la Cee «congela» il caso-Italia

I Dodici, prudenti sulla ripresa, invitano ad accelerare la riduzione del deficit I Dodici, prudenti sulla ripresa, invitano ad accelerare la riduzione del deficit la Cee «congela» il caso-Italia Christophersen: se ne riparla dopo le elezioni BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Sapevamo già che c'erano dei problemi irrisolti, ma assieme al governo italiano abbiamo deciso di discuterne dopo le elezioni». Il commissario europeo Henning Christophersen, responsabile degli affari economici e finanziari dell'Unione dei Dodici, ha commentato cosi lo «sforainento» del tetto fissato per quest'anno dal governo Ciampi al deficit pubblico (14.800 miliardi). E' con il prossimo governo, dunque, che le autorità comunitarie discuteranno di un'eventuale ulteriore manovra, e della concessione della terza franche del prestito che la Comunità ha accordato all'Italia all'inizio del '93 (in tutto otto miliardi di ccu, pari a 15 mila miliardi di lire). Il via alla terza quota (3800 miliardi) verrà solo dopo aver esaminato i risultati del '94. ! La coscienza di questi «problemi irrisolti», tuttavia, non ha inv pedito alla Commissione di dare una valutazione estremamente positiva dell'operato del governo italiano. 11 rapporto economico 1994, che Christophersen ha illustrato ieri al Parlamento europeo, elogia i risultati ottenuti sul fronte dell'inflazione, del contenimento della dinamica salariale, e di importanti riforme strutturali (pubblico impiego, sanità, finanza locale, privatizzazioni). «Il bilancio del 1993 è stato una pietra miliare», sentenzia la Commissione, ma il prossimo governo dovrà «accelerare la riduzione del deficit», pena il rialzo dei tassi d'interesse, e prendere «misure aggiuntive se vi saranno scostamenti dagli obiettivi programmati» per il risanamento della finanza pubblica. Il rosso nei conti italiani ò stato gonfiato da una recessione che, colpendo tutta l'Europa, appare ormai come la peggiore vissuta dal continente nel dopoguerra. Il 1993 ha visto una contrazione dello 0,25% nell'economia dei Dodici. Il calo più impressionante del Pil l'ha patito la Germania (1,3% complessivamente, ma -1,9 se si esclude l'ex Germania orientale), mentre Irlanda e Gran Bre¬ tagna hanno registrato i risultati migliori ( + 2% e +1,9% rispettivamente), e l'Italia e rimasta al di sotto della media comunitaria (-0,5%). La crisi è già costata tre milioni di posti di lavoro, 2,4 milioni nel solo '93, e la disoccupazione ha toccato il livello record del 10,6% della popolazione in età attiva. Vero è che i tassi hanno finalmente iniziato a scendere, e che l'inflazione è stata combattuta con successo (è passata dal 5,4% al 3,8% in due anni). Ma le finanze pubbliche hanno subito un generale peggioramento, e la congiuntura non aiuterà certo gli sforzi di risanamento. L'intero rapporto è tuttavia improntato ad un cauto ottimismo. «L'impressione generale è che la Comunità abbia raggiunto ii fondo della recessione», anche se nessuna «rapida ripresa» è in vista. Le previsioni della Commissione restano dunque più o meno invariate rispetto alla fine del '93: crescita dell'1,3% nel '94, e del 2,1% nel '95. L'inflazione dovrebbe scendere al 3,5 e poi al 3,2%, mentre la disoccupazione toccherà nuove vette (11,3%), prima di iniziare a decrescere a partire dal '96. I tassi d'interesse ancora alti, i contraccolpi che disordini monetari e alta disoccupazione possono avere sugli investimenti, ed un possibile effetto depressivo della stretta finanziaria, giustificano agli occhi della Commissione una previsione pessimistica. Ma «un punto di vista più ottimista», in particolare sul comportamento dei consumatori, considera il rilancio degli investimenti in capitale fisso (2% nel '94, 4,5% nel '95). A guidare la ripresa mondiale, visto che le locomotive tedesca e giapponese sono ferme per riparazioni, saranno gli Stati Uniti e il Canada. E se il dollaro inizierà a salire, nel 1996 l'economia dell'Unione europea potrebbe ripartire al ritmo del 3%, e la disoccupazione potrebbe finalmente iniziare a calare. La cosa fondamentale, afferma la Commissione, è evitare due «trappole»: il rialzo dei salari e quello dei deficit pubblici. Fabio Squillante

Persone citate: Christophersen, Ciampi, Fabio Squillante, Henning Christophersen

Luoghi citati: Bruxelles, Canada, Europa, Germania, Irlanda, Italia, Stati Uniti