le «penne» mai preso soldi da Soma di Susanna MarzollaUgo Bertone
Si chiude il processo-simbolo di Tangentopoli. Il 23 aprile la sentenza di Tarantola Si chiude il processo-simbolo di Tangentopoli. Il 23 aprile la sentenza di Tarantola le «penne»; mai preso soldi da Soma Mistero sull'intermediario MILANO. Sono le 17,45 quando il presidente Tarantola dichiara ufficialmente chiuso il dibattimento. Di Sergio Cusani si tornerà a parlare il 19 aprile, perla discussione finale; il 23, forse, la sentenza. E' finito così un processo che, più che per le questioni giuridiche, passerà alla storia come fenomeno di costume. Con quella sedia piazzata tra due telecamere su cui sono sfilati personaggi di tutti i tipi. E, a completare il «quadro sociale», ieri sono arrivati pure i giornalisti. L'ultimo argomento era infatti la questione di quel miliardo che Cusani ha raccontato essere stato offerto ad alcuni rappresentanti della carta stampata. Storia ripetuta ieri in aula da Carlo Sama. La deposizione dell'ex amministratore delegato Montedison si ripete identica rispetto a ouella che aveva reso in procura. Premessa: «Di questo fatto non volevo parlare, pensavo fosse una questione interna ai giornalisti. Poi, siccome mi è stato contestato come appropriazione indebita...». E ancora: «Sono state fatte pervenire, per mio conto, cifre di 500 milioni a Giuseppe Turani, di 300 milioni a Osvaldo De Paolini e 100 milioni a Ugo Bertone. Poi c'è un quarto nome di cui non sono sicuro; per questo non lo cito». E fin qui, il replay. Ma interviene il presidente Tarantola: Come sono state fatte pervenire queste cifre, chi le ha portate? Sama: Su questo preferisco non rispondere; mi assumo la responsabilità ma non voglio allargare la «rosa». Sono state fatte pervenire da persone inconsapevoli. Tarantola: Questi giornalisti hanno poi scritto a vostro vantaggio? Sama: Se andiamo a leggere, alla fine è stato più un danno che una utilità. L'operazione non è stata di alcun aiuto. Tarantola: Ma lei da questi giornalisti ha avuto un ringraziamento, un riscontro? Sama: Non ho neppure creato le condizioni perché ciò avvenisse... La mia sensazione è che i soldi siano arrivati a destinazione. Tarantola: Deve essere più concreto, ci dice che non si è sentito favorito; perché ha questa sensazione? Sama: Perché il canale era affidabile. Ed è su questo «canale» che si appunta l'interesse di Antonio Di Pietro. Ma Sama è irremovibile: il nome dell'intermediario non lo fa. Il pm insiste molto a chiedergli su Francesco Micheli, il «finanziere democratico». Tanto che interviene, ironico, Tarantola: «Lei sospetta sia l'intermediario, l'abbiamo capito». (In serata arriva poi la smentita del legale di Micheli: «L'intermediario non è lui»). L'insistenza è inutile. Di Pietro: Sama, lei si gioca tutta la sua credibilità. Inutile anche questo. A ribattere alle accuse di Sama ci pensano allora gli stessi giornalisti chiamati in causa. Comincia Ugo Bertone (La Stampa) che in margine all'udienza preannuncia anche una querela contro Sama. Una deposizione breve. Tarantola gli chiede dei suoi incarichi, dei suoi eventuali articoli sul gruppo Ferruzzi. Bertone: Da quando sono a Milano, marzo '92, ne ho scritto molto poco. E prevalentemente per questioni giudiziarie. Tarantola: Già, viste le note vicende del gruppo... Lei sa che Sama afferma di averle fatto pervenire una somma... Bertone: Sì, e la ringrazio presidente di avermi dato l'opportunità di parlare. Per quanto riguarda la mia persona, Sama mente. Nessuna domanda da Di Pietro: «Sono in difficoltà. Non sappiamo chi sia l'intermediario e magari quei soldi se li è tenuti proprio lui. No, non ho nulla da chiedere». Il pm sarà però meno silenzioso con gli altri due giornalisti. Anzi, li incalzerà con le domande. Quando tocca a Osvaldo De Paolini (Sole 24 ore) il tema sarà il suo rapporto con Micheli, anche in relazione a un'intervista a Sama. Di Pietro: E' vero che Micheli l'accompagnò? De Paolini: Solo nel viaggio; poi mentre intervistavo Sama era assente; arrivò alla fine. Quindi, rivolto al presidente: Non so perché Sama dica queste cose, io non ho mai avuto soldi da lui. Sulla stessa linea Turani (ora al- la Repubblica; allora al Corriere della Sera). Tarantola: ha avuto offerte di denaro o altri favori? Turani: Assolutamente no; non ho visto denaro né viaggi né consulenze. Di Pietro: Lei però ha comprato un appartamento dalla Montedison? Turani: Sì, ma nell'86; e ci abitavo già in affitto, quando era dei Bonomi. Di Pietro: Per la sua rivista, Uomini e business, uno dei fidejussori con le banche era Micheli? Turani: E' possibile; erano in tanti. Susanna Marzolla De Paolini (Sole) Turani (Repubblica) e Bertone (Stampa) «Nessun pagamento da Montedison» I tre giornalisti ieri all'udienza conclusiva del processo Cusani. A sinistra, Giuseppe Turani, a destra Ugo Bertone e Osvaldo De Paolini
Luoghi citati: Milano
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