Occhetto-Berlusconi match pari di Fabio MartiniDemetrio Volcic

Duello «senza feriti» nel confronto via radio che la Rai trasmette oggi Duello «senza feriti» nel confronto via radio che la Rai trasmette oggi Occhetto-Berlusconi, match pari Alla fine il Cavaliere brinda con crackers e vino E il segretariopds: ma il confronto l'ho vinto io ROMA. Il match radiofonico dura già da un quarto d'ora, i duellanti nicchiano, stanno attenti a non scoprirsi, quando all'improvviso si apre una crepa nella diga del fair-play. Sta parlando Silvio Berlusconi: «Nessuno può dire per chi voterà la mafia. Tra l'altro è un problema che confesso di non conoscere in modo approfondito...». Errore. Occhetto, col riso sotto i baffetti, se ne accorge e infila la prima interruzione: «Guardi che per fare il presidente del Consiglio in un Paese come questo ci vuole un bell'aggiornamento. Lo dico come affettuoso consiglio...». Affetto pelosissimo, ma Berlusconi sta al gioco: «Con altrettanta affettuosità, onorevole Occhetto, le dico che io vengo da 30 anni di duro lavoro, ho risolto migliaia di problemi, sono il più allenato ad analizzare i problemi, a fare sintesi, ad inventarne di nuove...» Occhetto: «Sarà allenato, non il più allenato!». Berlusconi, piccato: «Per un'attività di governo ho più allenamento di un dirigente di partito che saprà fare comizi, saprà andare in tv, ma non si è mai scontrato con i problemi concreti del lavoro e dell'organizzazione...». E' stato questo uno degli scambi più intensi di un match - quello tra Achille Occhetto e Silvio Berlusconi - giocato tutto di fioretto, pieno di battute, ma impostato più in difesa che all'attacco. Senza colpi bassi. Un clima ovattato, favorito dalle regole del match organizzato da Radio Rai: Silvio Berlusconi era nella sua villa di Arcore, seduto tra le coppe del Milan e il direttore del Tgl Demetrio Volcic, mentre Achille Occhetto era a più di cinquecento chilometri di distanza, nel suo studio di Botteghe Oscure, dove lo aveva raggiunto il direttore di Radio Rai Livio Zanetti. Dunque, in vista del faccia a faccia televisivo di mercoledì a Canale 5, i duellanti hanno perferito scaldarsi con uno scontro a grande distanza e così, per fare contenti Occhetto e Berlusconi, i tecnici Rai hanno dovuto accavallare cavi e microfoni in giro per l'Italia. E infatti all'inizio nelle cuffie c'è un terribile rumore di fondo, sembra una falegnameria nell'ora di punta. Sono le 10,40: da Saxa Rubra il coordinatore del dibattito Empedocle Maffia chiede: «Ora Volcic ci sente?». E Volcic, con sottile ironia, ripete uno slogan di Berlusconi, che è seduto al suo fianco: «Un milione di posti di lavoro...». Maffia: «Va benissimo, proviamo con Zanetti». Zanetti: «Demetrio mi senti?». E Volcic, ancora un graffio ironico: «Sì, direttore..., sei contento di me, sei soddisfatto?». E Zanetti: «Sì, io sono sempre contentissimo di te». Volcic: «Bravo!». Finalmente alle 10,55 si parte. Maffia vuole fare lo spiritoso: «Ora con una moneta, sperando che vi fidiate, attribuisco la spiga a Occhetto e la Repubblica a Berlusconi, tiro la moneta... La prima risposta è a Berlusconi». Berlusconi: «Spero non sia l'effige della Repubblica di Scalfari...». Volcic: «Per chi voterà la mafia?». Occhetto: «Giorni fa ho dato notizia che il mafioso Piromalli dalla gabbia ha urlato: Voteremo Berlusconi! Perché non dice che quei voti non si vogliono?». Berlusconi: «E' paradossale che un partito che si presenta per la prima volta possa essere accusato di collegamento con la mafia». Occhetto: «Prendo atto che non ha risposto su Piromalli... Lei sarà molto efficiente, molto concreto, ma...». Berlusconi: «E' mancato il tempo, onorevole Occhetto». Occhetto: «Lei deve rispondere ad un mafioso di quel genere». Berlusconi: «La mafia ha tutto da temere da una forza poltiica come la nostra che vuole ridurre l'intervento dello Stato». Occhetto: «Prendo atto che por la terza volta non si ò risposto sulla questione Piromalli». Berlusconi «Nel 1991 lei ha detto di se stesso: sono un comunista e intendo restarlo. Non si adonti quando io ricordo la vostra continuità: i comuni¬ sti hanno votato contro gli euromissili, contro il sistema monetario europeo...». Occhetto: «Lei sta parlando col segeretario del pds...» Berlusconi: «Sì, ma cambiare nome non vuole dire che...» Occhetto: «Sennò io parlo del psi...» Berlusconi: «Lei può parlare anche del psi, ma mi consenta, il pds ha tenuto lo stesso simbolo, lo stesso segretario, le stesse sezioni, a Milano ce n'è una che si chiama Karl Marx col kappa...». Occhetto «Sì, perché in tedesco si scrive col kappa» Berlusconi: «Siete cambiati solo in superficie!». Occhetto «Le assicuro che quando vado alle riunioni dell'Assolombarda o dei grandi investitori a Londra, parlo da pari a pari, ma non dico che votano per il pds perché non sono un buffone!». Volcic: «Ricette e tempi per l'occupazione». Berlusconi: «In Italia ci sono più di 4 milioni di imprenditori che danno lavoro a molti milioni di persone. Per tirarsi su le maniche aspettano soltanto un segnale, quello di un governo che non li ostacoli, detassando il lavoro giovanile, i profitti per nuovi posti di lavoro». Occhetto «Pare che Berlusconi abbia qualche problema con la Confindustria, ha detto che prevalentemente sono dei fannulloni...». Risposta breve, Occhetto se ne accorge: «Ho regalato 45 secondi a Berlusconi...». Berlusconi «Sono commosso dalla generosità di Occhetto, ma: io non ho dato dei fannulloni ai signori della Confindustria, ho fatto una battuta che è stata un po' esagerata». Quando il match finisce sono tutti contenti. Appena il collegamento si chiude, Berlusconi fa portare prosciutto, crackers e vino bianco e brinda assieme a Volcic. Negli stessi attimi, al secondo piano di Botteghe Oscure, Occhetto è felicissimo: «Ho vinto io!». Zanetti si complimenta e se ne va. Mercoledì, a Canale 5, sarà un'altra musica: hanno chiesto di assistere al big match cento televisioni di tutto il mondo. Fabio Martini La sfida vera è rinviata al faccia a faccia in programma mercoledì su Canale 5 Da sinistra Berlusconi e Occhetto Il direttore del Tgl Demetrio Volcic

Luoghi citati: Arcore, Italia, Londra, Milano, Roma