Ecco come l'«effetto Zeeman» riuscì a produrre un premio Nobel

Ecco come V«effetto Zeeman» riuscì a produrre un premio Nobel Ecco come V«effetto Zeeman» riuscì a produrre un premio Nobel UNA cinquantina di anni fa moriva ad Amsterdam il fisico Pieter Zeeman. Nato nel 1865 a Zonnemaire (Zelanda), diresse l'Istituto di fisica di Amsterdam. Nel 1902 ricevette il Nobel per la fisica. Il lavoro di Zeeman si inserisce nel solco che aveva tracciato un secolo prima Michael Faraday. Il fisico inglese aveva scoperto nel 1845 che il piano di polarizzazione della luce subiva una rotazione quando interagiva con un campo magne- STRIZZA CERVELLO Di tutto un po' I due problemi matematici che presentiamo oggi impongono una sola ricorrenza per ciascuna delle cifre base. Il primo quesito chiede di scrivere due numeri l'uno doppio dell'altro utilizzando una sola volta le cifre da 1 a 9 comprese. Si tratta quindi di trovare un numero composto da alcune delle cifre da 1 a 9 e poi scrivere il secondo con le rimanenti tale che sia il doppio esatto del primo. Il secondo quesito invece richiede l'impiego di tutte le cifre da 0 a 9 una sola volta per la scrittura di due frazioni la cui somma dia esattamente il valore 1. La soluzione domani, accanto alle previsioni del tempo. d l i) p(A cura di Alan Petrozzi) Errata corrige: nella rubrica «Informatica» del 9 marzo alla riga 130 l'asatta istruzione è: INPUT R IIIlIflK? ■.-.™v.v.w.V' tico. La scoperta di questo fenomeno, che ribadiva la sua convinzione di una necessaria interconnessione di tutte le forze esistenti in natura, spinse Faraday a cercare ulteriori prove che mettessero in evidenza i rapporti fra la luce e l'elettromagnetismo. Ma Faraday non riuscì nel suo intento, certo non per incapacità, ma perché gli mancava una strumentazione adeguata. Zeeman, invece, potendo usufruire di una tecnologia più avanzata, riuscì a vede¬ re ciò che Faraday aveva potuto solamente intuire, e realizzò un esperimento che dimostrava come un campo magnetico potesse influire sulle righe spettrali (in particolare la riga D del sodio) producendo un loro allargamento. Il fenomeno è noto come effetto Zeeman. In seguito si scoprì che l'allargamento osservato veniva risolto in un «doppietto» o in un «tripletto» di righe a seconda della direzione di osservazione, che nel primo caso avviene nel- che la separazione delle righe era proporzionale al rapporto fra la carica e la massa della particella che emetteva le righe spettrali. Questo rapporto e/m, inoltre, risultava molto simile a quello determinato per le particelle che costituivano i raggi catodici (elettroni). Sulla base di questi dati, J. J. Thomson ribadì che gli elettroni erano componenti essenziali dell'atomo. la direzione del campo e nel secondo caso perpendicolarmente. Esiste anche un effetto Zeeman anomalo con la riga che si scompone in più di tre elementi. Lorenz, che condivise con Zeeman il premio Nobel, scoprì Franco Gàbici LA PAROLA Al LETTORI

Persone citate: Alan Petrozzi, Franco Gàbici, J. J. Thomson, Pieter Zeeman, Zeeman

Luoghi citati: Amsterdam, Zelanda, Zonnemaire