L'uomo che visse due volte di Gabriele Romagnoli

Un funerale a Milano nell'83, uno a Modena nel '93: è un giallo Un funerale a Milano nell'83, uno a Modena nel '93: è un giallo L'uomo che visse due volte NOME: Ferdinando. Cognome: Ugolini. Luogo e data di nascita: Locana (Torino), 1° agosto 1927. Luogo e data di morte: Paderno Dugnano (Milano), 2 marzo 1983 e Sassuolo (Modena), 6 giugno 1993. L'uomo che morì due volte. Ci sono anche due lapidi, nei rispettivi cimiteri, con relative fotografie di Ugolini Ferdinando. Identiche. E due certificati di morte. Firmati, controfirmati e bollati. Con lo stesso nome, la stessa ascendenza paterna (fu Giovanni) e materna (Ferreri Natalina), la stessa moglie (Righi Antonietta). Il linguaggio burocratico dell'anagrafe di tre comuni italiani scrive una storia a metà tra Pirandello e Hitchcock. E' quella di un uomo nato 67 anni fa a Locana, all'ombra del Gran Paradiso. Uno che, al suo paese, tutti hanno dimenticato. Emigrò giovane, in cerca di fortuna. Dicono facesse l'ambulante, o il saltimbanco. Certo aveva doti d'acrobata, se è riuscito a saltare da una vita all'altra. O da una morte all'altra. La prima è datata 1983, nella clinica San Carlo di Paderno Dugnano. La seconda 1993: lo ricordano su un'ambulanza che lo trasportava invano all'ospedale di Sassuolo. Quando arrivò era già deceduto. Da dieci anni, stando ai certificati. E' l'ultimo mistero italiano. Piccolo come la provincia, grande come la vita, la morte e la speranza di beffarle. Per provare a risolverlo (almeno questo), la magistratura ha aperto un'indagine. Ma l'uomo che morì due volte ha coperto le sue tracce: nessun recapito, moglie (presunta) introvabile, figlio (presunto) pure. Lascia dietro di sè soltanto ipotesi: che abbia simulato la morte a Paderno Dugnano, facendo seppellire una bara vuota, per inventarsi un'altra vita, finita dieci anni dopo. Oppure: che nella tomba di Paderno ci sia un altro cadavere, fatto sparire con un funerale di copertura. O ancora: che qualcuno, approfittando della somiglianza, abbia preso l'identità del fu Ferdinando Ugolini e se la sia portata fino alla tomba di Sassuolo. O infine: si entra nel regno della fantasia. E si può immaginare, perfino sperare con istintiva simpatia, che l'acrobata di Locana sia ancora in questo mondo. Sarebbe in buona compagnia: al cinema proiettano «Dellamorte Deliamore», che ha per protagonista un custode di cimitero e i suoi «ospiti» che di notte ritornano, la scena politica si affolla di volti e idee che sembravano sepolte da ben più di dieci anni. Ferdinando Ugolini oggi è un mistero, domani, forse, un simbolo. Gabriele Romagnoli SERVIZIO IN CRONACA

Persone citate: Ferdinando Ugolini, Ferreri Natalina, Hitchcock, Pirandello, Ugolini, Ugolini Ferdinando