Dai tifosi schiaffo alla Juve di Roberto Beccantini

Dai tifosi schiaffo alla Juve Uova marce contro i giocatori. Agnelli: il futuro? Baggio e i giovani Dai tifosi schiaffo alla Juve Asuo modo, la volgare contestazione che si è abbattuta sul sabato della Juventus - insulti e uova marce contro i giocatori, spinte e schiaffi a Fortunato e Torricelli, invettive anti Trapattoni, il tutto al grido di «andate a lavorare» - è un simbolo. L'ultimo che mancava per suggellare il passaggio fra la prima e la seconda Repubblica. La collera è un segno dei tempi. E se non c'è più religione, è anche perché non c'è più una «certa» Juve. I confini tra nostalgia e furore - nello sport, almeno - sono sempre più tenui, e sempre più vicini a formare una miscela esplosiva. Puoi tradire la moglie, ma non il tifoso. Certo, c'è un limite a tutto. Anche all'onore violato. I tumulti di ieri appartengono al più sgradevole dei repertori. E poi, via: ce n'era proprio bisogno? Siamo al «Vile, tu uccidi un uomo morto» di Francesco Ferrucci. Fa notizia, questo sì. E fa notizia, confessiamolo, proprio perché è successo nel ventre di una società che, negli Anni Settanta e Ottanta, è stata «la» società. Se vogliamo, i sedicenti «drughi» si sono limitati ad applicare una sorta di manuale in vigore da tempo, e, più di qualsiasi legge, uguale per tutti. A Milano come a Napoli. Ma la Juve è la Juve. O meglio: era. Il vuoto è stato colmato. Già martedì sera, subito dopo la mortificante eliminazione per mano del Cagliari, c'era stato trambusto allo stadio. E anche prima, in altre partite. Mai, però, gli ultras si erano spinti così avanti, così in alto. Resta, ora, un campionato da sotterrare con dignità. Resta, soprattutto, una squadra da rifondare. Intorno a R. Baggio e ai giovani, come ha dichiarato l'Avvocato Agnelli. Non sarà facile. La Juventus era, e rimane, la squadra più amata d'Italia. Però anche sul piano degli affetti, devrà rivedere i suoi piani. La fedeltà, d'ora in poi, non le verrà più offerta a scatola chiusa: dovrà essere meritata e conquistata. Con i fatti. Una volta, gli allenamenti erano delle messe pagane, un po' cantate e un po' bisbigliate: mai, però, disturbate o, peggio ancora, funestate da insolenti scaramucce. Il tifoso della Juve non «sa» perdere perché a perdere non è mai stato abituato. L'irruzione di Maradona e Berlusconi l'ha costretto a misurarsi con una realtà diversa, con forze superiori. Otto anni senza scudetto: le uova di ieri riportano - anche se attraverso sentieri poco edificanti - a questo pesante deficit. A questo «buco». Di risultati e, dunque, d'amore. Roberto Beccantini SERVIZI NELLO SPORT

Persone citate: Agnelli, Baggio, Berlusconi, Maradona, Torricelli, Trapattoni

Luoghi citati: Italia, Milano, Napoli