Vìva la Discarica
Ieri sera a Torino il festival di Sanscemo Ieri sera a Torino il festival di Sanscemo Vìva la Discarica Al secondo posto Nardella e al terzo le «Tute Blus» TORINO. Ieri sera il Palasport ribattezzato secondo tradizione «Palacavolfiori» - ha ospitato la quinta edizione di Sanscemo, Festival della canzone demenziale italiana. Il pubblico, come sempre numeroso ed esuberante, ha seguito le esibizioni dei quindici gruppi e solisti in gara con applausi, fischi e lanci d'ortaggi e di profilattici pieni d'acqua: a Sanscemo è infatti d'obbligo la partecipazione «attiva» degli spettatori. Ha trionfato il gruppo «La discarica dei 100 e 1» con «Cronaca vera»; Gino Nardella «Senza scampo» è arrivato secondo e «Giò Lamiera fr le tute blus» con «Tuta blus» dignitosamente al terzo posto Nelle canzoni, fra lazzi e cachinni e rimpianti per le case chiuse, anche spunti d'attualità: «E mi colpisce in bocca Tangentopoli/un destro al fegato da una baraccopoli / il sindaco che smoccola coi terzomondiali...» racconta Vincenzo Savino in «Un bel programmino» descrivendo una serata-tipo davanti al televisore. E Alberto De Luca con «Giuliassik Park» propone l'istituzione di uno «zoo dei corrotti», cosicché i visitatori facciano «la fila tutti fuori per vedere finalmente chi è il re della tangente». Se la prendono invece con la pubblicità gli United Dolors & Bene Tom: in «Bimbi per spot» si narrano le imprese di una famigliola da carosello, con «il nonnino ex contadino / che miliardi guadagna / con gli spot sulla campagna», e un papà che «ecologo è diventato, col detersivo ha fatto fortuna / ed ora ci tocca andar su e giù per la laguna». La band che si fa chiamare con lodevole senso autocritico -1 Maledetti, condanna in «Papà mi picchia» la violenza contro l'infanzia: «Papà beve tanti bicchieri di vino / si alza ubriaco e mi rompe il trenino / mi abboffa di mazzate fin sotto il lettino». Né poteva mancare l'inno alla rivolta fiscale: «La tassa ti scassa / e ti lascia incazzato / si paga più volte / e non v'è ragione», sostiene Gigi Giordano, autentico principe del luogo comune. Suo degno rivale è Lino Del Noce, in arte Lino Serva: scopre infatti, in «Siamo alla frutta», che «qui la barca sta affondando/e tutti noi ci siamo sopra / quanta gente, un bastimento / ma chi salta non affoga / c'è chi spende c'è chi spande / c'è chi allunga assai le mani». Lo spettacolo è stato presentato da Maurizia Paradiso, la mitica e scollacciata «Maurizia de las Noches». Dopo tante ore piccole trascorse a propagandare pornovideo e coadiuvanti per i «momenti intimi» degli italiani, la signora (o ex signore, fate voi) s'è improvvisata epigona di Pippo Baudo. Conscia della responsabilità del ruolo, la Paradiso ha scelto una linea insolitamente austera, da lei stessa definita «alla Amanda Lear». Tra gli ospiti non potevano mancare Marco Carena, vincitore della prima edzione di Sanscemo, e i Powerillusi, che si affermarono nel '91. Per non dire del trash-cult Leone Di Lernia, pugliese, inventore del «rock alle orecchiette»: con i suoi alati versi - «tu hai mangiato la banana» ha dato il definitivo tocco di classe alla seratina. [g. fer.] Maurizia Paradiso, ex regina della notte trasgressiva si è presentata al Palasport in versione più sobria, «stile Amanda Lear»
Luoghi citati: Torino
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