Costa «A Bruxelles qualcuno ci odia»

Intervista al ministro: «Finalmente i Sette parlano di economia reale» AUTO GIALLA Costa: «A Bruxelles qualcuno ci odia» ROMA. «Malgrado la disoccupazione crescente e la crisi della Fiat, l'Unione europea ha imposto all'Italia di aprire ulteriormente le proprie porte alle automobili giapponesi. E' stata una decisione insensata e dettata da spirito di parte». Lo ha dichiaralo il ministro dei Trasporti, Raffaele Costa, precisando che «l'Ue ha imposto all'Italia il maggiore aumento di importazioni dall'Oriente di qualsiasi altro Paese comunitario: un intollerabile 21 por conto di aumento, rispetto al solo 8,5 della Francia e ancor meno degli altri Paesi». «Ancora una volta l'Unione europea - ha aggiunto - si erge a difesa degli interessi dei Paesi del Nord Europa, e non a caso la decisione è stata prosa a Bruxelles dal commissario tedesco Bangemann». Costa ha altresì sottolineato come «l'arroganza di Bruxelles abbia impedito di consultare il nostro ministro del Commercio estero Baratta, e lo parti sociali così pesantemente colpite dalla decisione dell'Ue». «Sarebbe meglio che l'Unione europea facesse pressione sul Giappone, proprio come stanno facendo gli Usa - ha concluso - affinché l'Oriente aumentasse le proprie importazioni dall'Europa, piuttosto che acconsentire ad un ulteriore aumento delle loro esportazioni sui nostri mercati».

Persone citate: Bangemann, Raffaele Costa