Il prof turba lo show progressista di Maurizio Costanzo

Il prof, turba lo show progressista Al Colosseo durante la manifestatone per Franco Debenedetti con Maurizio Costanzo Il prof, turba lo show progressista Coppellotti contestato è allontanato dalla polizia Il professore ama la sfida, affronta la battaglia in campo aperto e diventa - inevitabilmente - protagonista. E' ciò che vuole, e puntualmente vi riesce. Francesco Coppellotti, docente di storia e filosofia al liceo classico Massimo d'Azeglio, ieri mattina ha approfittato dell'arrivo a Torino di Maurizio Costanzo - che ha improvvisato un «Maurizio Costanzo Show» edizione locale ed elettorale al Teatro Colosseo in favore del candidato progressista al Senato per il collegio numero uno, Franco Debenedetti - per attirare su di sé l'attenzione. Le sue parole sono state accolte all'inizio con un palpabile senso di disagio e poi, via via che i concetti prendevano volutamente rotte di collisione con il mondo intero, sono esplose le contestazioni e le urla. L'intervento di Coppellotti è stato interrotto da alcuni funzionari di polizia preoccupati dalle reazioni del pubblico, soprattutto di un anziano - expartigiano - che brandendo una stampella si stava dirigendo in maniera troppo decisa verso il docente. Coppellotti è stato costretto «manu militari» a sospendere l'esposizione delle sue idee e ha poi seguito fino alla fine la manifestazione in «quarantena» nelle ultime file. A scatenare «lo spirto guerrier» del professore è stato l'intervento di Guido Piraccini, direttore didattico della elementare «Anna Frank»: parlando di una Torino scolastica, possibile grande centro di formazione professionale, ha ricordato che i giornali in questi giorni hanno riferito di un esposto al provveditore di alcuni genitori del D'Azeglio contro il professor Coppellotti. Il docente del D'Azeglio a grandi falcate si è diretto sotto il palco. Appena Piraccini ha concluso il suo intervento, ha brandito il microfono e ha detto che di quanto hanno scritto i giornali «non c'è una cosa che corrisponde alla verità dei fatti». Coppellotti, traduttore del filosofo tedesco Ernst Nolte, è noto per la sua posizione sul nazismo. «Non si può assolvere l'O- locausto» gli ha gridato Debenedetti dal palco. E lui: «No, non lo assolvo. Dico che l'Olocausto è un evento storico come altri e che non va teologicizzato». Urla e proteste dalla platea. E' intervenuto allora il professor Gianni Vattimo. Alzando la voce gli ha detto: «Francesco, non puoi pensare che l'unico problema al mondo sia il tuo rapporto con i tuoi allievi». Finito il mini-show, il vero show elettorale ha potuto riprendere. Il candidato Debenedetti si è presentato a una non folta platea: «Vorrei diminuire la distanza fra l'astrattezza della vita politica e la vita reale». Al «Maurizio Costanzo show» elettorale hanno partecipato come ospiti sostenitori di Debenedetti, oltre a Vattimo, la professoressa di Sociologia politica all'università, Giovanna Zincone, il pubblicitario Franco Carrer, la giornalista Dada Rosso e Brano Gambarotta. Nella prima fila altri sostenitori di Debenedetti e la candidata progressista alla Camera nello stesso collegio, Stefanella Campana, che ha parlato del suo impegno a favore delle donne. Per vivacizzare la mattinata del Colosseo, ma forse - pensandoci a posteriori - non ce n'era bisogno, era stato chiamato il cabarettista Cesare Vodani. Maurizio Costanzo ha approfittato per comunicare ai torinesi che voterà progressista. Enzo Bacarani I prof. Francesco Coppellotti

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