzo Chigi è stato positivo. «Abbiamo concordato - ha sottolineato il vicepresidente della Confindustria Callieri - di proseguire la prossima settimana la verifica sull'accordo di luglio. In quella occasione, fra l'altro, si darà il via alla stesura del documento sull'occupazione e si affronteranno i problemi della formazione professionale». Soffermandosi, poi, sul piano per la ricerca illustrato dal mi¬ nistro Colombo, Callieri ha osservato come esso rappresenti un notevole impegno per l'accelerazione nell'utilizzo degli strumenti. «E' apprezzabile - ha precisato l'introduzione di meccanismi automatici per promuovere la ricerca sopratutto nella piccola e media impresa attraverso i "bonus fiscali" e la fiscalizzazione degli oneri sociali per il personale di ricerca. Il piano ò un "testimone sufficiente" da passare al nuovo governo, anche se la Confindustria lo considera lo sforzo minimo da garantire ed eventualmente aumentare». Cisal e Cisnal, invece, attaccano Ciampi perché «continua ad ignorare sindacati che rappresentano milioni di lavoratori, confermando di avere una idea riduttiva della rappresentatività sindacale». Il segretario generale della Cisnal Nobilia annuuncia: «Dopo le elezioni si dovrà rinegoziare tutto». Gian Carlo Fossi Oggi vanno assieme al Quirinale Abete: va salvato il cammino fatto |j* WÌm Da sinistra Luigi Abete Bruno Trentin e Sergio d'Antoni Oggi saliranno assieme al Quirinale per chiedere garanzie ai Capo dello Stato

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