Ai politici piacciono i tortellini di Curzio Maltese

Ai politici piacciono i tortellini Ai politici piacciono i tortellini tando le casalinghe succube - così pensa lui - a votare i candidati berluschini. Uno, ospite fisso, è Antonio Guidi. «Nun vqjo sape pe' chi è candidato Guidi - ama ripetere - ma guai a voi se nun me lo votate!». Naturalmente, è candidato per Forza Italia. Ma il massimo di sé Funari io dà al cospetto di Silvio Berlusconi. Lo ascolta, lo liscia, si prostra, attorcigliandosi sul bastone da falso invalido, e infine lo piglia a braccetto e passeggiano assieme per lo studio, come due filosofi. Berlusconi, il Grande Prosciutto, e Funari il suo profeta. Nell'ultima settimana elettorale, che la Fininvest ha pianificato da mesi per tirare la volata finale a Forza Italia, Funari ha preparato una lista di ospiti ch'è un inno al polo destro: Fini, Pannella, Bossi, Spaventa (uno ce ne vuole) e, felici-bum-tà: Silvio Berlusconi. Ma chissà perché, Funari viene ancora considerato un arbitro imparziale. Si preferisce attaccare i miracolati che, ovviamente, in questi giorni difendono il conto in banca iscrivendosi in diretta a Forza Italia. Si getta la croce addosso a Mike Bongiorno - il Miglio del berlusconismo - e a Raimondo Vianello, ad Ambra e a Iva Zanicchi, povere stelle, ad Alberto Castagna e a Patrizia Rossetti, tenutaria del pomeriggio di Rete 4, cui ieri è toccato in sorte il doveroso pronunciamento politico: «Voto Silvio perché...». Si condanna ipocritamente l'urlo dei prosciutti che sale dalle emittenti Fininvest. Quando era chiaro fin dal principio che nulla e nessuno, tanto meno l'inesistente Garante Tarantelle, avrebbe potuto impedire a Silvio Berlusconi di usare tutto il peso delle sue televisioni per sostenere l'auto-candidatura a governare un Paese di tele-sudditi. E non serve ripetere che siamo «l'unico paese al mondo» dove avanza un progetto di assoluta videocrazia. Siamo anche l'unico dove l'opposizione fa la fila in tv per mangiare mortadella. Curzio Maltese