In salotto tesori rubati vip nei guai

Nel mirino della Finanza anche il sindaco dell'isola. Spediti altri 17 «avvisi» Nel mirino della Finanza anche il sindaco dell'isola. Spediti altri 17 «avvisi» In salotto tesori rubali, vip nei guai Blitz nella villa di Peppino di Capri CAPRI NOSTRO SERVIZIO In bella mostra nei giardini, esposti nei salotti per T'invidia degli amici, sistemati in bacheche oppure lì all'ingresso di dimore immerse nel verde: anfore, statue, orci di epoca romana, vasi etruschi, colonne, busti, capitelli e acquasantiere. Anche un pezzo di storia può diventare uno status symbol, specie se finisce in una delle belle ville di Capri, dove abita la gente che conta. Ma ieri sull'isola è sbarcata la Guardia di finanza. Cinquanta uomini con un compito ben preciso: perquisire le abitazioni «sospette», scovare i reperti archeologici e le opere d'arte di provenienza dubbia, tutto ciò che alimenta il mercato clandestino e trova pronti all'acquisto danarosi estimatori. L'hanno battezzata «Operazione Tiberio», dal nome del crudele imperatore romano che qui si rifugiò. Di primo mattino i finanzieri, con la consulenza di un esperto della Soprintendenza, si sono messi al lavoro su ordine dei magistrati della Procura circondariale di Napoli. Obiettivo: le case dei vip. E dopo una giornata di controlli e perquisizioni, il bilancio parla di 200 reperti sequestrati e 18 avvisi di garanzia notificati ai proprietari di ville e appartamenti dove sono state trovate le opere. Nei provvedimenti emessi dai giudici, si ipotizza il reato di ricettazione. Gli inquirenti vogliono accertare se il possesso dei. beni di valore storico e archeologico sia giustificato oppure - come sospettano - sia frutto di disinvolte compravendite passate tra le mani di mercanti pronti a fiutare l'affare. E nel mirino della magistratura sono finiti nomi eccellenti: dal cantante Peppino di Capri, all'industriale della pasta Carmine Russo, al noto avvocato Luigi Desiderio, all'ex sindaco democristiano ed ora componente dell'Agenzia spaziale italiana, Saverio Valente, all'albergatore caprese Paolo Falco che con Peppino Vuotto «inventò» la celeberrima Piazzetta. Ma il raid dei finanzieri ha messo nei guai anche il primo cit- tadino, il sindaco Costantino Federico: pure lui si è visto notificare un avviso di garanzia, anche se in casa sua non è stato scovato un bel nulla. Nell'elenco è stato inserito in qualità di sindaco «prò tempore»; nel parco pubblico Orto Caprense c'erano tre orci di epoca romana utilizzati come portapiante e anch'essi di provenienza sospetta. Federico si è subito difeso, rilanciando: «Quei reperti stanno lì da tempo, da molto prima che io fossi eletto. Anzi, faccio subito una proposta. Con i pezzi sequestrati si potrebbe creare a Capri un museo archeologico». Nella villa di Peppino di Capri, in via Castiglione, nella parte alta dell'isola, i finanzieri hanno sequestrato alcuni reperti e due leoni in marmo di epoca medioevale. Il cantante ò impegnato in una tournée all'esterno ed è toccato alla moglie, Giuliana Gagliardi, ricevere gli inattesi ospiti che le hanno subito consegnato un avviso di garanzia. E sempre a Castiglione gli uomini della Guardia di finanza hanno fatto visita all'ex sindaco Valente. Nella villa a tre piani sono stati trovati capitelli, teste in marmo, vasi e colonne. Non meno fruttuosa l'ispezione in casa dell'avvocato Desiderio: anche qui un «campionario» degno di un museo. I controlli si sono poi estesi alla dimora dell'imprenditore Russo, vicino all'Arco Naturale. Tra le piante tropicali del bellissimo giardino c'erano anfore e altri pezzi finiti nelle mani dei finanzieri. Non sarà contento dell'incursione, neppure Giannandrea Guerra, residente a Roma e proprietario a Capri di Villa Moneta, una delle più belle dell'isola, non lontano dai resti di Villa Jovis. Qui c'erano busti, acquasantiere, stemmi araldici, statuette e capitelli. E per finire una puntata nell'hotel La Reginella del famoso albergatore Paolo Falco. Anche qui il sopralluogo non è andato a vuoto. Raccolti i pezzi sospetti, cominciano ora i controlli per verificare la posizione di tutti i proprietari e soprattutto per capire da dove arrivano quelle opere diventate ornamento per pochi. Mariella Cirillo Sequestrati in case e giardini duecento antichi reperti L'accusa per tutti è di ricettazione L'operazione mira a smascherare il traffico clandestino di opere Un'immagine di Capri, teatro ieri dell'inchiesta della Finanza. A destra, il sindaco Costantino Federico. In basso, il cantante Peppino di Capri con la moglie

Luoghi citati: Capri, Napoli, Roma