Il suicidio annunciato in un memoriale
Il suicidio annunciato in un memoriale Il suicidio annunciato in un memoriale Roma, il dentista aveva descritto il suo fallimento ULTIMO MISTERO NELLA CAPITALE dunque quella metafora platonica della prigione da cui evadere diveniva un funesto presagio. Emanuele Di Mundo da circa quattro anni conduceva una vita estremamente schiva, per io più nel suo studio di Ponza. Una clausura volontaria che celava una probabile depressione. Di Mundo aveva rivelato a un amico romano che a Ponza passava il tempo giocando a carte, il che aveva fatto balenare la possibilità che avesse contratto un alto debito di gioco la cui insolvenza avrebbe potuto generare un regolamento violento. Ma l'ipotesi si era presto rivelata inverosimile. Secondo gli investigatori l'autopsia ha escluso segni di violenza sul corpo del dentista. Restano da esaminare solo i dati tossicologici per verificare se il medico sia ricorso a veleni. Gli inquirenti hanno confermato che comunque dalla casa romana del dentista è sparita la busta con il testamento. ora in servizio di leva ad Ancona, e Pussy che fa la giornalista a Roma. Nel testo si fa anche riferimento ad una assicurazione sulla vita di cui i figli sarebbero beneficiari. Ieri Pussy ha denunciato gli investigatori di Ponza per aver letto quel «privatissimo» testo e averne permesso la divulgazione. Si è appellata poi ai suoi colleghi giornalisti perché rispettassero quella riservatezza, specie dopo che alcune agenzie di stampa ne avevano diffuso brani, peraltro non ampi né essenziali. Non violiamo la legittima privacy né i sentimenti della famiglia Di Mundo se riportiamo un riferimento (non testuale) alla «Repubblica» di Platone che appare in fondo ad uno dei fogli, quasi una chiave di lettura dell'intera vicenda: «L'uomo è l'unico prigioniero della Terra, ed è una prigione da cui non può uscire. E' ormai tempo di evadere». Il dottore, che nasconde se stesso dietro un protagonista chiamato Mario, parla nel suo ROMA
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