Allo stadio con sette chili d'esplosivo di Angelo Conti

Strage evitata: volevano far saltare un pullman di supporter dell'Arsenal Strage evitata: volevano far saltare un pullman di supporter dell'Arsenal Allo stadio con sette chili d'esplosivo Presi due ultrasgranata Volevano far saltare in aria un pullman di tifosi dell'Arsenal, poteva essere una strage. Gli agenti della Digos torinese hanno bloccato il piano di due ultra granata che, la sera del 2 marzo, durante la partita di Coppa delle Coppe, avevano introdotto allo Stadio Delle Alpi otto cilindri di metallo contenenti sette chilogrammi di esplosivo. Il loro ritrovamento è stato reso possibile dai controlli effettuati dai poliziotti nel magazzino dove vengono depositati, dagli spettatori, i caschi da motociclista. Proprio in due di questi erano occultati gli otto cilindri. Gli agenti hanno subito fermato Salvatore Barno, 28 anni, barista, incensurato, via Costantino Nigra 26, che si era presentato a ritirarli poco prima della fine della partita. Ci sono volute invece indagini più complesse per arrivare all'altro ultra bombarolo, arrestato l'altro giorno. Si chiama Luca Perino, 28 anni, residente a Pralungo (Vercelli), già pregiudicato per lesioni, e già coinvolto in numerosi scontri allo stadio, il primo all'età di 15 anni. Gli otto candelotti, colmi di un composto esplodente, potevano causare danni gravi. «Si tratta di una miscela di clorato di potassio, zucchero e diserbante - ha spiegato il dirigente della Digos, dottor Giovanni Sarlo - che ha solitamente un semplice effetto incendiario. Ma quando viene pressata, come in questo caso, diventa esplosiva ed è in grado di causare danni gravi, anche di uccidere. Particolarmente temibili le schegge conseguenti alla frantumazione dei contenitori metallici. Questa miscela era piuttosto usata ai tempi del terrorismo, da organizzazioni eversive minori, perché è facilmente realizzabile, costa poco, ed i suoi componenti possono essere facilmente dissimulati». Sulla destinazione dell'esplosivo, alla Digos hanno pochi dubbi: «Con ogni probabilità i due ultra se l'erano portato allo stadio per averlo a portata di mano nel dopopartita: il loro obiettivo sarebbero stati i tifosi londinesi. Che volessero utilizzarlo è confermato anche dal fatto che il ritiro dei candelotti dal deposito è avvenuto qualche minuto prima della fine dell'incontro. Cercavano evidentemente qualche minuto per organizzarsi». Non ci sono invece elementi che possono aiutare a fare luce sulle eventuali modalità dell'attacco. Forse pensavano di sistemarlo nei pressi dei pullman inglesi, avvicinadosi e poi fuggendo a bordo di potenti motociclette. Il sequestro dell'esplosivo è stato però una sorpresa per gli uomini della Digos: «La partita fra Torino e Arsenal è stata, nel complesso, più tranquilla del previsto. C'erano un migliaio di tifosi inglesi che ave- vano in corpo qualche birra di troppo, ma che non hanno mai creato alcun serio problema di ordine pubblico». Al secondo arresto si è arrivati dopo due settimane di indagini, coordinate dal sostituto procuratore Enrica Gabet- ta. Sembra che a permetterne l'identificazione siano state le testimonianze di altri supporters granata: Barno e Perino erano infatti arrivati insieme al Delle Alpi. Nella casa dell'ultra biellese sono poi stati trovati altri og¬ getti interessanti: sostanze chimiche (fra etti il magnesio solfato, usato spesso come base nella fabbricazione di esplosivi), un manuale di chimica industriale ad uso degli istituti tecnici, coltelli di varie misure (fra cui anche un grosso «Tramontana» brasiliano), una pistola ad aria compressa, un gran numero di foulard granata, del tipo usato per mascherare il volto. Sequestrato anche un discreto quantitativo di Cyclon, prodotto impiegato come pasta lavamani, ma utile anche come componente di esplosivi per via dell'alta percentuale di nitrati. Nella casa del Perino c'era, curiosamente, anche un cartello con l'indicazione di un'aula del tribunale, probabilmente sottratto all'interno del palazzo di giustizia di Biella. Angelo Conti Da sinistra Salvatore Barno e Luca Perino arrestati A fianco parte del materiale sequestrato nelle abitazioni dei due

Persone citate: Barno, Enrica Gabet, Giovanni Sarlo, Luca Perino, Perino, Salvatore Barno

Luoghi citati: Biella, Pralungo, Torino, Vercelli