Il ricatto d'un regime morente

Il ricatto d'un regime morente Il ricatto d'un regime morente «Fermiamoliprima che sia troppo tardi» L'EX PREMIER GIAPPONESE NAKASONE relazioni con gli Usa su un piano di parità, anziché come una semplice aggiunta alla potente Corea del Sud. Intanto, Seul, che si è inserita con successo nel sistema economico internazionale, ha deciso di adottare una strategia ammirevole. Viste le difficoltà presentate dall'unificazione tra Germania Est e Ovest, i sudcoreani non hanno nessuna fretta di unire il Nord con il Sud. Da parte sua, la Cina, che spera di usare il vicino nordcoreano come uno Stato-cuscinetto, considera questo Paese alla stregua di un animale ferito che, di tanto in tanto, ha bisogno di una dose di medicinale. Pechino, quindi, sta ben attenta a non esercitare pressioni eccessive su Pyongyang. Fino a oggi, Giappone e Corea del Sud hanno appoggiato i tentativi negoziali degli Usa, il cui scopo era di rendere possibili le ispezioni in una struttura spe¬ rimentale e in altre due installazioni segrete nordcoreane, che sarebbero in realtà impianti nucleari. Il Giappone, in particolare, sta rivalutando la posizione americana, spinto dal timore che si crei un pericoloso precedente nel caso in cui la Corea del Nord si ritirasse davvero dal Trattato di non proliferazione nucleare. Questa eventualità, infatti, incoraggerebbe i Paesi che vogliono dotarsi di armi nucleari a proseguire nei loro progetti, provocando così nuove tensioni internazionali e generando un effetto domino nel campo degli armamenti. Contemporaneamente, mentre Tokyo intende fornire agli Usa tutta la collaborazione necessaria nei negoziati con la Corea del Nord, l'opinione pubblica giapponese è spaventata dai test che Pyongyang conduce sui missili a lunga gittata che potrebbero scaricare una bomba nucleare sul territorio giappo¬ ne. La Corea del Nord potrebbe quindi entrare a far parte a pieno titolo delle economie dell'area del Pacifico. A questo punto, il cessate-ilfuoco concordato tra Corea del Nord, Cina e Onu dovrebbe sfociare in un accordo di pace. La strada che ci sta dinnanzi, comunque, è lunga e accidentata. E' essenziale quindi che tutti continuiamo a perseguire senza esitazioni l'obiettivo primario di impedire alla Corea del Nord di rompere il vaso di Pandora della proliferazione nucleare. Pyongyang, non meno della Bosnia, rappresenta un banco di prova del nuovo ordine del dopo-Guerra Fredda. Ciò che sapremo fare in questa area avrà un effetto duraturo sugli equilibri mondiali.