L'ACCUSATO RISPONDE

L'ACCUSATO RISPONDE L'ACCUSATO RISPONDE «Siete solo dei conservatori non vi accorgete delle rivoluzioni» ROFESSOR Cassano, c'è chi sostiene che il suo libro abbia aiutato a evidenziare il problema della depressione, ma che la pubblicità data alle sue teorie da giornali e tv abbia sollecitato false aspettative. E che si sia diffusa l'opinione che i farmaci possano compiere miracoli. «In realtà c'è ben poco di personale. Si tratta invece di una concezione della psichiatria confortata da solidi risultati clinici e sperimentali e documentata da diverse pubblicazioni scientifiche: una delle ultime, l'autorevole New England Journal of Medicine dell'agosto 1993. Con il progresso delle neuroscienze e delle terapie mediche siamo passati dalla psichiatria della mente alla psichiatria del cervello. Questo è il miracolo, la svolta di 180 gradi che, come ogni momento radicalmente innovativo, suscita antiche paure e sgomento nei gruppi della conser¬ vazione. Sono reazioni scontate e previste. Gli psicofarmaci non fanno miracoli, è vero, ma neppure gli antibiotici. Tuttavia questi hanno totalmente cambiato la patologia infettiva, così come gli psicofarmaci hanno cambiato la psichiatria. E questo andava detto a chiare note: le malattie mentali oggi si curano con risultati non inferiori ad altri campi della medicina. Ciononostante soltanto il 15-18 per cento dei depressi ricevono un trattamento corretto. Addirittura nel 60 per cento dei casi non vengono riconosciuti come tali dal medico: è una denuncia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. E questo vale anche per i disturbi della condotta alimentare, per i disturbi d'ansÌ3, ossessivi, ecc. Col libro E liberaci dal male oscuro si combatte l'atteggiamento di passività e di resa di fronte alla malattia: ci si oppone allo scetticismo ed al sospetto verso l'elettroshock e verso le cure medi¬ che in genere. Ridando coraggio anche a chi di questo ha bisogno». Non ritiene utile distinguere tra varie forme di depressione e cercare di curarne alcuni tipi con la psicoterapia e altri con gli antidepressivi? «Premesso che non esiste alcun fondamento clinico-scientifico per separare le depressioni che rispondono alla psicoterapia da quelle che rispondono ai farmaci, certo che distinguere i diversi tipi del disturbo è non utile ma essenziale. La distinzione, però, tra depressione "grave" e "lieve", su cui poggiano le critiche rivoltemi, è molto debole. E' come se un medico rimandasse l'inter- vento più efficace, aspettando che il diabete, la polmonite, l'ipertensione si siano aggravati per iniziare la cura. Oggi molto spesso si comincia a curare tardi e male la depressione. E' come trattare l'ipertensione quando ha già prodotto l'infarto». Come risponde a chi sostiene che anche la depressione può contribuire alla crescita e allo sviluppo della personalità? «Lo chieda a chi ha sofferto di depressione anche per poclù mesi. Le risponderà: "E' un sipario che cala sulla mia mente, sui miei affetti", "Mi si è spenta l'energia interiore", "Vivo nell'aridità e nel deserto dei sentimenti", "E' un'esperienza sterile, improduttiva", "Sei sempre al punto di partenza non cresci, non ti modifichi mai". Detto questo, è poi vero che ogni esperienza della vita può far regredire o maturare l'individuo, ma si tratta di risposte specifiche», [m. s.] «Vogliono guarire la polmonite quando è già grave»