Per i chimici orario flessibile e 150.000 lire in busta paga

Siglato il contratto per i 250 mila lavoratori del settore Siglato il contratto per i 250 mila lavoratori del settore Per i chimici orario flessibile e 150.000 lire in busta paga ROMA. Flessibilità, aumenti salariali in linea con l'inflazione, niente riduzione d'orario (come vorrebbero invece i metalmeccanici) ma strumenti per gestire in chiave aziendale gli esuberi. Per il contratto dei 250 mila chimici è fatta. Quello siglato l'altra notte, dopo sei giorni di trattativa nostop, è il primo contratto dopo la firma dell'accordo sul costo del lavoro e prevede un aumento salariale medio nel biennio 94-95 pari a 150.000 lire a regime. Un aumento, rilevano le parti, «coerente» con il 6 per cento di inflazione programmata previsto dall'accordo di luglio. All'aumento di 150 mila lire devono poi essere in realtà aggiunte 28 mila lire di incremento che i lavoratori hanno percepito nel '93 e che avrebbero dovuto restituire al momento della firma del nuovo contratto. A partire dal '96 arriverà inoltre il cosiddetto «premio variabile», una integrazione salariale strettamente collegata alla produttività e all'andamento dell'azienda. Tecnicamente si chiama «premio di partecipazione» collegato ad «obiettivi e programmi concordati di produttività e di andamento economico delle imprese», in pratica sarà l'asse portante dei futuri contratti integrativi. Da subito l'intesa prevede un nuovo sistema di inquadramento di 6 categorie, all'interno delle quali sono state previste 14 posizioni organizzative basate sulla flessibilità delle prestazioni. «Una riforma - spiega Benito Benedini, presidente di Federchimicache permette di recepire e stimolare nuovi modelli organizzativi». Il nuovo contratto, firmato tra Federchimica e la Fulc, il sindacato unitario dei chimici, che apre di fatto la stagione dei grandi rinnovi contrattuali, non prevede, come detto, riduzioni di lavoro. Tuttavia sono state fissate una serie di interventi sulla gestione, a livello aziendale, degli orari in difesa dell'occupazione. In caso di eccesso di personale, si potrà realizzare, temporaneamente, una gestione collettiva delle riduzioni già in atto della prestazione annua, o ricorrere a contratti di solidarietà e lavoro part-time. Sempre in tema di orario di lavoro è stata prevista, nel corso dei prossimi quattro anni, la graduale equiparazione della residua diversità in termine di ferie spettanti (2 giorni) tra impiegati e operai. Quanto alle relazioni industriali, è stato deciso sia di potenziare il ruolo dell'osservatorio nazionale sul fronte della formazione, della sicurezza, del monitoraggio a livello naziona¬ le e internazionale, sulle problematiche del lavoro, sia di esaminare meglio le problematiche relative all'occupazione femminile e delle categorie sociali particolarmente svantaggiate. Il contratto prevede anche una parte relativa alla previdenza integrativa. Federchimica e sindacati si sono riservati di definire una soluzione per il settore nel corso del '94 qualora si realizzassero le «auspicate modifiche del quadro legislativo di riferimento». Ultimo punto: arrivano le Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) che resteranno in carica tre anni e sostituiscono i vecchi consigli di fabbrica. Anche per i sindacati il contratto è positivo e innovativo. «Ottimo - dice Arnaldo Mariani, segretario generale della Flerica - sia sulla parte normativa relativa ai diritti e alle relazioni industriali, sia sul versante delle innovazioni relative al nuovo inquadramento che diventerà operativo da novembre. Per quanto riguarda il salario abbiamo rispettato quanto scritto nell'intesa di luglio. Ma l'accordo è anche positivo perché fornisce alla negoziazione aziendale poteri di intervento sui processi di professionalizzazione e controllo del salario». [r. e. s.] E in caso di crisi si ricorrerà anche al «part-time» Trentin; a sinistra Benedini

Persone citate: Arnaldo Mariani, Benedini, Benito Benedini, Trentin

Luoghi citati: Roma