Giallo per l'uomo morto due volte
. i certificati attestano il decesso della stessa persona a 10 anni di distanza Giallo per l'uomo morto due volte Locano,, mistero dopo la scoperta all'Anagrafe Chi è Ferdinando Ugolini? A Locana, suo paese natale, nell'alto Canavese, alle porte del Gran Paradiso, nessuno si ricorda di lui. Eppure da qualche giorno il nome di questo signore che oggi avrebbe 67 anni, emigrato giovanissimo in cerca di fortuna, è sulla bocca di tutti. L'anagrafe ha scoperto che l'uomo è morto due volte. O meglio, in due occasioni è stato redatto il suo certificato di morte. Un giallo su cui la magistratura ha aperto un'indagine. Il primo certificato di morte porta la data del 2 marzo del 1983. «Si attesta che Ugolini Ferdinando è deceduto in data odierna nella clinica San Carlo» recita il documento stilato dall'ufficiale d'anagrafe del Comune di Paderno Dugnano, provincia di Milano. Il secondo è del 6 giugno di dieci anni dopo. Stavolta lo firma l'impiegato dell'ufficio anagrafe di Sassuolo, nel Modenese. Un errore? Un caso di omonimia? Impossibile. L'Ugolini Ferdinando morto prima in Lombardia e poi in Emilia è sempre lo stesso. Sui due certificati i dati coincidono. Nome del padre: Giovanni. Nome della madre: Natalina Ferreri. Sposato con Antonietta Righi. Cambia solo la data del decesso. I carabinieri di Locana hanno già aperto un voluminoso fascicolo sulla vicenda. Gli uomini del brigadiere Minutolo hanno inviato una segnalazione alle stazioni dell'Arma di Paderno Dugnano e Sassuolo in cui si chiedono informazioni ed accertamenti, anche sull'esistenza nei rispettivi Comuni di una tomba intestata a Ferdinando Ugolini. I primi controlli sono già stati eseguiti. Risultato: nelle due città esiste davvero una lapide che porta quel nome. Anche le foto nelle cornici si assomiglierebbero in modo impressionante. Con un misto di sorpresa e cautela, gli investigatori stanno cercando di venire a capo di questo giallo. Per ora si lavora soltanto sulle ipotesi. Tre le piste d'indagine. La prima. Il de¬ cesso di dieci anni fa potrebbe essere stato simulato e il sarcofago tumulato a Paderno potrebbe essere vuoto. Un modo originale e un po' cinematografico per permettere a Ferdinando Ugolini di rifarsi una vita lontano da Paderno Dugnano. E' la tesi più suggestiva e in fondo la più credibile, anche se per il momento non si ò ancora scoperta una valida ragione per questa messinscena. Ipotesi numero due. Chiuso nella tomba sepolta al cimitero di Paderno potrebbe non esserci Ugolini, ma qualcun altro. «Forse una persona uccisa e poi fatta sparire con un funerale di copertura» dicono i carabinieri. Terza ed ultima, remota, possibilità. Ferdinando Ugolini è morto davvero dieci anni fa a Paderno. L'ufficio anagrafe di Sassuolo potrebbe aver notificato quel certificato al Comune di Locana per sbaglio o per un disguido tecnico. Ma questa tesi è già stata scartata. Ci sarebbero le prove che il 25 giugno scorso, a Sassuolo, Ugolini sarebbe morto su un'ambulanza che lo portava in ospedale. A questo punto l'unica strada per chiarire questo giallo, scoperto casualmente dagli impiegati comunali di Locana qualche giorno fa, è rintracciare i figli o la moglie del defunto. Impresa che si sta dimostrando più complicata del previsto. I militari, per ora, non sono riusciti a trovare un indirizzo o un numero di telefono certo. Non rimane, quindi, che la riesumazione dei cadaveri per svelare il mistero. Gli uomini della stazione di Locana hanno già inviato una dettagliata relazione alla procura della Repubblica di Ivrea che dovrà poi trasmetterla alla magistratura locale. Intanto, le indagini proseguono: dietro quel doppio certificato di morte potrebbe nascondersi un reato tenuto abilmente nascosto per un decennio. Lodovico Poletto A Paderno Dugnano e a Sassuolo le tombe con il suo nome e fotografie molto somiglianti r: ^rr-... 's'" P ■•■">»" milwnowccm,. &*> ~~~ ——^^^T^—— . -e"^ j1Tcd^ """"" COMUNE D/ <5„ . A I due certificati che attestano la morte di Ferdinando Ugolini
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